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venerdì 28 settembre 2018

Ercolano si mobilita per ospitare i tedeschi derubati agli Scavi

Gara di solidarietà senza precedenti scattata tra cittadini, B&B ed hotel della cittadina vesuviana per ospitare gratis la famiglia tedesca che sabato scorso è stata derubata degli effetti personali custoditi nell'auto lasciata nel parcheggio adiacente agli scavi, mentre loro erano, appunto, in visita al Parco Archeologico di Ercolano, in provincia di Napoli.

Più che celere la risposta degli ercolanensi al torto subito dalla famiglia tedesca in visita alla città campana. Sabato scorso la famiglia originaria della Sassonia, mentre era in visita, ammaliata dalla bellezza degli scavi, nel Parco Archeologico di Ercolano, è stata derubata.

Proprio stamane il sindaco del comune, Ciro Bonajuto, ha scritto alla famiglia, che nel frattempo è rincasata in Germania, per invitarla a trascorrere un fine settimana ad Ercolano a spese della città, per una nuova gita agli scavi ed un'escursione sul Vesuvio.

All'appello del sindaco si sono mobilitati tutti i cittadini del comune vesuviano, è così scattata una gara di solidarietà soprattutto fra le strutture ricettive ercolanesi. Non pochi i proprietari di hotel e B&B che si sono offerti di ospitare gratuitamente la famiglia.

Con questo gesto, il sindaco tiene a sottolineare che Ercolano è una città accogliente ed abitata da tanti cittadini onesti e generosi, e che tanto ha da offrire ai visitatori non solo dal punto di vista artistico. Lui stesso commenta:"Quanto accaduto ai turisti tedeschi non rappresenta i sentimenti di comunità e accoglienza che caratterizzano la nostra città".

Ed è vero, il gesto di qualche malvivente non può e non deve gettare ombre su una città che di per sé è illuminata da mille sfaccettature di colore.

PlasticRoad: la prima pista ciclabile fatta di bottiglie di plastica

In Olanda è stato inaugurato il primo percorso per due ruote realizzato interamente con bottiglie di plastica riciclata.

Perché riciclare? Un buon motivo potrebbe essere quello di realizzare una pista ciclabile. Così, è stato fatto a Zwolle, in Olanda, dove è stato aperto un percorso per bici realizzato interamente con bottiglue e tappi riciclati. La pista è lunga 30 metri e si chiama PlasticRoad.

La via ciclabile è formata da pannelli modulari realizzati con materiali riciclati, vuoti all'interno in modo da poter immagazzinare l'acqua piovana che defluira' direttamente nelle condutture fognarie senza bisogno della presenza di tombini sul manto stradale.

Il progetto è un'innovazione della società olandese di ingegneria civile Kws in collaborazione con Wavin e Total, e promettono di poter ripetere "l'esperimento" con i marciapiedi, parcheggi e strade ad alta percorrenza.

PlasticRoad fa parte di una pista ciclabile già esistente e si trova su Deventerstranatwey, fra le strade Lindestrad e Verengingstrad. Per realizzare questi 30 metri composti da materiali riciclati sono serviti 218 mila bicchieri e 500 mila tappi di bottiglia.

Gli olandesi amano molto le biciclette, chiunque ne utilizza o possiede una regolarmente. Praticamente le piste ciclabili servono più delle corsie per le auto, quindi è più che ben accetta la variante del percorso di bottiglie riciclate.

giovedì 27 settembre 2018

La crosta del pane fa invecchiare

Una ricerca Crea svela che nella crosta del pane ci sono delle componenti che favoriscono l'invecchiamento cellulare. Gli esperti consigliano di consumare con moderazione e scegliere la qualità.

Il Crea, Consiglio di Ricerca in Agricoltura e Analisi dell'Economia Agraria, in uno studio pubblicato sul Journal of Ceral Science, rivela che la reazione chimica che fa soprattutto la crosta del pane ha componenti che sono poco graditi all'organismo e che velocizzano l'invecchiamento delle cellule. La causa sarebbe dovuta alla reazione di Maillard, nome preso in prestito dal chimico francese che studiò le reazioni di zuccheri e proteine durante la cottura con temperature superiori a 160-170°C.

Fabio Nobili,  uno dei ricercatori autori dello studio Crea, spiega:"Abbiamo condotto il test su estratti di pane, compresi di mollica e crosta. I componenti derivati dalla reazione di Maillard generano acrilamide. Abbiamo notato, su un modello di colture cellulari, come proprio le cellule giudichino "poco gradito" i prodotti risultati da questa cottura. Ma il pane non è un alimento da evitare. L'importante è consumarlo con moderazione e seguendo il principio dell'alta qualità dei prodotti che sono stati usati per realizzarlo. Ciò a cominciare dalla lievitazione, per poi passare alla provenienza della farina e alla coltivazione di grano usata. Sono da preferire tutte le produzioni che prediligono la qualità delle materie prime invece che la quantità. La conoscenza del percorso della filiera di produzione garantisce inoltre la salubrità del prodotto.

Reazione di Maillard a parte, il pane è talmente buono che resterà uno degli alimenti base più importanti e salutari.


Maurizio Paschetta: l'uomo dei record del mondo agricolo

Il saluzzese Maurizio Paschetta entra per la 7° volta nel Guinness World Record. Ha raccolto 1086 lumache in 60 minuti.

Questa volta la finale si è svolta presso l'allevamento "Le Lumache del Marchesato" di Giacomo Torre, in via Rovello a Saluzzo. Qui, "The natural boy", al secolo Maurizio Paschetta ha stracciato il primato detenuto dal 1994 da Nikolaj Milanov.

Il campione saluzzese ha all'attivo 6 primati mondiali tutti stabiliti nella sfera del mondo agricolo. "The natural boy", così è stato ribattezzato Maurizio, si è distinto nelle discipline di: mungitura vacca a mano, pigiatura uva con i piedi, spaccalegna con accetta, impilamento balle piccole di fieno su un rimorchio agricolo, raccolta tartufi con cane su ring.

Invece, lunedì sera, presso l'allevamento "Le lumache del Marchesato" di Giacomo Torre, in via Rovello a Saluzzo, Maurizio ha raggiunto il suo settimo Guiness World Record raccogliendo lumache. Il giudice Luigi D'amico, della World International Champions ha certificato il primato div Paschetta a 1086 lumache raccolte nell'arco di un'ora. Il precedente detentore del record è il bulgaro Nikolaj Milanov, che nel 1994, riuscì, nella città di Trojan a raccogliere 200 lumache sempre in 60 minuti.

Quindi il nostro uomo dell'agricoltura l'ha letteralmente stracciato il vecchio record, e a riguardo commenta:"Ringrazio tutti i fan e le persone che mi hanno seguito. Ho dato tutto quello che potevo. Il risultato è un duro lavoro fatto di passione, costanza e resistenza. Una gara non semplice: ho dato il massimo, i primi trenta minuti ho raccolto le lumache più vicine alla rete, anche come riscaldamento. L'altra mmezz'ora ho raccolto nella metà del ring, non è stato semplice, un record sudato, come tutti gli altri".

"L'uomo dell'agricoltura" parla e colleziona record come se bevesse un bicchiere d'acqua, evidentemente la grande passione che nutre per questo mondo lo fa primeggiare a discapito dei tanti sacrifici che quella determinata vita richiede.

mercoledì 26 settembre 2018

"La danza del cielo": il ritorno delle aquile in Irpinia

Sparite intorno agli anni '70 da qualche tempo nelle montagne irpine si rivede il più grande rapace europeo: l'aquila reale.

Allusioni politiche a parte, l'aquila è da sempre considerato uno degli animali più maestosi ed affascinanti. Lo sanno bene gli abitanti delle zone montuose, alte e sane, che hanno il privilegio di poter ancora avvistarne qualche esemplare. Sì, perché in effetti il re dei rapaci è anche una specie protetta.

Da noi, nell'avellinese, questo animale sembrava scomparso; almeno dalla fine degli anni '70 fino agli anni '90. Proprio dopo questo periodo, nei cieli irpini, è ricomparsa una giovane coppia di aquile reali. Si presume provenienti dai Balcani, in quanto disturbate dai bombardamenti in quelle zone durante la guerra dei primi anni '90.

La giovane coppia sarebbe scappata in cerca di un posto più sicuro come spesso fanno tante altre coppie innamorate. Loro hanno trovato casa nel luogo storico di nidificazione delle aquile a Montella. Il punto si trova nel costone sud-ovest nella gola del torrente "Fiumiciello", tributario del Calore Irpino ed è conosciuto da tutti come appunto il "niro re l'aquile", proprio perché in passato hanno sempre nidificato le aquile.

Questo posto è prediletto dal "re dei rapaci" per due ragioni. La prima che è inaccessibile all'uomo o ad altri eventuali predatori e poi perché vi è un particolare microclima che lo rende riparato dai venti gelidi invernali che spirano da nord e abbastanza fresco in estate. Inoltre, questo posto è battuto dal sole già dalle prime ore del mattino, e ciò crea delle correnti ascensionali che le aquile cavalcano per salire di quota e andare a caccia, ricordando che riescono ad arrivare a volare fino a 3000metri dal suolo.

Le aquile prediligono questo luogo anche perché lì già esiste un nido, abbandonato, ma quest'uccello, suole occupare nidi già "pronti", dandogli solo una sistemata o apportandogli solo qualche nuovo ramo qualora ve ne fosse la necessità.

Inoltre il nido si trova a 740 metri sul livello del mare sopra i territori di caccia che si estende fino a 1800 metri sul Monte Terminio. Infatti, le aquile nidificano sempre più in basso dei territori di caccia, così, possono prendere le loro prede dall'alto verso il basso. Riescono a catturare anche prede di notevole peso rispetto al loro (un'aquila adulta pesa circa 6 kg se maschio, fino a 9 se è femmina) mentre riescono a cacciare anche un capretto, volpi ed altri animali anche oltre i 4 kg.

La coppia immigrata in Irpinia, arrivata intorno al 1998, era molto giovane, lo si evince perché dopo 25 anni è ancora la stessa. Le aquile vivono più di 30 anni. Altra peculiarità è che l'aquila è monogama. Trovano un altro compagno/a solo alla morte di una delle due.

Lo spettacolo più bello che questo maestoso rapace offre, è quello della "danza del cielo". È il rituale del corteggiamento, che solitamente si svolge a Marzo e consiste in uno spettacolare susseguirsi di evoluzioni aeree, nel cielo, che possono proseguire anche per giorni. E non sono poche le volte in cui gli esemplari attraversano il cielo in volo rovesciato, o addirittura eseguono scambi di prede in volo e giri della morte.

Politica a parte, l'aquila è davvero uno spettacolo della natura. E per chi è appassionato di montagna, sa che la loro presenza indica che quello è un luogo d'aria sana, pulita e salubre.


Il segreto del prezioso anello di Kate Middleton

La Duchessa di Cambridge indossa sempre l'anello di fidanzamento che le è stato regalato da William. Un gioiello ormai inseparabile ma che non era destinato a lei.

Tutti conoscono e ben vedono la principessa inglese Kate Middleton, sposata dal 2011 con il principe, futuro re, William. Proprio lui le ha regalato il prezioso anello di fidanzamento appartenuto alla madre, la principessa Diana diventato ormai un accessorio irrinunciabile per la consorte dell'erede al trono britannico.

Un gioiello importante non solo per il valore economico ma anche per la controversa storia che lo circonda. Sicuramente il gioiello è uno dei più preziosi al mondo, uno zaffiro centrale da 12 carati ed è circondato da diamanti. L'anello era stato precedentemente regalato nel 1981 dal principe Carlo a Lady Diana per la proposta di nozze.

Fin qui tutto lineare e prevedibile che venisse poi donato alla, seppur regale "nuora", ma pochi sanno che la regina Elisabetta II non voleva che andasse alla Duchessa di Cambridge, poiché non si trattava di un pezzo unico ma di un gioiello firmato Garrand. 

All'epoca valeva 28.500 sterline e fu scelto personalmente da Lady D e che comunque, qualunque "comune mortale" avrebbe potuto comprare. Inoltre, dopo la tragica morte di Lady D, l'anello era stato ereditato dal principe Harry, poiché William aveva preferito conservare un orologio Cartier Tank Francoise in oro giallo da 18 mila sterline.

Solo successivamente, i due fratelli hanno fatto uno "scambio", e così l'anello è andato al primogenito che l'ha potuto donare a Kate.

Se tutto fosse rimasto invariato, l'anello sarebbe dovuto andare a Meghan Markle. Le cose, invece, sono andate differentemente, da 8 anni ormai è Kate a sfoggiare con orgoglio quel pegno d'amore regalatole dal principe William; e la cosa ha tanto ha convinto l'opinione pubblica.
Come a dire che l'anello era comunque destinato e più opportuno per Kate.

martedì 25 settembre 2018

L'amore manda in tilt l'intelligenza artificiale

Avanzati sistemi informatici creati per scovare i commenti carichi di odio vengono sconfitti dalla parola "amore".

"L'amore rende stupidi" e non solo le persone, ma anche i sistemi di intelligenza artificiale (AI) destinati a smascherare messaggi e commenti carichi di odio; ahimè, tanto presenti sul web.

Lo rivela una ricerca finlandese condotta dai ricercatori dell'Aalto University e pubblicata online sul sito Arxiv, che propone gli articoli che non hanno ancora superato l'esame della comunità scientifica.

Lo studio era volto ad analizzare sette programmi usati comunemente per eliminare i messaggi di odio od offensivi. Ma è stato appurato che i computer sono stati facilmente ingannati dal semplice inserimento casuale della parola "amore". L'amore ha mandato in brodo di giuggiole l'AI che poi, ha mostrato problemi anche di fronte ad errori grammaticali e di spaziatura, volontari o meno.

Come nella realtà di una relazione tra due persone, gli attuali sistemi di intelligenza artificiale quando si trovano ad affrontare testi diversi da quelli con cui sono stati addestrati cominciano ad annaspare. Naturalmente i computer non hanno una coscienza critica, che gli faccia intendere l'intenzione di una frase o di una discussione, in questo caso scritta. Per mandare in tilt i computers è bastato inserire semplici errori di battitura o togliere qualche spazio o aggiungere parole neutre all'originale commento negativo.

Quindi la ricerca ha un po' smorzato la fiducia nelle attuali tecniche di analisi del testo delle "macchine" e consiglia di prestare più attenzione alla qualità e al tipo di dati utilizzati per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale.

D'altronde cosa potevamo aspettarci, se l'amore riesce a mettere ko la lucidità delle persone, figuriamoci quella delle "macchine".

Scarcerato grazie ai suoi disegni di campi da golf

Negli Stati Uniti, Valentino Dixon, condannato nel 1991 per un omicidio che non aveva commesso è tornato libero grazie al magazine sportivo Golf Digest che ha fatto riaprire il caso dopo aver visionato le sue bozze.

Scarcerato dopo 27 anni, grazie al bisogno di verità e libertà che i suoi colorati campi da golf hanno gridato fino a far riaprire il caso per cui era stato condannato. Valentino Dixon fu arrestato nel 1991, quando appena 21enne aveva già un figlio e diversi precedenti per spaccio di cocaina e un talento molto taciuto per il disegno.

Proprio la passione per il disegno ha catturato l'attenzione del magazine Golf Digest, il mensile sul golf più famoso al mondo, che avvalendosi anche dell'ausilio degli studenti della Georgetown University che si occupano di casi penali controversi e della guardia carceria James Conwey, il detenuto Dixon ha potuto ridisegnare un altro futuro alla sua vita.

La guardia in questione, appassionata di golf, diede 8 anni fa a Dixon una foto della dodicesima buca dell'Augusta National, il club di golf dove si svolgeva il torneo più importante al mondo, affinché lui lo disegnasse.

Dixon ricorda:"Ci ho messo quindici ore per farla. I colori dell'erba e del cielo mi hanno trasmesso una sensazione rigenerante. E dire che non ho mai giocato a golf, né visto un campo".

D'allora il disegno delle buche dei campi e dei green è stata la sua ventata di luce nel buio di una cella. Prendeva ispirazione dalle foto e le reinterpretava in modo personale, fino a quando 6 anni fa, la redazione del mensile non li notò e decise di pubblicarle insieme ad un intervista dell'autore. Per la prima volta, Dixon ebbe anche modo di parlare delle lacune del processo e delle indagini dell'omicidio Torriano Jackson, mostrò tutte le ombre del caso. Poi la caparbietà di alcuni studenti che hanno seguito la storia ha fatto il resto.

Nella vita si può cadere. Ma questa storia insegna che la seconda possibilità può esistere. Spesso è dietro l'angolo, nascosta da alcune ombre, ma la luce della verità può irrompere come in un campo e portare alla libertà.

lunedì 24 settembre 2018

Zanardi batte sé stesso: nuovo record!

Incredibile Zanardi! A Cervia, sabato scorso, ha segnato un nuovo record mondiale: 226 km di Triathlon in 8 ore e 26 minuti. Il campione paraolimpico è quinto tra i normodotati.

Se esistono i super eroi, devono avere sicuramente la faccia di Alex Zanardi, 52 anni fra un mese. Il campione paraolimpico, sabato scorso, ha battuto il suo record mondiale di Ironman, gara di bici, nuoto e corsa, stabilito l'anno scorso a Barcellona; questa volta ci è riuscito in 8 ore 26 minuti e 26 secondi, lasso di tempo in cui ha percorso 3,8 km a nuoto, 18 km in bicicletta e 42,2 km di corsa. A Cervia, fra le provincie di Forlì e Cesena, praticamente hanno mangiato la sua polvere!

Zanardi non solo ha primeggiato su 2700 atleti provenienti da tutti il mondo, il 70% degli iscritti erano stranieri e provenienti da 67 Paesi diversi, ma ha superato perfino sé stesso. Suo anche il precedente primato paralimpico di 8 ore e 58 minuti e 59 secondi. Ha migliorato di oltre mezz'ora, piazzandosi al quinto posto assoluto anche tra i normodotati nell'ordine di arrivo generale. Il vincitore, il tedesco Andi Buecheren ha chiuso la prova a Triathlon in 8 ore 1 minuto e 50 secondi, davanti a Micheal Ruen e Julian Mutterer.

Alex Zanardi è uno sportivo vero, nato come pilota automobilistico di Formula1, il 15 Settembre 2001 ebbe in pista un gravissimo incidente e d'allora è cominciata la sua seconda vita, quella di atleta paralimpico e anche testimonial e presentatore televisivo.

Ci sono alcune persone, che nonostante ciò che la vita gli riserba, sembrano essere nate per profondere luce e di attirare ammirazione. Ecco, per me, se i supereroi hanno un volto, sicuramente è quello di Alex Zanardi.

Il "Ponte nel Cielo", in Valtellina il ponte tibetano più alto d'Europa

Inaugurato a Tartano in provincia di Sondrio, il ponte tibetano più alto d'Europa. Il Ponte nel Cielo unisce Campo Tartano ai maggenghi di Frasnino.

Il panorama che offre è spettacolare, ma per attraversare il "Ponte nel Cielo", il ponte tibetano più alto d'Europa non si deve avere paura; né di camminare né dell'altezza. La passerella voluta per agevolare gli alpeggiatori è un lungo percorso di 234 metri sospesa sul vuoto all'altezza di 140 metri ed è stato inaugurato ufficialmente pochi giorni fa.

Ora i turisti pagando un irrisorio biglietto di 5 euro potranno attraversare questo ponte tibetano e spostarsi da un versante all'altro delle Alpi, in particolare il ponte unisce le località di Campo Tartano, fra le Orobie in Valtellina, ai maggenghi di Frasnino. Il progetto presentato nel 2016 è stato promosso e finanziato dalla Fondazione Pro Valtellina e dalla Comunità Montana di Morsegno.

Due anni di lavoro alacre e continuo per permettere a tutti di attraversare un'avventura sospesi su paesaggi da cartolina. Così il Ponte nel Cielo è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 16.30 (al sabato fino al tramonto); per i bambini e i ragazzi fino alle medie, il biglietto è gratuito. La biglietteria ubicata in quel di Campo Tartano anticipa un sentiero di circa 10 minuti che porta all'attrazione della struttura.

I ponti tibetani rappresentano un po' una sfida con sé stessi, questo della Valtellina è l'unica "battaglia" coraggiosa che si consuma su panorami mozzafiato, quelli delle Alpi italiane.

venerdì 21 settembre 2018

Sold out per il primo hotel della birra

In Ohio ha aperto il primo hotel dedicato alla birra. Tutto a tema, le camere create in fabbrica con vista sulle botti e la piscina di birra. Nel primo mese  sold out di presenze.

Se siete veri appassionati di birra, non potete non fare un viaggetto a Columbus, in Ohio. Lì, l'azienda scozzese di birra Brewdog, ha inaugurato il primo hotel al mondo dedicato alla birra. L'albergo si chiama The Dog House Hotel & Brewery ed è stato aperto direttamente nel birrificio della cittadina statunitense. In un solo mese d'apertura, l'albergo ha già registrato un bel sold out.

L'hotel offre 32 camere, tra cui 8 spaziose suite e altrettante camere dedicate a chi viaggia in compagnia dei propri animali, tutte con vista sulle botti del birrificio, oltre che sui prati delle campagne limitrofe. Ci sono anche vasche e piscine tutte riempite con la bionda e la schiumosa bevanda.

Per entrare subito nell'atmosfera, gli ospiti al check-in ricevono subito una birra omaggio e vengono invitati a fare un tour attraverso il Museo della Birra,  ubicato all'interno del resort e porta a scoprire la storia della fabbrica scozzese produttrice della bevanda.

Il tour prosegue con una visita al birrificio, per carpire tutte le tappe del processo produttivo dell'amata bevanda con annesse degustazioni della raccolta del luppolo. Ilvprocesso di degustazione della birra è d'obbligo ad ogni ora. Si comincia dal primo mattino, quando viene servita al posto del caffè, per proseguire come accompagnamento ad ogni pasto. "L'incontro" con la birra continua anche nelle camere da letto, tutte a tema e fornite ognuna di un frigobar zeppo di lattine, dove anche le saponette del bagno sono a base di malto e luppolo e perfino la Jacuzzi si riempe di birra. Per non parlare dei vari trattamenti benessere tutti eseguiti con prodotti a base della famosa bionda.

Pernottare in questo hotel è come vivere sempre un Oktoberfest, quando più lo si desidera, sopra un soffice letto alla birra o sotto un tetto di malto sulla testa.

"Il mondo ai loro piedi": due italiani tra i migliori scienziati emergenti al mondo

La rivista Nature ha selezionato tra i 500 profili esaminati gli 11 scienziati emergenti migliori al mondo. Nell'articolo "Il mondo è ai loro piedi" compaiono anche due italiani.

Tra le menti eccelse che sicuramente faranno qualcosa per la scienza mondiale, ci sono anche Silvia Marchesan, dell'Università di Trieste e Giorgio Vacchiano, 38enne ricercatore del Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali dell'Università degli Studi di Milano, diretto dal professore Osvaldo Failla.

Questi due brillanti giovani sono stati selezionati dalla rivista Nature, piazzandosi rispettivamente come sesta e undicesimo, tra gli undici migliori profili di scienziati emergenti al mondo, superando una lista di cinquecento esaminati.

La rivista ha raccolto i loro nomi nell'articolo "Il mondo ai loro piedi", illustrandone nomi e studi compiuti. Silvia Marchesan è una professoressa associata del Dipartimento di Chimica Organica, dove ha creato un idrogel, poco costoso ed efficace, fatto di proteine che si auto-assemblano, utile per riparare i tessuti del corpo e rilasciare farmaci. La donna è anche mamma di un bimbo di quattro anni, ha conseguito la laurea a Trieste nel 2004 e completato un dottorato in Chimica ad Edimburgo, per poi seguire un percorso di ricerca a Londra, Finlandia, Australia e tornare definitivamente in Italia nel 2013 all'Università di Trieste.

Vacchiano è invece ricercatore presso la Statale dove si occupa di Assestamento Forestale e Selvicoltura. Il suo intetesse maggiore è rivolto alla gestione forestale, per la quale usi modelli matematici, servizi ecosistemici e le capacità fi resistenza e resilienza delle foreste ai cambiamenti climatici. Per 15 mesi ha lavorato sulla modellazione forestale per la Commissione Europea prima di approdare, nel Febbraio 2016 all'Università Statale presso il Dipartimento di Scienze Agrarie.

Complimenti a questi due giovani italiani che con passione dedicano le loro vite al sapere e tanto lustro apportano al nostro Paese.

giovedì 20 settembre 2018

Polemica sulle raccattapalle del Vicenza: "minorenni in shorts"

È partita dai social la polemica contro la società vicentina. Sott'accusa è la scelta del patron del club, Renzo Rosso, proprietario del marchio Diesel, che ha sostituito a bordo campo i giovani calciatori con delle pallavoliste tra i 15 e i 16 anni.

Fanno molto discutere le nuove ball girls della Lanerossi Vicenza, la più antica società di calcio in Veneto, ora di proprietà del direttore della Diesel, Renzo Rosso. Lui stesso, dopo un'attenta strategia di marketing, ha deciso di "rinnovare il modo di vivere la partita di calcio, sostituendo i vecchi ragazzini delle squadre giovanili con delle moderne raccattapalle che si sono presentate in campo con un costume verde attillato e un paio di shorts neri molto corti e aderenti, tutto griffato Diesel, naturalmente. Le ragazze sono tutte minorenni e hanno tra i 15 e i 16 anni.

In loro difesa, qualcuno fa sapere che le raccattapalle nel mirino avrebbero altri motivi per scendere in campo e farsi applaudire dal pubblico. Le ragazze sono tutte atlete di pallavolo Anther Volley Vicenza, società nata nel 2016 per "valorizzare il patrimonio di giovani atlete della Provincia". E nella loro pagina Facebook si legge che la "Volley Vicenza è prima di tutto una grande comunità fatta di atlete, famiglie dirigenti, sponsor e tifosi". Anche l'esposizione in pubblico allo stadio fa parte del loro sentimento comunitario.

E allora perché? Perché esibirsi così, giocandosi soltanto la carta dell'estetica? Perché non far vedere soprattutto il loro talento sul loro campo di gioco? Che è quello della pallavolo!

A quell'età si è talmente belle e fresche al naturale che deve essere troppo presto svestirsi per farsi notare o fare pubblicità alla squadra. I loro genitori sono stati più ingenui delle figlie nel permettere a qualcuno di strumentalizzare la loro giovinezza.

Birkenstock: quando il brutto fa tendenza

I non molto appetibili "sandali dei tedeschi", quelli che fino ad un decennio fa venivano additati come antiestetici,  diventano il brand più cool del momento.

Quello delle Birkenstock è un vero caso d'analizzare, i famosi sandali che vagamente ricordano le calzature dei monaci, nati ai piedi dei backpickers, coloro che intraprendevano gli avventurosi viaggi nel Sud-Est asiatico o in Sud America e che poi sono diventati tratto distintivo dei turisti tedeschi in visita in Italia, spesso abbinati con l'immancabile calzino bianco, sono diventati il brand più cool del momento.

L'impennata è arrivata quando la Birkenstock ha rifiutato una collaborazione con "Supreme" perché questa sarebbe solo una forma di "prostituzione". Praticamente, Oliver Reichert, Ceo dell'azienda, non dimentica che quel particolare sandalo ha scopi ortopedici, infatti sono sì comode, ma decisamente antiestetiche.

La loro storia comincia nel 1774 a Langen-Bergheim piccola città vicina a Francoforte sul Meno, quando Johann Adam Birkenstock esercitava la professione di calzolaio. Un suo discendente, Konrad, decise di modificare le calzature pensate dall'avo. Realizzò un plantare sagomato capace di avvolgere il piede. Poi con l'avvento dell'industrializzazione, inizio ventesimo secolo, sviluppò anche delle solette di gomma flessibile da inserire all'interno di qualsiasi scarpa commerciale, nacque così una confortevole Fussbett, "un letto per il piede".

Il Fussebett esiste ancora oggi ed è diventato il marchio di fabbrica di Birkenstock; i cui plantari sagomati conservano lo stesso nome. Grazie a tale brevetto, il brand si afferma nell'ambito dell'ortopedia. Poi la passione per il camminare (comodi) dei tedeschi, ha fatto il resto.

Nei primi anni Novanta le Birkenstock si portavano con le camicie a quadri e i vestiti a fiorellini; dieci anni dopo ancora in passerella con la collezione grunge fino ad arrivare a Marzo 2012 quando Philo direttrice creativa di Celine, le riabilita definitivamente e oggi il marchio tedesco si permette di sbattare la porta in faccia a Supreme.

Esempio di quando il brutto fa tendenza! D'altronde è più apprezzabile l'utilità di una cosa, che la mera estetica, magari, come nel caso di alcune calzature, importabile poiché poco pratiche.

mercoledì 19 settembre 2018

"Il vero amore è appassionato". Parola di Papa Francesco

Il Santo Padre risponde alle domande dei ragazzi della Diocesi di Grenoble-Vienne. E chiarisce il suo pensiero verso il sesso: "È un dono di Dio".

Se anche a voi è capitato di uscire con  un ragazzo a cui l'idea di sfiorarvi anche solo con il pensiero, non gli è passata nemmeno per l'anticamera del cervello, vi sarete rese sicuramente conto che stavate lontane anni luce dal trovarvi di fronte "all'amore". Perché l'amore, quello vero, è fatto anche di sesso! Lo conferma a parole cristiane anche Papa Francesco, che risponde alle domande dei giovani della Diocesi di Grenoble-Vienne, chiarendo la sua posizione sul sesso.

"È un dono che il Signore ci dà, dono che ha due scopi: amarsi e generare vita. È una passione, e l'amore è appassionato. Il vero amore è appassionato. L'amore fra un uomo e una donna, quando è appassionato, ti porta a dare la vita per sempre. Sempre. E a darla con il corpo e l'anima".

Corpo e anima, appunto. Per il Papa quindi, la sessualità è qualcosa di grande, qualcosa da cui non fuggire. Perché con esso, si diviene "una sola carne": questa è la grandezza della sessualità.

Naturalmente per il pensiero cattolico, la sessualità si deve vivere nella dimensione dell'amore tra uomo e donna per tutta la vita. Per questo, bisogna custodire la sessualità e prepararla per l'amore, "per inserirla in quell'amore che vi accompagnerà tutta la vita".

Insomma desiderarsi e volersi in senso carnale è l'ingresso per il vero amore, almeno per il pensiero cattolico, poi, aggiungerei che per chi vuole è anche giusto "conoscersi" e poi capire se è amore. Tanto se  non è amore non vi vorrà in ogni senso a prescindere.

La Coca-Cola sta pensando ad una bibita alla marijuana

L'utilizzo del principio del cannabidiolo per fini alimentari interessa anche il famoso marchio di bibite gassate.

Se prima bastava la semplice bottiglia di Coca-Cola per far festa, creare l'atmosfera, oggi, l'azienda di Atlanta confessa di stare pensando ad una nuova bevanda a base di cannabidiolo (Cbd), una molecola della marijuana, da utilizzare per le proprie bevande.

Ai più scettici e affezionati al gusto più tradizionale, la società risponde: "Stiamo studiando da vicino la crescita nel mondo del Cbd, un principio non psicoattivo, come ingrediente nelle bevande per il benessere. Questo settore sta cambiando rapidamente, ma nessuna decisione è stata ancora presa".

La Coca-Cola è stato sempre un marchio all'avanguardia per le sue scelte ed è anche vero che la cannabis sta attualmente generando un grande interesse tra i giganti dell'industria alimentare. Il loro scopo è naturalmente vendere, d'altronde, non sono pochi quelli che scommettono sul fatto che presto sarà legalizzata in diversi Paesi. La nazione antesignana che  rese legale il consumo e la coltivazione di cannabis fu lo scorso 17 ottobre,  il Canada primo Paese del G7 a compiere tale scelta. Da lì,  Malson Coor, produttore di birra nazionale ha anticipato che sta lavorando alla produzione di bevande analcoliche a base di marijuana in collaborazione con un altro canadese, l' Hexo, che produce cannabis terapeutico. A questo trand, si è aggiunto anche Constellation Brands, proprietario delle birre Corona e Modelo e della vodka Svedka, investendo diversi milioni di dollari nella società canadese Canapy Growth.

È ovvio, quando c'è da guadagnare l'industria e anche lo Stato aguzzano la vista. Chissà se la Coca-Cola con una nuova bevanda a base di cannabidiolo pensa di produrre una bevanda ancora più elettrizzante.

martedì 18 settembre 2018

Mukako: i giochi made in Italy conquistano la Cina

La start-up milanese, a conduzione rosa, ha già sbancato Kickstarter Usa e punta a conquistare il mercato cinese.

La creatività e il buongusto delle italiane primeggia ancora! Almeno nel campo dell'e-commerce. Così, Mukako, start-up made in Italy per bambini, dopo aver sbancato Kickstarter, sbarca ora su Alibaba e parte alla conquista della Cina.

Sul gigantesco portale di vendita online cinese è già presente Mutable, un innovativo tavolo multigioco che aiuta i bambini a crescere. È una delle proposte dell'azienda milanese che consiste in una specie di torre-giocattoli,che offre ai bambini tanti spunti per crescere, imparare a contare e quant'altro, giocando.

Per l'operazione, Mukako ha siglato un accordo con Alibaba e sarà aperto uno shop virtuale dedicato a Mutable sul sito di Tmall Global (mutable.tmall.hk), la piattaforma cross-border B2C del gruppo Alibaba. Che bella soddisfazione per la start-up made in Italy che nei primi sei mesi dell'anno, con il suo tavolo Mutable ha già venduto 4000 pezzi (in 53 Paesi del mondo) per un fatturato vicino ai 2 milioni di euro. Inoltre, l'alleanza con Alibaba consentirà a Mukako di avvicinare un bacino di 552 milioni di consumatori attivi.

Un futuro roseo a cui le fondatrici di Mukako stanno lavorando alacremente, come confessa Martina Cusano co-founder e Ceo dell'azienda, "nel 2019 prevediamo il lancio di ultetiori 2 linee di prodotto estremamente innovativo e originale". Non c'è da perdere tempo perché l'accoglienza del made in Italy dei giochi sul mercato cinese è particolarmente favorevole. I cinesi apprezzano molto i prodotti e li ben posiziona a livello di branding, ciò comporta molte vendite. Solo con l'ultima campagna, Mutable ha raccolto oltre un milione di euro da più di 2500 sostenitori, diventando il progetto di design per bambini più finanziato di tutti i tempi sulla piattaforma e la seconda su Kickstarter a livello globale.

Cambiano i tempi, e passa tutto per il web, ma un nuovo tavolinetto per bambini ci insegna che le cose più semplici sono quelle ad avere sempre maggior successo.

La florida estate delle tartarughe: boom di schiuse

Questa è l'estate record delle tartarughine. Tantissime nascite in più nonostante il forte tasso d'inquinamento. Solo a Paoto, in provincia di Cagliari, in un solo giorno sono venuti alla luce 119 esemplari di Caretta-Caretta.

Quando la vita batte la morte. Il miracolo della vita che dalla Calabria alla Puglia, dalla Campania alla Sardegna, ha registrato quasi una volta alla settimana il suggestivo momento della schiusa delle tartarughine Caretta-Caretta per tutta l'estate. E di contro, la morte superata, gettata sulla sabbia nelle sembianze dei tanti residui di plastica, rifiuti, che le piccole temerarie tartarughine, appena uscite dalle uova, hanno abilmente dribblato per arrivare in acqua.

Quest'estate oltre a segnare un netto aumento delle nascite di questa specie, ha indicato anche un'altra particolare tendenza, i biologi hanno osservato che le tartarughe si sono spostate verso nord. Si sono registrate nuove nascite anche in Toscana e questo potrebbe essere dovuto secondo Fulvio Maffucci, ricercatore della Stazione Zoologica di Napoli, al fa che le "tartarughe hanno trovato condizioni ambientali e di temperatura più adatte anche avanzando a nord".

Infatti, per una volta tanto, il riscaldamento dei mari ha avuto un effetto benefico, almeno per le Caretta-Caretta. I periodi più lunghi di temperature miti hanno aiutato la riproduzione. La Calabria rimane il regno prediletto delle tartarughe marine, con i suoi ben 30 nidi rilevati e le successive schiuse di massa. E il relativo meraviglioso spettacolo che ne consegue. Tante piccole tartarughe che chiamate dall'istinto di sopravvivenza corrono verso il mare.

Per quest'anno le tartarughe hanno trionfato sull'inquinamento mostrandosi delle prodi piccole guerriere. Altro dato positivo è stato l'importante aiuto che gli è stato conferito dalle reti di monitaraggio, comprendenti anche l'attenzione dei turisti, degli operatori balneari e l'indiscusso apporto dei biologi marini e altri professionisti del campo.

lunedì 17 settembre 2018

"Corto e fieno": il festival del cinema nelle stalle

Pellicole da 84 Paesi per omaggiare la vita rurale.

I festival del cinema non sono tutti red carpet e abiti sfavillanti. Sulle colline del Lago d'Orte, a metà tra Novarese e Vco da venerdì 21 a domenica 23 si svolgerà la nuova edizione del festival "Corto e fieno", una rassegna cinematografica che si affaccia sul cinema rurale, e getta un riflettore sulle fattorie, gli animali e la vita contadina in generale.

Ormai "Corto e fieno" è diventata una manifestazione internazionale, quest'anno vi parteciperanno 45 film selezionati tra quelli arrivati da 84 Paesi, molte pellicole europee, ma ci sono anche quelle arrivate dal Mozambico, Kenya, Taiwan, Malesia, Giappone e India. Una rassegna che ha vinto la scomessa di scegliere un tema, quello rurale e presentarlo nella sua veste migliore, il rapporto genuino e ruvido tra uomo e natura, senza farlo diventare un prodotto di nicchia, ma presentandolo in cortometraggio e farlo conoscere al grande pubblico.

In particolare i film in gara potranno partecipare in due sezioni per conquistare i premi dei "rurales". La sezione "Frutteto" per i cortometraggi internazionali, con 29 film. E la sezione "Germogli" dedicata ai più piccoli con 14 produzioni da tutto il mondo, alle quali si aggiungono proiezioni fuori gara.

Poi c'è la sezione (fuori gara) "Sempreverde", dedicata ai classici del cinema rurale curata dal critico Bruno Fornara, presenza fissa della Mostra del Cinema di Venezia.

Il format è stato voluto dall'associazione "Asilo bianco" e ne curano la direzione artistica Paola Fornara e Davide Vannati, molto soddisfatti del fermento che dimostra il cinema di campagna.

"Corto e fieno" è forse la risposta genuina ai vari altri festival cinematografici. Sicuramente è meno conosciuta come rassegna, ma presenta comunque un'alta qualità di produzioni e propone un argomento davvero unico ed ancestrale: il rapporto uomo-natura.

Un italiano su 3 non ha lacrime

La sindrome dell'occhio secco. Le lacrime servono e molto, ma una persona su tre ne ha poche. I nemici più temibili? Dal vento al pc, fino alla piscina.

Ci hanno sempre insegnato che le lacrime non vanno trattenute, e in effetti, studi scientifici lo confermano. In Italia, 1 italiano su 3 soffre della sindrome dell'occhio secco.  I sintomi sono: bruciore, prurito e abbassamento della vista fino ad arrivare a dolore dovuto all'infiammazione della cornea. Praticamente si hanno poche lacrime. Tra le cause possono esserci anche le lunghe ore passate davanti al computer, il vento o le sostanze usate per tenere pulita l'acqua delle piscine. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, lancia l'allarme definendolo "uno dei disturbi più sottovalutati". Le lacrime artificiali di nuova generazione possono aiutare e dare sollievo, perché davvero "piangere" è molto importante.

Infatti, spiega il dott. Aldo Caporossi, direttore della Clinica Oculistica Policlinico Gemelli di Roma, :"Le lacrime proteggono la cornea dalla essicazione e dalle infezioni".

Diversi fattori possono ridurle: innanzitutto le operazioni chirurgiche, poi ci sono gli agenti atmosferici che favoriscono l'evaporazione dell'acqua, come il caldo eccessivo, sole e vento, ma anche i condizionatori. Poi, tra i principali colpevoli, l'eccessivo uso di smartphone, pc ma anche alcuni farmaci, come antistaminici, diuretici, antidepressivi ed ormoni estrogeni.

Attenzione poi al trucco, che va sempre tolto in modo accurato, e all'utilizzo eccessivo di lenti a contatto. A peggiorare i sintomi possono essere alcuni sport come il nuoto perché mettono a contatto con acqua clorurata. Se è vero che non esiste una terapia per guarire questa patologia cronica, esistono però le lacrime artificiali che possono dare sollievo, più efficaci quelle a base di acido ialuronico o "arricchite di coenzima l10 e vitamina E".

È un disturbo, nuovo, forse portato dalla "vita moderna", ma ne soffre un italiano su tre soprattutto sopra i 50 anni e con la ripresa del lavoro, minaccia di peggiorare. Ci sono tanti tipi di lacrime non bisogna trattenerle, perché alcune fanno davvero bene.

venerdì 14 settembre 2018

Obama in prestito come prossimo presidente della Nigeria

È la proposta shock espressa dalla famosa attrice africana Rukky Sanda. Gli utenti sono d'accordo con la proposta.

In Nigeria, quella che era partita come una provocazione, ossia, prendere in prestito l'ex Presidente Usa, Barack Obama, per governare,  diventa invece un'idea condivisa da molti. Il post è partito dall'attrice Rukky Sanda e chiede che Obama venga reclutato e assunto per un periodo di 8 anni. Alla sua proposta hanno aderito anche altre star africane come l'attrice Omotala Jalada-Ekeinde e la cantante Paul Okoye.

Entrambe molto amate e attive sui social. È poiché anche Sanda,nel suo Paese, è una seguitissima influencer e le sue idee hanno un peso, c'è da scommettere che ben presto, si potrebbero aggiungere altri consensi.

Nel Paese africano, c'è molta tensione per il voto e sono diverse le celebrities che si stanno mobilitando per le elezioni del 2019. 

Si parla di Banky W, 2Face, Kanayo Okaneyo e altri che esortano la popolazione a partecipare in massa al voto. D'altronde, l'attuale capo dello Stato, Muhammdu Buhari, ha annunciato che si  ricandiderà e lotterà contro 15 competitor per mantenere l'incarico. Ha promesso elezioni libere, ma non sono pochi coloro che temono imbrogli o pericoli da alcuni suoi uomini; per esempio, come quelle ai vertici dell'intelligence e della commissione elettorale, che potrebbero innescare situazioni poco limpide.

Da qui, la mobilitazione della popolazione che chiede un cambiamento radicale soprattutto sui versanti della sicurezza e della lotta alla corruzione. E quindi si è invocato il nome di Obama, così come nei film, si invoca il nome di un supereroe.

Bisogna aspettare la risposta di Obama e vedere se è fattibile, almeno simbolicamente per lui, indossare nuovamente i panni del presidente, ma in un'altra nazione.

Xiaomi propone PocoPhoneF1, lo smartphone economico con raffreddamento a liquido

Prestazioni elevate ed un nuovissimo inedito sistema di raffreddamento ad un prezzo più che contenuto. Meno di 330 euro per la versione base. Così l'azienda cinese si prepara a conquistare il mercato.

PocoPhoneF1 è l'ultimo telefonino di quarta generazione presentato dalla Xiaomi. Catalogato nella fascia media, in realtà, punta a ribaltare il significato della parola "Poco", offre molto e punta tutto su una velocità da top di gamma.

Infatti, ribadendo il concetto, a dispetto del nome, offre davvero tanto, al suo interno presenta un processore Qualcomm Snapdragon 845 Outa-Core e una GPU Adreno 630. La memoria ha due tagli: 128 Gb e 6 Gb di ram o 64 Gb e sempre 6 di ram. La memoria interna è espandibile via SD, mentre la batteria è da 4000 mAh. Con questi componenti può affrontare l'intera giornata e sopportare le app più pesanti senza essere troppo scarico. Inoltre, PocoPhoneF1 è provvisto anche di fotocamera posteriore da 12 a 5 megapixel con HDR, doppio flash e modalità panorama, mentre la frontale arriva a 20 ed è anch'essa dotata di HDR.

Dall'altro lato, frontale quindi, si trovano i sensori ad infrarossi per lo sblocco del dispositivo con il volto, anche al buio.

Per mantenere tutte queste prestazioni questo smartphone utilizza una nuova tecnologia chiamata LiquidCool che disperde il calore grazie ad un liquido che viene fatto passare in una sezione di rame sul retro del telefono ed evita cali drastici di frame o consumi eccessivi della batteria.

Anche l'estetica è molto accattivante, PocophoneF1 si presenta in due configurazioni: policarbonato nero, rosso o blu e con la "Armored Edition" rivestito in Keulor, per un effetto più racing di lusso. Tutto questo ad un prezzo davvero basso, 329 euro per la versione 6GB/C4 Gb e 369 euro per quella da 6 Gb/128 Gb.

La Xiaomi lancia sul mercato un telefono di quarta generazione davvero competitivo che finora, di "poco", presenta solo il prezzo.

giovedì 13 settembre 2018

Cresce la fame nel mondo. Retrocessi di 10 anni

Le Nazioni Unite avvertono: "Sempre più lontani dall'obiettivo Fame Zero per il 2030".

Qualcosa non sta funzionando! Invece di diminuire, il numero delle persone che soffrono la fame nel mondo continua a crescere e ha raggiunto quota 821milioni nel 2017. Un abitante della Terra su 9. Questo è l'allarme lanciato dalle Nazioni Unite con il rapporto su "Lo stato della Sicurezza alimentare e nutrizionale nel mondo 2018", alla cui presentazione erano presenti e hanno partecipato anche: l'Organizzazione per l'Alimentazione e Agricoltura (Fao); il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad); il World Food Programme (Wfp); il Fondo di Emergenze per l'Infanzia (Unicef) e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

Il documento ha toccato diversi aspetti del problema. Il dato più allarmante oltre alla continua crescita della fame nel mondo, è quello che il peggioramento segna una battuta d'arresto nei progressi fatti finora e riporta la situazione ai livelli di un decennio fa. Altro dato allarmante è invece il tasso di obesità tra gli adulti, oltre 672 milioni.

L'unico punto favorevole si registra grazie alla lotta contro la malnutrizione infantile, che rimane comunque un fenomeno che colpisce 151milioni di bambini sotto i 5 anni nel mondo (22%) rispetto ai 165 milioni del 2012.

Tra le principali cause dell'aumento della fame nel mondo, il rapporto indica i cambiamenti climatici e fenomeni esterni come siccità e alluvioni, seguono poi  i conflitti e il rallentamento dell'economia. Tutti fattori che in diverse parti del mondo hanno molto influito sulla capacità produttiva alimentare. E, ricordano gli esperti, potrebbe anche peggiorare se non si cerca di porvi rimedio. Da qui, l'appello delle Nazioni Unite ad aumentare le azioni se si vuole raggiungere l'obiettivo di Fame Zero per il 2030.

Qualcosa davvero non sta funzionando. Non è concepibile che in una società e civiltà, che si considera emancipata, moderna, ci siano ancora persone che debbano soffrire la fame. Davvero si deve fare di più.

Fino a 9 mesi di reclusione per chi recensisce contenuti falsi su TripAdvisor

Ha fatto scuola il caso di una Società del Salento il cui titolare è stato condannato. Nove mesi di reclusione al truffatore che ha scritto recensioni false su TripAdvisor.

Il Tribunale Penale di Lecce ha stabilito che scrivere recensioni false utilizzando un'identità falsa è un crimine. Il primo caso legale da cui è scaturito la legge invece è quello del proprietario di PromoSalento, un'azienda che vendeva pacchetti di recensioni false ai business dell'ospitalità in Italia.

Individuato e smascherato, l'uomo è stato condannato a 9 mesi di prigione e al pagamento di circa 8000 euro per spese legali e danni.

La community di viaggi TripAdvisor che si è dichiarata ignara di tutto, ha supportato il procedimento contro la società e si è costituita parte civile contro PromoSalento, condividendo inoltre le prove raccolte dal suo team interno di investigazioni-frodi e fornito l'ausilio dei suoi consulenti legali.

Così, la community si dichiara molto favorevole alla sentenza e attraverso Brad Young, suo consulente associato generale, fa sapere: "Crediamo che si tratti di una sentenza storica per internet. Scrivere recensioni false ha sempre rappresentato una violazione della legge ma questa è la prima volta che, come risultato, il truffatore è stato mandato in prigione. Investiamo molto nella prevenzione delle frodi e siamo efficaci nell'individuarle; dal 2015 abbiamo bloccato le attività di più di 60 aziende di recensioni a pagamento nel mondo. Ma non possiamo fare tutto da soli ed è per questo che desideriamo collaborare con le autorità competenti e le forze dell'ordine per supportare i loro procedimenti penali".

Si tratta davvero di una sentenza storica che tutela soprattutto gli utenti e i vari futuri visitatori interessati a visitare un luogo, un posto o un ristorante recensito. Credo anche nella buona fede di tutto il resto della community di viaggi.


mercoledì 12 settembre 2018

Nessuna pelliccia animale alla London Fashion Week

Dopo lunghe trattative, tutte le griffe sono concordi nel presentare solo passarelle ecofriendly.

La settimana della moda di Londra si colora del rispetto per gli animali. Gli animalisti sono riusciti a convincere il British Fashion Council (BFC), l'unione degli stilisti che parteciperanno alla Fashion Week, a non far sfilare nessun tipo di pelliccia animale sulle passerelle.

La decisione riflette un cambiamento culturale epocale, importante sia per leaziende di moda, sia per i compratori che si sono allontanati dai capi e gli accessori di pelliccia.

Tutto è partito da un sondaggio lanciato da BFC, che sostiene e incoraggia designer e aziende a fare scelte etiche nel selezionare i materiali, sotto l'egida della Moda Positiva (Positive Fashion), promossa dall'organizzazione britannica per premiare le "migliori pratiche" ed incoraggiare le maison a cambiare.

Tra i nomi di aziende più altisonanti che hanno aderito all'iniziativa c'è anche il marchio Burberry, che ha smesso di bruciare i capi invenduti come parte del progetto Responsibility Agenda.

Per premiare i designer più rispettosi dell'ambiente è stato istituito il Quenn Elizabeth II Award, un riconoscimento prezioso, assegnato per la prima volta a Febbraio, dalla regina stessa a Richard Quinn.

La Gran Bretagna, da sempre patria delle nuove mode e della contemporaneità reale e vissuta;  con questa scelta delle passerelle ecofriendly ha nuovamente fatto centro e dato un grande segno di svolta.

"Corsi sub per disabili"

A Punta Campanella, in Campania, dal 14 Settembre prende il via l'iniziativa "Lascia la carrozzina a riva". Un corso per disabili aspiranti sommozzatori.

La meravigliosa bellezza della profondità del mare dal 14 Settembre sarà visibile anche agli appassionati diversamente abili. Da venerdì, nel Parco Marino di Punta Campanella, inizierà il primo corso subacqueo per diversamente abili. 

Il corso formerà istruttori subacquei specializzati, in grado di accompagnare chi ha difficoltà motorie, o anche non vedenti, nei fondali marini. L'iniziativa è stata promossa dall'Area Marina Protetta e dall'HSA-Associazione che promuove la subacquea per diversamente abili  in tutto il mondo.

Con "Lascia sulla riva la carrozzina e le costrizioni" si vuole permettere a tutti di provare la straordinaria esperienza dell'immersione a titolo gratuito. Ma per farlo bisogna creare personale specializzato, per questo, il corso è rivolto ad istruttori, aiuto-istruttori e guide a cui al termine verrà rilasciata l'abilitazione internazionale per i professionisti della subacquea che potranno insegnare o accompagnare sott'acqua le persone con difficoltà fisiche e sensoriali.

Con queste prospettive, Punta Campanella, o meglio il suo mare si appresta ad accogliere tutti.

Sarà un mare, un oceano di apertura e meravigliosa bellezza soprattutto quella dei fondali la cui visione sarà possibile a chiunque abbia voglia di partecipare.

martedì 11 settembre 2018

"Giorro" : il sindaco di Riva Ligure si trasforma in un cartone per spiegare la differenziata

Il sindaco di un comune costiero del ponente ligure, Giorgio Giuffra diventa un cartone animato per bambini.

La raccolta differenziata è un concetto tanto semplice quanto elementare. Eppure, alle soglie del 21° secolo c'è ancora chi non l'ha afferrato. Così il signor Giorgio Giannone residente a Riva Ligure, che da sempre coltiva la passione per l'animazione digitale, ha creato un cartone per spiegarla anche ai più piccoli (magari dopo la spiegano anche ai più grandi...)

È una produzione di sei puntata di 4 minuti, ognuna delle quali girerà intorno ad un tema importante con scopi educativi: dalla raccolta dei rifiuti all'accesso dei disabili nelle strutture sportive comunali, dal divieto di fumo nei giardini pubblici alla riapertura del centro prelievi del paese che rischiava di chiudere. Protagonista delle vicende è "Giorro" la rivisitazione ligure di "Zorro" che di notte aiuta i cittadini civili a punire gli incivili.

Dietro la maschera nera si nasconde, e nemmeno troppo, la rappresentazione animata del primo cittadino del paese, Giorgio Giuffra. A lui si è liberamente ispirato il creatore del cartoon Giorgio Giannone.

Secondo le previsioni, il super eroe sindaco presenta come abbigliamento: un mantello nero, la spada e la fascia tricolore al posto della cintura. Non si rivolge solo ai bambini ma attraverso la rappresentazione animata vorrebbe far capire alcuni concetti basilari anche ai grandi. Nel cartone animato, Giorro è aiutato dal fedele amico vigile. Ogni puntata uscirà il 15 del mese a partire da Settembre.

La differenziata. Un concetto tanto basilare, quanto elementare, che per farlo capire agli adulti, lo devono spiegare nel linguaggio dei bambini.

La Ue è chiamata a decidere sul futuro del "diritto d'autore"

Mercoledì a Strasburgo, il Parlamento Europeo dovrà decidere sulla riforma del copyright "Ora o mai più".

Oggi più che mai, con l'esplosione di internet che giustamente porta l'informazione e la scrittura in ogni casa, urge una nuova riforma sul diritto d'autore. Dal 2001 le norme sul copyright non sono mai cambiate, invece è palese che servono nuove regole per consentire ai creatori e alla stampa di ottenere accordi migliori quando i loro lavori sono resi disponibili online. 

La vecchia direttiva va a vantaggio soprattutto dei giganti del web americani, mentre vengono penalizzati i creatori, gli utenti e le piattaforme europee. Praticamente mercoledì si deciderà della sopravvivenza dell'industria dell'informazione.

In particolare, Strasburgo voterà sul fatto che i grandi monopolisti digitali, Facebook e Google, dovranno riconoscere agli editori e agli autori d'informazione e di musica una parte infinitesimale dei cospicui guadagni che ottengono dal loro modello di business, ossia, quello di monetizzare vendendo i dati e target pubblicitari e la diffusione virale che i loro utenti fanno di contenuti prodotti da terzi.

Con questo meccanismo, i big si arricchiscono, gli utenti si divertono, mentre i creatori annaspano, poiché con questa normativa produrre contenuti non sarà più conveniente.

Questo potrebbe andare a ledere l'informazione professionale e potrebbe comunque indebolirla, perché magari i talenti o coloro che davvero sono padroni del mestiere (di scrivere), sono costretti a tirarsi indietro, e allora in rete, potrebbe circolare solo robaccia, fake news e post arrabbattati.

La diatriba va avanti da Giugno, quando la Commissione Giuridica del Parlamento aveva proposto un testo, praticamente bocciato a Luglio dall'aula plenaria. Mercoledì, quindi si spera, si trovi un compromesso soprattutto sugli articoli 11 e 13.

Parlarne così, sembra tutto molto aleatorio o come se non toccare i vari fruitori di internet, ma è un settore che vale 92 miliardi e che per chi scrive e vorrebbe produrre informazione, resta un tasto dolente.

lunedì 10 settembre 2018

L'orto su un albero

Vicino Reggio Calabria, Francesco Mangano da 18 anni coltiva i suoi prodotti a 3 metri d'altezza. Il suo orto è resistente a insetti, funghi e animali selvatici.

Finora, s'era sentito parlare solo di "casa sull'albero". Invece, dal 2000, Francesco Mangano, 63enne artigiano di Taurianova, cittadina vicino Reggio Calabria, sperimenta un metodo originale, lui ha cambiato il concetto di orto verticale, piantandolo direttamente su un albero. 

Diciotto anni fa, per la prima volta, semino' una pianta su un Solanum Mauritianum, ceppo originario del Sudamerica, oggi le persone, da tutta Europa, si interessano ai suoi semi. Dai rami dei suoi alberi pendono rigogliose 10 varietà diverse di pomodori e 8 tipi differenti di melanzane. Sono tutti prodotti genuini coltivati tra i 3 e i 6 metri d'altezza, che presentano le stesse qualità di quelli coltivati a terra, ma in più, sono resistenti alle malattie.

Mangano tiene a precisare che anche il costo di produzione è molto basso: "Il Solanum non ha bisogno di concimi e veleni, perché ha radici molto lunghe e si abbevera dell'acqua presente nel terreno. C'è quindi un grande risparmio idrico: basta inaffiare la pianta solo ogni 15 giorni. Gli alimenti che ne escono resistono ad insetti, funghi e animali selvatici, perché si trovano ad un'altezza impossibile da raggiungere. Inoltre, sono prodotti naturali che resistono al maltempo, perché seminati in primavera e raccolti da Luglio a Dicembre, quando le piante muoiono. Si evitano così i mesi più freddi".

Oggi, i prodotti dell'orto sull'albero sono conosciuti in tutta Europa, sono diventati anche oggetto di studio, e pensare che è nato un po' tutto per caso.

Il signor Mangano pianto' nel giardino di casa il Solanum che gli aveva regalato un amico come augurio per la nuova casa. Poi l'artigiano notò che l'albero aveva fiori simili a quelli del pomodoro, ha scoperto che appartiene alla stessa famiglia, così ha creato il "suo metodo", praticamente ha innestato dei nuovi rami. Il resto è storia.

Spesso, tanti bambini hanno il sogno di vivere su un albero, invece a quanto pare, il sogno un po' visionario del signor Mangano, era quello di creare un orto sull'albero e ... c'è riuscito alla grande!

Il "bacio rosa"

Ci sono voluti 10 anni di studio per creare il cioccolato di quarta generazione che ha reso il cioccolatino più famoso d'Italia di colore rosa.

Ora sì che il "Bacio" è un apostrofo rosa tra le parole Ti amo". La famosa casa di cioccolatini Perugina ha lanciato sul mercato una limited edition di cioccolatini prodotti con fave di cacao Ruby, sono così nati i "Baci rosa". 

Praticamente la storica ricetta dei cioccolatini ripieni di gianduia e nocciole creati quasi un secolo fa dal gusto dell'imprenditrice Luisa Spagnoli, si aggiorna oggi al "millennial pink" grazie alla copertura del cioccolato rosa, frutto di uno speciale processo produttivo studiato da Barrey Collebant, che esclude l'uso dei coloranti e regala un inaspettato gusto fruttato ed un aroma delicato.

Sembra che l'evoluzione del cioccolato vada di pari passo al cambio del colore, ossia, il cioccolato rosa, di "quarta generazione", nasce ottant'anni dopo l'invenzione del cioccolato bianco.

Una ricetta a cui non si è arrivati per caso, ma a cui esperti del settore, hanno lavorato solo per 10 anni, concentrandosi sulle fave di cacao Ruby, chiamato così proprio perché ricordano un rubino. 

Una rivoluzione nel dolce mondo della cioccolata che l'azienda perugina ha voluto festeggiare con una limited edition Baci Perugina fatta con fave di cacao Ruby e disponibile in commercio nella confezione Bijoux 150 grammi e nel classico tubo da tre pezzi.

Come se già non fosse abbastanza buono, il Bacio si tinge pure di rosa...più romantico di così?
Ora si deve solo "dirlo con un bacio".

sabato 8 settembre 2018

Vesper, la gattina con un orecchio solo

Quando l'hanno trovata aveva solo sei settimane, ora Vesper la gattina con un orecchio solo insegna ai suoi proprietari l'amore.

Clarissa racconta che quando vide per la prima volta Vesper, stavano in un parcheggio e la gattina si nascondeva sotto le auto, era spaventata ed aveva ragione, un altro umano, qualcuno di cattivo, le aveva ferito un orecchio. Le penzolava dalla testa, rimasto attaccato solo da un lembo di pelle.

Così, la ragazza intenerita dalla scena, ha chiamato subito un suo amico e le hanno portato un po' d'acqua e di cibo. Alla fine, aiutati anche da due vicini veterinari, sono riusciti a prenderla e a portarla in un ospedale per animali. Lì, Vesper è stato operata ed è uscita con un orecchio solo.

Ma i problemi non erano finiti, la gattina si rifiutava di mangiare e non voleva nemmeno le coccole; così, cinque giorni dopo, l'hanno riportata in clinica veterinaria, poiché risultava positiva ai coccidi (parassiti) e al virus della leucemia felina, una malattia che danneggia il sistema immunitario del gatto. Ora Vesper è comunque una gattina contenta e giocherellona, gioca, salta e scala come qualsiasi altro felino, sebbene ogni tanto ha un'andatura traballante poiché, la malattia, le ha tolto alcune capacità motorie.

Clarissa non si è mai pentita di essersi presa cura e aver portato la micina a casa, anzi, vive ogni giorno con lei come un regalo che le è stato concesso in più. A Vesper avevano dato i giorni contati, invece, è da più di un anno che condivide la sua vita con quella dei suoi proprietari, ricolmandoli di gioua ed amore. Dando anche una grande lezione di attaccamento alla vita.

In effetti, la gattina con un orecchio solo insegna un po' a tutti ad affrontare la vita e le sue difficoltà, con amore incondizionato (verso il prossimo) e tenacia, quella di farcela nonostante tutto.

venerdì 7 settembre 2018

Il cane che fa la guardia alle terme da due mila anni

Sono stati ritrovati i resti di un cane sacrificato durante un rito propiziatorio fra il II e il I secolo a.C., sotto il balneum di Tassignano, vicino Lucca.

Per oltre 2000 anni è rimasto sepolto a fare la guardia sotto l'impianto termale del sito archeologico Domus Aemelia di Tassignano. Era un cane, lo scheletro è  risalente al periodo tra il II e il I secolo a.C., ed è stato ritrovato in buono stato di conservazione, deposto su un fianco in una fossa ricavata all'interno della fondazione del muro perimetrale ovest delle terme.

Il cane, molto probabilmente, era un animale domestico e forse si fidava dei suoi proprietari o concittadini, invece gli allora abitanti del luogo, lo sacrificarono per un rito di natura magico-religiosa. Lo indica la sua deposizione (rituale, appunto) a cui veniva attribuita una funzione purificatrice quanto di protezione per il nuovo abitato.

È un ritrovamento particolare che non poco ha inorgoglito la direzione della campagna di scavi 2018 del sito archeologico di Tassignano e che apre nuovi spiragli su usanze, ancora tutte da studiare, sull'epoca.

Infatti lo speciale ritrovamento ha indotto gli archeologi a programmare lo "strappo" della deposizione, ossia la rimozione dello scheletro del cane col suo "pane" di terra per preservarne l'integrità e consentire l'uso in laboratorio ed eventualmente, la successiva esposizione all'interno della sezione archeologica del Museo Athena di Capomori, vicino Lucca.

Dal punto di vista storico, è una scoperta importante...è stato ritrovato un fidato amico animale che sebbene tradito dagli uomini, ha continuato a fare la guardia al suo territorio.

In calo l'uso dei social per le notizie

Ci si informa poco sui social. Le cause sono dovute all'effetto privacy e fake news. Un'ulteriore sfida per gli editori che devono proporre giornalismo di qualità.

L'indagine Digital News Report 2018 di Reuters svela che diminuisce l'uso dei social media per la fruizione delle notizie. Il motivo è dovuto alle normative sulla privacy, le fake news e il "linguaggio tossico". Così solo il 23% degli utenti si fida delle notizie sui social, rispetto al 44% della fiducia nelle notizie in genere. Ma gli utenti comunque si informano via web o con app, per esempio, per la fruizione di notizie, aumenta l'uso di piattaforme alternative e tra esse, la più usata è Whatsapp.

Rasmus Klis Wielsen, uno degli organizzatori dell'indagine condotta su 74 mila persone in 37 Paesi (Italia compresa) premette che Reuters Institute for the Study of Journalism e dall'Università di Oxford e You Gov, la proposta per arginare il fenomeno: "La sfida per gli editori è ora di assicurare che il giornalismo sia davvero rilevante e di qualità". Infatti la ricerca monitora come solo negli Usa, nell'arco di un anno, il numero di persone che usano Facebook per le notizie è calato di 9 punti percentuali, e il calo arriva fino a 20 punti tra i giovani, cresce invece l'uso, per informarsi, di Instagram, SnapChat e come già detto Whatsapp.

Questo perché oltre la metà degli intervistati (54%) afferma di essere preoccupati che le notizie su internet siano reali o "false".

Tutt'altra rotta seguono i Paesi del Nord Europa dove invece c'è stato un aumento significativo del pagamento e delle notizie online, che in Norvegia tocca anche il 30% (+4 in un anno).

Non sono i lettori ad avere meno interesse, è che gli editori devono proporre giornalismo di  maggiore qualità, e allora sì che gli utenti si sentiranno davvero invogliati a leggere sui social. Cambiano i modi ma il buon lavoro viene sempre apprezzato.

giovedì 6 settembre 2018

I dinosauri avevano la forfora

I ricercatori hanno trovato le prove nei fossili di 125 milioni di anni fa.

Ha radici davvero ataviche uno dei problemi estetici più fastidiosi che esista: la forfora. La più antica è stata ritrovata sulla pelle fossilizzata di un dinosauro piumato, il Microraptor, vissuto 125 milioni di anni fa nel Giurassico. La scoperta, è stata seguita all'University College Cort in Irlanda, ed è interessante perché dimostra, per la prima volta, il meccanismo della muta nei dinosauri, ed è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications.

Mike Benton, coordinatore dello studio, commenta: "È una cosa rara poter studiare la pelle di un dinosauro, e il fatto che presenti forfora dimostra che il dinosauro non faceva la muta cambiando tutta la pelle come le lucertole o i serpenti moderni. Al contrario, perdeva frammenti di pelle, come gli uccelli e i mammiferi moderni.

Infatti, oltre al Microraptor, i paleontologi hanno trovato ulteriori tracce di desquamazione tra le piume di altri due dinosauri (Beipiaosaurus e Sinornithosaurus) e degli antichi uccelli di Confuriusornis. La cosa più curiosa è che la forfora fossile è praticamente uguale a quella degli uccelli moderni.

Si è osservato che la forfora si è evoluta verso la fine del Giurassico medio, insieme a molte altre caratteristiche della pelle. Proprio in quel periodo c'è stata un'accelerazione dell'evoluzione dei dinosauri piumati e degli uccelli e questo ha determinato cambiamenti nella loro pelle che si è dovuta adattare alla comparsa delle piume.

Gli uomini moderni si fanno tanti problemi, e a dire il vero, un po' tutti vedono la forfora come un inestetismo abbastanza sgradevole, chissà come l'affrontavano i dinosauri prima di un appuntamento.

Riapre il sito archeologico di Palmira

Dalla devastazione dell'Isis alla rinascita. Entro il 2019 il sito archeologico sarà pronto per accogliere nuovamente i visitatori.

Distruggere il sito archeologico siriano di Palmira è stata una delle ferite più dure che le milizie dell'Isis in anni di terrorismo, hanno inferto al mondo.

Dopo che l'esercito di Assad ha riconquistato la zona, lo scenario che si è presentato agli studiosi era davvero avvilente: i soldati del male avevano distrutto gran parte della Città Vecchia, i templi di Bel e di Baalshamn, l'Arco di Trionfo e le colonne nella Valle delle Tombe, rovinando anche le preziose rovine greco-romane dichiarate dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità.

Rincuora quindi la notizia data dal governatore stesso della provincia di Hamas, Talal Barazi che annuncia la prossima riapertura del sito archeologico entro l'estate 2019.

Al progetto di "rinascita" hanno partecipato l'Unesco e l'Italia in prima fila, poi hanno contribuito anche Polonia e Russia che si sono impegnate ad offrire assistenza negli sforzi della Siria.

Perché colpire Palmira è stato uno sfregio deliberato che ha voluto danneggiare la traccia concreta di quello che per secoli è stato un importantissimo crocevia di civiltà, tappa fondamentale per i mercanti e viaggiatori che attraversavano il deserto siriano, unendo il mondo occidentale con quello orientale.

Invece, oggi "La sposa del deserto", così viene chiamato il sito archeologico, si sta preparando per il lieto evento, la nuova apertura al pubblico che ne sancirà la definitiva rinascita.

Palmira, come tutte le spose è forte del sicuro passato, che le assicura un nuovo e felice futuro, insieme a tutti quei visitatori che vorranno ancora farsi inebriare dalla sua bellezza ricca di storia.

mercoledì 5 settembre 2018

"Tassa sulla sposa"

Ad Origo, vicino Mestre, un sacerdote tassa le spose troppo scollate. "L'abito del matrimonio deve testimoniare semplicità e buongusto".

Se ormai c'eravamo assuefatti a matrimoni social e spose che arrivano all'altare in abiti sempre più succinti, manco se si trovassero su un red carpet e il marito ancora lo dovessero trovare. Un prete veneto ha imposto l'alt a tutti questi teatrini.

Don Cristiano Bobbo, sacerdote di Origo vicino Mestre, lancia una provocazione, quella di una "tassa sulla sposa". Praticamente, nel notiziario "La Voce della Riviera" della comunità parrocchiale Oriago Ca' Sabbioni, il prete spiega: "Potremmo istituire una sorta di offerta da riscuotere in proporzione alla decenza dell'abito della sposa che molto spesso si presenta sguaiato e volgare, inadatto alla circostanza. Così chi più si presenta svestita più paga. Poiché, sarebbe importante che le spose facessero comprendere anche attraverso la semplicità e il buongusto del loro vestito la delicatezza, la poesia e la freschezza del momento che stanno vivendo". 

Francamente, penso che questo sacerdote abbia ragione. Il matrimonio è soprattutto un sacramento e deve essere gestito come tale. Nel senso che ognuna ha il diritto d'indossare l'abito da sposa che più le piace, ma sempre nei limiti del rispetto e della sobrietà che un luogo di culto merita. Poi, chiunque ha qualsiasi altro momento per vestirsi scollata quanto le pare.

Il cervello apprende anche durantep il sonno

È vero, ma fa molta più fatica. Lo rivela una ricerca dell'ULB Neuroscience Institute.

Uno dei crucci degli anni '80 era quello di poter imparare una lingua straniera semplicemente ascoltato un nastro registrato, magari con delle cuffie nelle orecchie, mentre si dormiva. 

Oggi, uno studio condotto da Juliana Farthhouet, ricercatrice dell'ULB Neuroscience Institute Bruxelles, in Belgio,  ed il suo docente Philippe Peigneux; conferma che il cervello apprende anche durante il sonno.

La mente è capace di percepire i suoni durante il sonno, ma ha difficoltà nell'organizzarli in una sequenza precisa, cosa che non succede quando si è svegli. È una capacità che scompare durante la sospensione totale o parziale della coscienza e della volontà.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports per effettuarlo è stata utilizzata la magnetoencefalografia, una tecnica che si basa sulla misurazione dei campi magnetici prodotti dall'attività elettromagnetica dell'encefalo. 

SI è così registrato l'attività cerebrale sia durante il sonno che in fase di veglia attraverso delle onde lente. I pazienti sono stati sottoposti a suoni pure organizzati in modo casuale.

Con il cervello a riposo sono stati rilevati suoni isolati che non si sono organizzati secondo uno schema logico. Invece, nella fase di veglia, è stato visto che questi suoni sono raggruppati in tre elementi. 

Da qui, i ricercatori hanno dedotto che il cervello continua ad assimilare nel sonno, ma si limita ad una capacità di semplici associazioni elementari. Gli esperti invece, sono un po' scettici, ossia, conoscono il fenomeno dell'Ipnopedia, la capacità di apprendere quando il cervello è a riposo, ma non sono pochi quelli che concordano sul fatto che durante il sonno, sarebbe meglio far "riposare" il cervello, o meglio, di notte,  si dovrebbe fargli fare il suo "lavoro naturale"...cioè rielaborare e consolidare le informazioni incamerate nel corso della giornata.

 Quindi, sarebbe meglio non "stressarlo" con ulteriori carichi.
Per buona pace dei più pigri, che vorrebbero approfittare del sonno per apprendere senza troppa fatica, il metodo più efficace è quello di riposarsi bene nella notte e poi, il mattino seguente, a mente fresca, mettersi sotto con lo studio.