lunedì 26 marzo 2018

Funghi usati contro l'inquinamento del terreno

Brevettata in Piemonte una proteina per pulire il terreno dall'inquinamento. In particolare le colture si concentrano su Penicillium, uno dei funghi che produce penicillina, in diversi terreni colturali in capsula; e l'Aspergillius in piastra, già conosciuto come fornitore dell'acido citrico presente in bevande gassate e aspirina.

I funghi! Tanto semplici quanto indispensabili. A confermarlo, ora c'è anche un esperimento tutto torinese. Infatti nell'Orto Botanico dell'Università, con il sostegno della Fondazione Crt c'è una delle più grandi collezioni di funghi d'Italia. 

 Dove la cosa più importante è che in questa Micoteca si crescono funghi utili per combattere l'inquinamento del terreno. 

Lo spiega una delle coordinatrici del progetto, la professoressa Giovanna Cristina Varese. 
Nel particolarissimo "caveau" (assicurato per 12 milioni di euro) a cui si può accedere solo attraverso codici segreti che aprono le porte, ci sono oltre 6 mila funghi, conservati in boccette di vetro dopo essere stati liofilizzati, congelati o trapiantati a -150 gradi.

Parte della "collezione" risale agli anni '60 quando nella capitale piemontese era stato fondato il primo istituto in Italia per lo studio della micologia. Qui i funghi arrivano da tutto il mondo e si scopre che hanno un enorme valore economico. E che i funghi sono dappertutto, nell'aria, nell'acqua e nel suolo.

Si possono trovare in molti cibi, pane, formaggi, vino e birra, e hanno applicazioni in campo medico o in campo ambientale, come per il riciclo di rifiuti.

Ma il pezzo forte del caveau sono i funghi che mangiano gli inquinanti. Uno studio sperimentale messo in pratica a Fidenza, nel parmense, si propone di bonificare dei terreni avvelenati dall'industria pesante e dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale, proprio attraverso l'uso di queste muffe.

Il progetto è stato finanziato dall'Unione Europea con quasi 1 milione di euro che dovrebbero bastare per la sperimentazione di un anno.

La bonifica iniziale, senza ricorrere ai microrganismi, doveva rendere il terreno, di nuovo utilizzabile almeno a fini industriali. Invece, usando i funghi e i batteri sarà possibile anche coltivare pomodori.

Quindi la sperimentazione ha dato i suoi primi frutti, nel senso che questi funghi si sono rivelati davvero ottimi per combattere l'inquinamento dei suoli.

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