Il direttore Bellenger, lancia una nuova iniziativa volta a "rafforzare il legame con il pubblico". Così Capodimonte diventa come Central Park.
Ci sono dei luoghi non luoghi, dove lo spazio diventa una variabile e il tempo si ferma. Dei posti dove si è padroni di se stessi. Così può essere una panchina, un albero o una fontanella. A Capodimonte il direttore Sylvain Bellenger cerca benefattori per il grande parco della Reggia, aperto gratuitamente tutto l'anno.
Aiutato anche da un'Onlus, lancia la campagna "Racconta la tua storia al Bosco di Capodimonte". Con una donazione minima di 500 euro si può "adottare" una panchina, un albero, una fontanella o un abbeveratoio per cani, intitolando il dono ad un proprio caro con tanto di targhetta personalizzata e dedica in 70 caratteri.
L'iniziativa non è propriamente nuova. Ha dei precedenti. Prima di Capodimonte ci avevano pensato i gestori del Central Park a New York che avevano promosso Adopting a bench (adotta una panchina), dove adottare una panchina e dedicarla a qualcuno costa però un minimo di 7500 dollari, circa 6 mila euro. Mentre in Italia l'idea è attiva pure negli scavi archeologici di Paestum dove si può adottare un pezzo della cinta muraria.
Bellenger si propone di rendere più accogliente il grande parco cittadino e pure di "rendere visibile quel legame sentimentale " tra il Bosco e il suo pubblico e rafforzare ancor maggiormente quel senso di appartenenza del Real Bosco di Capodimonte, giardino storico e grande polmone verde della città di Napoli. Luogo frequentato e amato da un numero in costante aumento di famiglie, bambini e tanti sportivi che lo hanno eletto come luogo ideale per trascorrere il loro tempo libero.
Dal museo di Capodimonte fanno sapere che la donazione potrà servire sia per acquistare una nuova panchina che sostituisca o si aggiunga a quelle già esistenti, sia ad impiantare un nuovo albero, magari per festeggiare una nascita; scelto tra Camelia, Leccio, Magnolia o Longerostremia Indica, oppure aiutare a mantenere meglio quelli già esistenti. Per informazioni si può contattare l'Onlus Amici di Capodimonte, c/o Museo di Capodimonte, Napoli via Miano 2.
Più passa il tempo e più mi rendo conto che il patrimonio più importante che abbiamo, l'unica ricchezza davvero reale che ci può salvare è la bellezza. La bellezza incontaminata e senza tempo di alcuni luoghi. È ora che cominciamo a prendercene cura!
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