Il rapporto tra medico e paziente è in crisi, 8 pazienti su 10 dichiarano: "perché non mi ascolta quando parlo?".
C'era una volta la figura del medico, il più delle volte definito "di famiglia" non solo perché era il punto di riferimento sanitario per un intero nucleo o un paese, ma proprio per il tipo di rapporto che si instaurava tra un paziente e colui che si occupava della sua salute. Oggi, le cose sono cambiate. Il rapporto tra medico e paziente è in crisi. I cittadini segnalano al PiT salute di Cittadinanzattiva, che i dottori hanno "poca sensibilità" nell'ascolto e poca empatia (lo dichiarano 8 malati su 10), scarsa attenzione al dolore (1 caso su 5).
Mentre i medici rivendicano dall'altro lato, insufficiente e inadeguato tempo a disposizione per la cura (almeno 1 su 3), e si riscontrano difficoltà per la mancanza di personale e in 1 caso su 5 per cattiva organizzazione dei servizi. Non da meno, ai dottori farebbero perdere le staffe quei cittadini che con sempre maggior frequenza attingono informazioni dal web piuttosto che consultarsi con il medico stesso.
Si cerca così, tramite associazioni di pazienti e medici di restituire centralità alla relazione e alla fiducia reciproca, a partire dai diritti e doveri di ciascuno, con la campagna "Cura di coppia" presentata a Roma presso la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO).
L'iniziativa è stata promossa da Cittadinanzattiva e Tribunale per i Diritti del Malato in collaborazione con associazioni di pazienti, esperti e oltre venti tra organizzatori di professionisti e strutture sanitarie.
La prima pietra miliare è stata messa da medici e pazienti che hanno realizzato un vademecum e un decalogo dei diritti e doveri che saranno affissi sui principali social network e distribuiti presso le sedi territoriali del Tribunale per i Diritti del Malato e delle associazioni di pazienti coinvolte, oltre che nelle strutture sanitarie e negli studi dei medici che aderiranno all'iniziativa (hanno già dato la loro adesione Fimmg-Federazione Medici Pediatri).
In base al decalogo, diritto del paziente è avere il giusto tempo di ascolto, ricevere informazioni comprensibili e complete per poter esprimere consapevolmente il proprio consenso o dissenso, condividere insieme al medico i percorsi di cura, ricevere cure in sicurezza, non soffrire inutilmente.
Dovere del cittadino è non sostituire il medico col web o il passaparola e collaborare col dottore fornendo informazioni utili per l'assistenza, rispettare le persone, attendendo il proprio turno o annullando per tempo l'appuntamento, segnalare disfunzioni e disagi riscontrati nel servizio.
Diritto del medico è esercitare la propria professionalità in scienza e coscienza senza essere limitato da logiche economicistiche o caricato di oneri burocratici. Lavorare nelle migliori condizioni senza turni stressanti.
Tra i doveri dei dottori: dedicare il tempo giusto all'ascolto dei pazienti, fornire informazioni chiare e personalizzate e veritiere sullo stato di salute.
Questo decalogo ribadisce che alla base del rapporto medico-paziente si deve tornare alla fiducia e al rispetto reciproco. La bussola si deve reimpostare su quella relazione di cura, accoglienza, dell'ascolto, della consulenza e informazioni che rendevano il medico di "famiglia".
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