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mercoledì 27 settembre 2017

Baci in dialetto

La Perugina punta sulla svolta "local", le famose frasi sui bigliettini saranno scritte nei vari idiomi, dal napoletano al romanesco, dal pugliese al veneto.

I baci non hanno una lingua, hanno tante lingue e dalle prossime confezioni parleranno in dialetto. In effetti, niente è più spontaneo e verace che esprimere le proprie emozioni nella lingua del proprio paese. Così le famose frasi romantiche che avvolgono i gustosi cioccolatini Baci Perugina si rifaranno ai modi di dire regionali. 

In tutto sono 9 i dialetti scelti: da Nord a Sud, dalla Perugina per promuovere la prima edizione di "Parla come...Baci", una serie speciale per rendere omaggio all'Italia e alle sue differenti culture.

La selezione è stata dura, tra cento detti e proverbi di nove tra i più rappresentati dialetti italiani: pugliese, genovese, milanese, romano, veneto, siciliano, piemontese, napoletano e perugino. Ogni cartiglio contiene un proverbio in dialetto con la traduzione in italiano, mentre l'incarto del cioccolatino riporta la parola "bacio" nei dialetti scelti. Dal napoletano, ha avuto la meglio il detto: "Ogne scarrafone è bell' a mamme soia", mentre dal milanese è: "L'inamorae guarden minga a spend".

Il portavoce dell'azienda chiarisce: "I proverbi dialettali sono massime autorali che rispecchiano l'appartenenza o una cultura e a un luogo specifico ma il cui significato è universalmente riconosciuto poiché si rifà ai grandi temi che accomunano tutti: l'amore, l'amicizia, la famiglia, il lavoro e così via".

Questa svolta local della Perugina non è un caso. Uno studio di marketing commissionato dall'azienda ha svelato che tra i millenials la curiosità di scoprire i dialetti è molto forte, sia per il desiderio di creare un legame forte con la propria famiglia, che per la volontà di conoscere la storia di determinati termini ed espressioni o la possibilità di arricchire il proprio palato con espressioni colloquiali. Ed è così spiegato anche perché 6 giovani su 10 utilizzano il dialetto e sono incuriositi dall'impararlo.

È dal 1922, da quando la giovane Luisa Spagnoli creò dei dolcetti di nocciole, granella di nocciole e cioccolato fondente, che l'azienda Perugina prosegue sulla strada di intuizioni felici. La prima più importante, quando Giovanni Buitoni, titolare di bottega decise di cambiare il nome di questi cioccolatini da "cazzotti" a "Baci Perugina" e poi, come si suol dire il resto è storia...

Ormai i Baci fanno parte delle storie d'amore della stragrande maggioranza degli italiani. Non c'è un anniversario senza un Bacio...né un San Valentino o un dolce pensiero per la festa della donna, senza di esso, quindi, ancor meglio ora che si può dirlo anche in dialetto.

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