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giovedì 28 settembre 2017

Divieto d'entrata per i formaggi in Cina

Pechino dichiara guerra al gorgonzola e taleggio, ma non solo, anche ad alcuni formaggi francesi. Attuati una serie di nodi regolamentari e nuovi parametri import.

A vederli non saranno proprio tra i più invitanti, ma in quanto a sapore non gli si può dir nulla. Eppure la Cina ha attuato lo stop all'import dei formaggi con le muffe. Gli italiani gorgonzola e taleggio, e i francesi camembert e roquefort, lì sono assolutamente vietati.

Wu Jing-Chum, vicedirettore Europa del Ministero del Commercio, in prossimità del settimo Congresso Slow Food International di fine mese a Chengdu, precisa: "Non c'è un problema politico ma di regolamenti".

La questione non sembra possa risolversi nell'immediato. I parametri sulle muffe sono molto bassi, risalenti al 2010 sono stati applicati in modo flessibile, quindi per far ripartire l'import sarà necessario ridefinirli.

I regolamenti rischiano di colpire oltre l'Italia e la Francia, anche la Gran Bretagna, Danimarca e Olanda. Per questo, l'Ue ha pensato ad un seminario sui formaggi con muffa da tenere al più presto, cercando di scendere in campo contro questa norma così restrittiva.


Wu il portavoce cinese, aggiunge ancora: "Il nostro Ministero non si occupa direttamente dell'importazione dei formaggi. Se ne occupa l'Aqsiq (Amministrazione su ispezioni e quarantena). Ci sono procedure interne. Ai cinesi piacciono i cibi italiani. Non c'è problema sui formaggi. Questo è soltanto un problema di procedura interna, non di politica. Il mercato cinese dà il benvenuto ai prodotti italiani. Il nostro Ministero dà il benvenuto ai formaggi italiani".

Un altro dossier scottante è l'import di pancetta, attualmente in fase iniziale per le importazioni. Anche in questo caso le cose vanno a rilento, si deve ancora siglare un memorandum per far partire il commercio. Wu continua a sottolineare che tra l'Italia ed il suo Paese c'è un ottimo scambio commerciale. Le relazioni economiche dei due Paesi sono cresciute del 20% nei primi sette mesi dell'anno, pari a circa 27 miliardi di dollari. Secondo quanto da lui riportato, la Cina avrebbe effettuato in Italia investimenti per 11 miliardi, mentre la nostra nazione ne avrebbe portato in essa 7 miliardi.

Si ribadisce che l'Italia è tra i Paesi di maggior attrazione degli investimenti cinesi, ma rimane il problema che alcuni nostri formaggi non li vogliono e che forse per loro è ancora troppo poco il denaro che gli italiani investono in Cina.




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