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domenica 24 settembre 2017

Il riso italiano più forte della siccità

"Il raccolto è nella media, sano e di ottima qualità".

Il panorama nelle risaie è lo stesso. Da pochi giorni è iniziato il raccolto e le mietitrebbie sono al lavoro per l'annata 2017. La produzione di riso si preannuncia nella media, sembrano essere scampate le conseguenze negative a cui le elevatissime temperature estive e la siccità facevano presagire.

Manrico Brustia, presidente di Cia Novara-Vercelli e Vco, riporta: "Chi ha seminato in anticipo, specie senza acqua è già a buon punto, ma si tratta di piccole aziende. Per il resto, si inizia a tagliare in questi giorni".

Una buona notizia da cui partire, il raccolto ci sarà e i campi di riso italiani, circa 230.800 ettari di superficie, dopo un calo dell'1,4% nel 2016, tornano comunque attivi e produttivi.

Se il raccolto è salvo, rimane l'incognita della resa alla lavorazione, ossia quanto riso bianco si riuscirà ad ottenere dalla lavorazione del risone.

Invece, l'agronomo Flavio Barozzi spiega: "Buone notizie per quanto riguarda qualità e quantità in campo. Possiamo confermare che si sono verificati pochi fenomeni di allettamento, mentre il controllo delle infestanti non appare uniforme, anche per la continua riduzione dei principi attivi disponibili. Poche e tardive le intrusioni di brusone. Sono nella media, non ci sono variazioni particolari rispetto agli altri anni. Per alcune varietà potrebbero però calare le rese all'ettaro".

Salve quindi un po' tutte le produzioni a partire da quella di Fabrizio Rizzotti di Vespolate, a Novara, che coltiva una varietà storica, il RAZZA77, recuperata nel 2016. Salve anche le produzioni in provincia di Pavia, dove Giovanni Doghetta, presidente della Cia Lombardia, dichiara che il riscontro ora che si è cominciato a tagliare, è addirittura superiore alle attese.

Nonostante le aspettative rosee per il raccolto, una nuova spada di Damocle pende sul mercato del riso. I prezzi sono ancora troppo bassi. Nonostante le produzioni dovrebbero rientrare nella media con rese soddisfacenti, le quotazioni rimangono tenui. Inoltre, la filiera si trova ad affrontare alcune novità di rilievo, per esempio, il 7 Dicembre prossimo, entrerà in vigore la nuova riforma del mercato interno del riso, aggiornando la normativa che risale al 1998.

Sugli scaffali i consumatori potranno trovare confezioni a cui è stata aggiunta l'indicazione "classico", quando sia presente una delle varietà tradizionali come il Carnaroli, a condizione che sia garantita la tracciabilità varietale.

Insomma, il riso è stato più forte del caldo e della siccità di questa spietata estate. Speriamo riesca ad essere più forte anche di tutte quelle normative CEE che vietano l'uso di tanti antiparassitari (alcuni anche naturali), per promuovere produzioni estere e soprattutto sia più forte di alcune normative nostrane che non valorizzano il prodotto.

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