Il famoso tennista, ex numero uno del mondo, inaugurerà un locale in cui le persone con difficoltà economiche potranno consumare i pasti gratuitamente.
"Lo meritano per il sostegno che mi stanno dando, ho guadagnato abbastanza per sfamare tutta la Serbia". Con queste parole, Novak Djokovic, ha annunciato la sua intenzione di aprire un ristorante per offrire pasti gratuiti alle persone bisognose. E con questa decisione Novak si consacra definitivamente come un campione fuori e dentro il campo.
Un ragazzo d'oro, diventato nel 2015 il primo tennista a guadagnare più di 20 milioni di dollari in montepremi in una sola stagione. Sarà per questo che dichiara che il denaro per lui non è un problema e che aprire un altro ristorante è quasi un dovere per ripagare i suoi sostenitori di tutto l'affetto ricevuto.
Per Djokovic questo sarà il terzo ristorante. Il primo fu inaugurato nel 2009 a Belgrado e porta il suo stesso nome "Novak", il secondo, invece, ha sede a Montecarlo ed è un ristorante vegano con nome "Equita", mentre quest'ultimo sarà davvero un locale unico nel suo genere con un obiettivo davvero lodevole.
Attualmente, Djokovic è fermo da Wimbledon per un problema al gomito, accusato proprio in quel torneo nel match contro Berdych. Così è ora a lavoro per tornare in piena forma nel 2018 dopo una stagione non particolarmente positiva.
Un buon periodo però per godersi la sua seconda paternità, a Settembre è nata Tara; e ha confermato l'accordo con Agassi come suo allenatore. E la bella notizia di questa iniziativa benefica che gli fa grande onore.
Restano da organizzare e chiarire gli ultimi passaggi. Innanzitutto la questione se le persone dovranno dimostrare di avere un reddito basso e non sufficiente per seguire un'alimentazione adeguata o se l'ingresso sarà aperto a tutti. L'unico punto fermo è che il ristorante sarà aperto solo di sera, e non chiederà nulla in cambio ai propri clienti.
Il mondo del tennis è sempre stato particolarmente sensibile alla beneficenza. Non sono pochi gli esempi di match di esibizione, racchette all'asta e fondazioni personali, come quella di Federer che opera già da 14 anni.
È davvero lodevole che un ragazzo come Djokovic proveniente da una terra tanto martoriata e i cui connazionali hanno tanto sofferto, non dimentichi di prestare un occhio ai più bisognosi.
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