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sabato 8 aprile 2017
AmaRe' il liquore (all' inglese) della Reggia di Caserta
È stato presentato al Vinitaly: AmaRe', il liquore con il marchio del palazzo reale, ottenuto dalle erbe del sontuoso giardino. Dopo attente selezioni si è aggiudicata l' esclusiva la Distilleria Petrone di Mondragone che per 4 anni ( rinnovabili) potrà utilizzare il marchio Reggia di Caserta per il suo distillato. È nato così AmaRe', l' amaro ottenuto usando essenze ed erbe presenti nel giardino inglese del complesso, progettato alla metà Settecento da Luigi Vanvitelli. Questo amaro, per le origini delle sue componenti, parla inglese e sarebbe piaciuto all' ammiraglio Nelson. AmaRe' è una bevanda spiritosa ottenuta mediante aromatizzazione di alcool etilico di origine agricola, con l'essenza di canfora, di citronella, arancia amara, camelia, cicoria, finocchietto, bacche di mirto, ulivo, bergamotto e limoni. In sostanza quelle erbe, che furono piantate lì dal tededco John Groeffer a partire dal 1786. Esperto giardiniere e appassionato di botanica, era stato ingaggiato da Maria Carolina d' Austria, moglie di Ferdinando IV di Borbone, su suggerimento di sir William Hamilton, Caserta avrebbe potuto così competere con Versailles e Maria Carolina con la cugina Maria Antonietta. Groeffer lavorò con i tre figli e ottanta uomini su un' area di 200mila metri quadrati, raccogliendo erbe a Capri, Ischia e nel Cilento. Poi Nelson, al seguito di Ferdinando, in fuga dopo la nascita della Repubblica Napoletana nel 1799, lo volle con sé in Sicilia, dove si mise sulle tracce del Marsala, quando impianto' i vitigni a Bronte, nel possedimento che gli aveva donato Ferdinando, affidò tutto a lui. " La sua abilità come esperto di agricoltura è indiscutibile" scrisse il protagonista di Trafalgar. Quindi, l' amaro della Reggia ne raccoglie l' eredità. Ma l' idea del direttore Mauro Felicori è quella di lanciare altri prodotti di qualità abbinati al nome del monumento ( il nono più visitato in Italia; nel 2016 683mila biglietti per un incasso di 4milioni di euro). " Si comincia con l' amaro, ma vedo già una mozzarella di bufala o un miele con il nostro marchio". Il manager bolognese che dal 2015 si prende cura del palazzo e del parco dei Borbone, ha infatti già aperto il sito ad altre collaborazioni, negli edifici delle Regie Cavallerizze ha trovato sede il consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana ed è in corso l' assegnazione ( per 15anni), della coltivazione dell' antica vigna borbonica di San Silvestro, così tra 5-6 anni si potrà imbottigliare il Pallegrello della Reggia. E Felicori pensa anche di riportare le api, ripristinando l' antica Aperia per produrre miele, anche questo con il brand resle. Che dire, se fatti con tutti i criteri biologici e a norma, questi si che saranno prodotti reali.
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