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sabato 29 aprile 2017
L' uso della luce per monitorare il cervello dei prematuri
BabyLux è il progetto di sperimentazione avviato dall' Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intebsiva Neonatale del Policlinico di Milano che consente di diminuire il rischio di danni cerebrali nei neonati prematuri monitorando l' ossigenazione e la regolarità del flusso sanguigno, attraverso l' utilizzo della luce. Grazie anche al finanziamento della Commissione Europea, e al contibuto sia dei fisici che dei medeci, per la prima volta, è stato possibile inserire in un unico strumento, di dimensioni ridotte e non invasivo, due tecnologie fotoniche che hanno consentito alla luce di penetrare in profondità nei tessuti misurando con precisione l' afflusso di sangue e ossigeno al cervello nei bambini nati prematuri. "I dati ricavati ad Ottobre, quando abbiamo avviato la sperimentazione, a oggi sono piuttosto confortanti", afferma la neonatologa della clinica Mangiagalli Monica Fumagalli, durante il convegno di presentazione del progetto tenutosi ieri al Policlinico di Milano. "Abbiamo riscontrato una riproducibilità con variabilità inferiore al 5% per quanto riguarda l' ossigenazione e dal 15 al 25% per il flusso sanguigno. Nel primo caso soprattutto è un miglioramento significativo rispetto agli altri strumenti in commercio. A rendere così positivo il risultato di questa prima fase di validazione è stato il lavoro di costante confronto portato avanti tra noi medici e gli altri partner del progetto. E un grazie speciale deve essere rivolto ai genitori di 60 bambini, prematuri e nati a termine, che hanno deciso di partecipare con entusiasmo all' iniziativa BabyLux". La ricerca è nata dalla costatazione che in Italia e nel mondo c'è un aumento dei parti pre-termine. Secondo gli ultimi dati dell' Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno vengono al mondo 13 milioni di neonati prematuri, di cui 40 mila si trovano solo in Italia, ossia il 6,9% delle nascite totali annue. Così, i risultati ottenuti al Policlinico di Milano e all' ospedale Rigshospitalet di Copenaghen, dove è in corso la stessa sperimentazione, si muovono nella stessa direzione di ridurre i costi e rendere più accessibile e usufruibile anche da casa uno strumento che può salvare la vita di tanti bimbi prematuri.Quindi, aggiunge la Fumagalli:"Conoscere in tempo reale quello che sta accadendo nel cervello del piccolo aiuta non solo i medici a prendere le decisioni migliori dal punto di vista clinico ma prevenire eventuali danni cerebrali che potrebbero condizionare seriamente la vita futura del bambino. Le nuove tecnologie e lo sviluppo della qualità assistenziale neonatale garantiscono la sopravvivenza a molti bambini che anni fa non ce l' avrebbero fatta. Quello che auspichiamo ora è la continuazione del progetto BabyLux sino ad arrivare all' implementazione sul mercato e al miglioramento delle componenti tecnologiche e dimensionali dello strumento". E speriamo davvero che questa nuove tecnologia che si avvale dell' ausilio della luce, possa farla anche al più presto su vasta scala in tutta Italia e nel mondo.
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