A Roma è polemica per lo scontrino contro gay emesso in un ristorante. Si mobilita il web in solidarietà alla coppia derisa, mentre Forza Nuova parla di "Omofollia", il cameriere sarebbe stato mandato via dalla lobby omosessuale.
Ci risiamo! Perché l'ignoranza è tale ed evidentemente alcune persone di cui ne sono affette, non s'informano nemmeno. Dopo il clamoroso caso dello scontrino discriminatorio, dove alcune studentesse venivano etichettate, sullo scontrino, con il termine "ciccione", ora un caso simile si è verificato a Roma in un ristorante.
Giovedì scorso, una coppia gay è andata a cenare al ristorante Locanda Rigatoni, vicino a Piazza San Giovanni. La coppia era andata per passare una serata tranquilla e hanno ordinato dei primi, chiedendo di sostituire del pecorino con del parmigiano. Al momento del conto, si sono visti recapitare dal cameriere uno scontrino omofobo che, oltre al prezzo riportava la frase: "Pecorino No Frocio Si".
I ragazzi hanno fatto immediatamente notare al cameriere che tale scritta non era divertente, ma il cameriere, poco più che ventenne, ha continuato a ridere osservando che era stato un errore del computer. Il ragazzo ha fatto quindi notare quanto fosse infantile e poco rispettoso il comportamento del cameriere.
A quel punto, è intervenuta la proprietaria che ha cercato di minimizzare l'accaduto, ribadendo che si fosse trattato di un errore del computer. Dopo circa 30 minuti di discussione, le sue scuse ancora non erano arrivate, il cameriere era tornato lamentandosi con i ragazzi "per aver fatto una brutta figura con gli altri clienti". Solo dopo, alla fine, la proprietaria ha detto che non avrebbe fatto pagare il conto. Le scuse, però non pervenute.
La coppia ha denunciato l'episodio alla Gay Help Line, che gli ha offerto anche il supporto legale. Anche il web si è mobilitato per mostrare solidarietà ai due fidanzati gay romani; è partita infatti l'azione di "boicottaggio civile" per esortare i turisti e tutti i cittadini a boicottare quel ristorante. Indignati per l'accaduto si sono palesati anche Carlo Cofaretti Assessore allo Sviluppo Economico e Flavia Marzano, Assessore alla Roma Semplice, che promettono "opportune verifiche".
La proprietaria del locale ora si dice dispiaciuta e che il suo non è un locale omofobo e nel frattempo il cameriere è stato licenziato. Voce fuori dal coro è quella di alcuni militanti di Fn che hanno protestato fuori dal ristorante a favore del cameriere, dicendo che è stato mandato via dalla lobby omosessuale.
In questa vicenda ci sono tante note tristi. La più grave è sinceramente l'ignoranza e la mancanza di educazione del giovane cameriere, che ritiene che sia grave essere gay, mentre non si rende conto dell'enorme lacuna di umanità che ha già a questa età.
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