mercoledì 12 aprile 2017

25 secondi per resistere alla voglia di cioccolato


Altro che colomba! Con l' arrivo della Pasqua siamo noi a lievitare; manco se ci nutrissimo solo a guardarle, nei supermercati, nei bistrot, tutte quelle colombe, le uova di cioccolato e tutti gli altri dolci, messi affilati, l' uno a fianco all' altro in una filara infinita di piacere, pronti lì per tentarci ed essere consumati. 
Sembra impossibile resistere. Eppure, ci viene in soccorso una ricerca degli Usa, secondo cui bastano 25 secondi per resistere alla voglia di cioccolato. Questo è il tempo sufficiente per tenere a freno la smania di comprare cioccolato e magari scegliere qualcosa di più salutare o meno calorico. Quindi l' attesa smorzerebbe il desiderio. Almeno, è quanto sostiene questa ricerca che ha utilizzato come campione le persone che comprano gli snack alle macchinette. 
Lo studio è stato fatto dai ricercatori del Rush University Medical Center of Chicago che hanno installato dei Timer alle macchinette costringendo i consumatori che ordinavano cioccolato o altri alimenti del genere ad attendere 25 secondi prima che il prodotto fosse disponibile. 
Durante l' attesa, molti hanno cambiato idea e scelto uno snack più salutare che era disponibile immediatamente. Nell' arco di 14 mesi, gli studiosi hanno scoperto che il ritardo aveva provocato un incremento del 5% nell' acquisto di snack salutistici. Secondo il ricercatore Brad Appelhans:" Dover aspettare per qualcosa la rende meno desiderabile". La ricerca è una dimostrazione del fatto che le persone preferiscono di gran lunga la gratificazione immediata e questa preferenza influisce sulle scelte e sui comportamenti della vita quotidiana. Quindi , l' attesa smorza il desiderio e sembra placare il desiderio che si scatena dalla vista o solo all' idea di qualcosa di dolce."Effettivamente ritardare il soddisfacimento del bisogno può smorzare il desiderio stesso perché è uno dei meccanismi del craving, ovvero il desiderio irrefrenabile di mangiare determinati cibi è di tipo emotivo di qualunque tipo esso sia: rabbia, tristezza o anche gioia". Spiega Sara Bertelli, psichiatra e psicoterapeuta dell' Ambulatorio dei Disturbi del Comportamento Alimentare dell'Azienda Ospedaliera Santi Paolo e Carlo di Milano e presidente dell'Associazione Nutrimente Onlus. Stima che nel mese che precede la Pasqua gli italiani spendono circa 350milioni di euro, con un prezzo medio delle uova, che pesano tra i 180 e i 220 grammi, di 8 euro, cioè 40 euro al chilo. Così molte case, con l'arrivo delle festività pasquali, si riempiono di uova e la tentazione di mangiare tanto cioccolato è più fort di tutto. Per resistere, si può provare la tecnica dell' attesa anche con le uova di Pasqua, sappiamo di averle a disposizione ma ne possiamo rimandare il consumo così spegniamo l' attivazione emotiva e di conseguenza quella sensazione di aver proprio bisogno di mangiare cioccolato. Inoltre, suggeriscono gli esperti, possiamo approfittare del periodo di festa per rimandare il consumo delle uova, compiendo azioni che ci distraggono:" Può bastare fare una passeggiata, leggere un libro o respirare profondamente per rilassarsi: insomma facciamo qualcosa che ci aiuti a gestire l' emotività e ad evitare il rischio di esagerare o di utilizzare il cioccolato come una forma di compensazione". Inoltre, un' altra strategia sempre utile, è quello di tenere "l' oggetto del desiderio" lontano dagli occhi. Quindi, sarebbe meglio proprio non vedere l' oggetto; per evitare una stimolazione visiva, meglio non aver a portata d' occhio il cioccolato, infatti se teniamo in bella mostra le uova tutte belle colorate che arrivano in casa, la confezione e anche il profumo del cioccolato agiranno come " trigger", cioè potenzieranno il nostro desiderio di mangiarlo. Quindi per questa Pasqua, quando entriamo in un supermercato, bistrot o quant' altro, dopo aver fatto la spesa di cose utili o salutari, dirigiamoci a testa bassa, di corsa alla cassa e se proprio l' occhio dovesse cadere su della cioccolata, contiamo fino a 25 per uscirne immuni. Sarà....ma se non ci concediamo qualche piccolo sgarro alle feste.....

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