Dopo anni, arriva, una buona notizia che riguarda la Terra. "Il buco dell'ozono" si è ridotto del 20% dal 2005.
A confermarlo sono i recenti dati raccolti dai satelliti che scrutano in dettaglio l'atmosfera del nostro pianeta. Dal 2005, il buco dell'ozono si è ridotto del 20% ed il merito sarebbe dovuto al successo delle politiche di divieto dei gas cfc.
Il primo ad annunciare la notizia è stato il New York Post, quotidiano statunitense che ha citato direttamente le fonti NASA.
L'attenzione per il buco nello strato di ozono sopra l'Antartide cominciò dagli anni '70, quando fu notato dai satelliti della NASA della serie "Nimbus" per rappresentare poi un allarme nel 1985 quando il punto nella calotta polare divenne abbastanza consistente.
D'allora, tra alti e bassi è stato quasi sempre in espansione fino ad arrivare alla buona notizia dei nostri giorni. I dati sono confortanti e come spiega Susan Strahan, ricercatrice del Goddard Space Flight Center della NASA, con sede nel Maryland: "Si osserva come la presenza del cloro sia diminuita all'interno del buco, e per questo si ha un minore esaurimento dell'ozono".
I gas cfc (cloro fluori carburi) sono dei composti chimici clorati che finiscono per innalzarsi nella stratosfera, dove vengono decomposti dalla radiazione ultravioletta del Sole. Le molecole di cloro liberate in tal modo distruggono quelle di ozono. Poiché, lo strato di ozono nella stratosfera ha l'effetto di scudo contro la radiazione radioattiva responsabile nell'uomo di cancro alla pelle, cataratta e soppressione del sistema immunitario, per non parlare dei danni alla vita vegetale.
Per cercare di arginare il fenomeno, nel 1987 fu varato il "Protocollo di Montréal" con cui si metteva a bando l'uso dei cfc e delle altre sostanze in grado di danneggiare lo strato di ozono, con la progressiva eliminazione dei procedimenti industriali basati su "cloro-fluoro-carburi". Tipo il freon, di essi particolarmente sotto accusa erano quelli contenuti nelle bombolette spray, nei frigoriferi e nei condizionatori.
Finalmente, la battaglia ha portato buoni frutti e il controllo continuo dei satelliti nipoti degli storici Nimbus lancia segnali positivi. D'altronde altro non poteva essere quando l'impiego è comunitario, di tutti, nel mondo.
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