Ora esporta in tutti i continenti, ma nel 2013 hanno dovuto vendere l'Antica Ditta alla Richemond. Uno spin-off che gli ha consentito di ripartire e crescere.
Solo quando una cosa ti appartiene veramente puoi parlarne con tanto ardore. Ed è questo che emerge dalle parole di Licia Mattioli, amministratrice delegata dall'azienda: "C'è un filo rosso che lega tutta la mia storia imprenditoriale ed è quello ce ha permesso di tenere insieme l'artigianalita' italiana con i processi produttivi tipici delle grandi aziende. In tutti questi anni ha funzionato. In passato siamo riusciti a reggere l'impatto della crisi e adesso abbiamo fatto un altro passo in avanti acquisendo la maggioranza di una ditta orafa di Valenza".
In effetti, solo grazie ad una grande passione, una ditta come la Mattioli Spa può continuare la sua storia dal 1995. Un percorso fatto anche di ripresa, perché in quattro anni, grazie ad una startup, è passata da 20 a 150 addetti, con un fatturato, che punta al fine 2017, ai 38 milioni di euro, di cui l'80% dall'export. Un risultato ottenuto sia dalla vendita dei gioielli con il loro marchio, sia dalla produzione per tutti i più grandi marchi del mondo.
Licia Mattioli aggiunge però che questi ottimi risultati sono dovuti alle due vite dell'azienda. La prima iniziata nel 1995 e conclusa nel 1999 dell'Antica Ditta Marchisio, una delle più prestigiose aziende orafe piemontesi che vantava lo storico puntp 1TO, il punto rilasciato a Torino, simbolo dell'identità e del titolo dell'oggetto venduto.
"Poi nel 2013 la mia famiglia decide di cedere l'Antica Ditta, al colosso svizzero del lusso Richemont. Con loro è stato stipulato un accordo che superasse il patto di non concorrenza e dallo spin-off ne è derivata la nuova società. È stato cambiato tutto. Nuovi forni, macchine e controllo numerico, stampanti laser e anche i banchi orafi".
Ora i prodotti dell'azienda vengono venduti nel Nord Europa, Usa, Giappone e Russia oltre i negozi monomarca a Roma, Gedda e Sapporo nel Paese nipponico.
La forza della Mattioli Spa è la ricerca del diverso. Loro producono gioielli non troppo classici, facendo molta ricerca, addirittura usando anche i bottoni dove altri avrebbero utilizzato la madreperla. Inoltre, oltre i pezzi unici ci sono quelli pret-a-porter, come gli orecchini a cui si possono cambiare i colori in funzione dello stato d'animo e dell'abbigliamento.
Quando nasce un'azienda ha spesso una strada già segnata. Quella della Mattioli Spa, ha saputo fare di ogni pietra incontrata sul percorso, una pietra preziosa da cui ripartire.
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