venerdì 31 agosto 2018

Le calze intelligenti che curano a distanza i pazienti

A Melbourne è stata sperimentata con successo una nuova tecnologia che consente ai fisioterapisti di trattare a distanza i pazienti incapacitati a raggiungerli di persona.

Forse siamo ancora un po' fuori stagione per parlare di calze, ma dall'Università di Melbourne, arriva la notizia delle "calze intelligenti". La scoperta è stata realizzata da Deepti Aggorwal, una candidata di PhD ed è stata sperimentata con successo nel Royal Children Hospital di Melbourne su piccoli pazienti che soffrono di dolore cronico. 
Nel concreto, nelle smart socks sono incorporati sensori di movimento e di pressione, che assicurano un feedback in tempo reale su come il paziente si muove durante esercizi come accovacciarsi e saltellare. Non manca poi una rappresentazione visiva del movimento e della distribuzione del peso che può essere fatta vedere anche ai pazienti che così possono monitorare il proprio progresso e sentirsi da esso incoraggiato a proseguire con la riabilitazione.
Le calze intelligenti sono state pensate soprattutto per aiutare i fisioterapisti a valutare e trattare i pazienti cui è più difficile far visita di persona, per esempio, quelle che hanno problemi di mobilità, quelli che abitano lontano, magari in zone rurali, e soprattutto sono utili per quelle persone  affette da condizioni di folire cronico. 
La ricercatrice propone che i fisioterapisti tengano 2 visite faccia a faccia, per valutare le condizioni del paziente e i suoi problemi correnti, per poi fare seguito con un paio di consulti video.
Gli smart socks ancora non sono disponibili in commercio, ma da una prima stima il loro costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 dollari australiani( circa 200 euro) a paio.
Le calze intelligenti si presentano come un ulteriore aiuto per i pazienti cronici; alla fine tentare ed usarle, ora che si avvicina anche la stagione adatta, non costa poi così tanto.

Il buonumore aiuta a mantenere il cervello giovane

Uno studio condotto su 71mila persone rivela che avere un indole positiva ha degli effetti anti-aging sul cervello. Al contrario, la depressione è associata al declino cognitivo.

Essere musani nella vita non aiuta. Anzi, un recente studio condotto su 71mila persone non solo conferma quel vecchio adagio popolare che dice "sorridi che la vita ti sorride", in più rivela che essere di buonumore rallenta la perdita delle abilità nel tempo, cioè, mantiene il cervello giovane. 
Si è arrivati a questa conclusione partendo da uno studio secondo cui, soffri di disturbi depressivi accellera il declino cognitivo. La ricerca, in realtà, è la revisione dei dati di ben 34 lavori già precedentemente pubblicati sull'argomento, per un totale di 71mila persone esaminate. Nella letteratura scientifica diversi studi hanno evidenziato un'associazione tra disturbi depressivi e modifiche anatomo-strutturali del cervello, anche con il restringimento di alcune aree. In questo lavoro condotto da Darya Gaymo e Amber John della University of Sussex e pubblicata sulla rivista Psychological Medicine,  si è andati ad indagare l'impatto dei disturbi depressivi a lungo termine sulle abilità mentali degli individui che già fisiologicamente declinano anno dopo anno.
Si è quindi potuto constatare che il declino cognitivo età-dipende è più rapido tra coloro che soffrono di disturbi depressivi o depressione maggiore. Per questo gli autori suggeriscono che i sistemi sanitari dovrebbero fare di più e prendersi carico del disagio mentale, sempre più diffuso. Infatti, la depressione è un problema sempre più vasto che può arrivare ad interessare fino a una persona su 5. D'importanza vitale è quindi prevenire sia il declino cognitivo che la demenza vera e propria.
Se ci soffermassimo soli su questi dati, verrebbe quasi da pensare che c'è poco da ridere. Invece,  proprio per questo, nella vita, si deve sorridere e tanto, ricordando che il sorriso, come il buonumore, parte da dentro e poi s'irradia su tutto il resto.

giovedì 30 agosto 2018

Il fascino della divisa: un giovane su due tenta la carriera militare

Un rapporto dell'Osservatorio sulle professioni in divisa rivela che un giovane su due è pronto alla carriera militare.

I giovani italiani sognano ancora una carriera nelle Forze Armate o nelle forze di Polizia, è quanto emerge dalla prima indagine dell' Osservatorio sulle professioni in divisa promossa da Skuola.net e Niccolino Corsi. 
Le motivazioni sono  tra le più disparate. Pochi l'ammettono ma tra esse, sicuramente, c'è la certezza del cosiddetto "posto fisso" che assicura uno stipendio a fine mese, poi seguono a ruota i valori incarnati dai vari corpi. Resta il fatto che entrare nelle forze dell'ordine è un opzione molto gettonata.
Quasi la metà( 46%) degli oltre 24mila giovani intervistati( studenti di scuole medie, superiori e universitari) si dice disposto ad intraprendere la carriera militare: per il 28% è un'idea abbastanza
forte, per il 18% è addirittura fortissima. E per circa un terzo di loro, il 31% che nel caso dei maschi sale al 44% rappresenta la prima scelta.
Il dato più  sorprendente è che il 22% dei potenziali militari lo farebbe perché " ci crede" e il 15% li farebbe per entrare a far parte di una realtà importante ed autorevole. Infine, un altro 15% lo farebbe perché è un tipo di lavoro al servizio degli altri. Riguardo alla retribuzione, solo il 10% confessa che lo farebbe per aver un lavoro garantito.
Le divise che più piacciono ai giovani sono: al primo posto l'Esercito(18%); medaglia d'argento alla guardia di finanza( 14%) parimerito con l'Arma dei Carabinieri( 14%); al terzo posto si piazza la Polizia di Stato, un più giù ci sono l'Aereonautica( 10%) e la Marina( 9%). Sebbene, uno su dieci, pur di entrare si accontenterebbe di qualsiasi corpo.
I giovani intervistati, inoltre, si dicono favorevoli ad entrare in un corpo di difesa, anche senza aver terminato ulteriori cicli di studi.
Il fascino della divisa non tramonta mai. Ma non deve essere solo un'attrazione superficiale, i giovani che la scelgono dovrebbero imparare a rispettarla e seguirla come merita.

Posto auto venduto a 760mila dollari

Il primato tocca a Hong Kong, dove in un condominio di lusso la piazzola si paga a 51mila euro al mq.

Ormai è cosa nota, gli asiatici sono i nuovi ricchi. Troppo, dannatamente  schifosamente ricchi! Merito dell'economia in continua crescita, che ha fatto anche sviluppare alcuni centri urbani all'inverosimile, rendendoli spesso sovraffolati e soprattutto dei templi extralusso per i ricchi possidenti.
Quindi, ad Hong Kong, non fa poi così scalpore la notizia che un posto auto da 5 metri per 2,5 è stato venduto  per 760.000 dollari( pari a 643.000 euro).
Il prestigioso parcheggio si trova nel complesso residenziale Ultima della Sun Hung Kai Properties, nel distretto di Kowloon e come riferisce il South China Morning Post questo è il nuovo record per quell'area. La cifra incassata corrisponde a circa 60.800-dollari( 51.450 euro) per metro quadrato. Una cifra davvero cospicua anche se relativa ad una metropoli,  come quella di Hong Kong, dove il mercato immobiliare di lusso ha fatto segnare un continuo trand positivo.
Altra curiosità è conoscere il profitto esagerato che la coppia proprietaria del parcheggio ha realizzato in 9 mesi. Loro avevano pagato il posto auto 433.000 dollari( 364.000 euro) e l'utile è stato di ben 330.000 dollari, pari a circa 280.000 euro.
Leggermente più modesto il record precedente, datato giugno 2017, quando nell'area di Sai Ying Pun, venne venduto un posto auto per il corrispondente di 559.000 euro.
Va bene il super conto in banca, che evidentemente gli abitanti di questo quartiere posseggono, ma una tale somma per un parcheggio, sembra davvero esagerata.

mercoledì 29 agosto 2018

La FAO sponsorizza diete nutrienti, accessibili e low cost

La FAO scende in campo e si schiera a favore delle diete nutrienti, accessibili e low cost. Beddington: "anche l'industria può trarne profitto".

Un documento pubblicato dal Global Panel on Agricolture and Food Systems for Nutrition( Panel Globale sull'agricoltura e i sistemi alimentari per la nutrizione), insieme alla FAO, organizzazione della Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, afferma che le cattive abitudini alimentari rappresentano un rischio per la salute pubblica globale superiore a quello dell'inquinamento dell'aria, l'acol e fumo messi insieme.
John Beddington, co-presidente del Panel, propone di proporre cibi più sani, che non andrebbero nemmeno ad incidere sui profitti. Anzi, con una giusta proposta di incentivi e regolamenti, il settore privato potrebbe guadagnare da diete più sane. Nel congresso è stato sottolineato che è necessario spostare le preferenze verso prodotti più freschi e alimenti più nutrienti, convenienti e accessibili per tutti. 
Le ultime stime indicano che circa 815 milioni di persone al mondo sono cronicamente sottoalimentate, mentre altre forme di malnutrizione sono in aumento. Le abitudini alimentari stanno cambiando e allontanandosi da modelli tradizionali verso diete più ricche di grassi, zuccheri e cibi super-processati, sempre più persone soffrono di carenze di minerali e vitamine, sovrappeso e obesità.
Quindi José Graziano, direttore generale della Fao, sottolinea quanto sia importante che i governi facciano di più per definire standard chiari e al contempo, incentivi il settore privato, proporre prodotti più vicini e genuini, in modo che si possa raggiungere una migliore nutrizione per tutti. Graziano afferma:" promuovere diete sane va a beneficio di tutti".
Magari la strada sarà lunga... ma un giorno, può darsi che porti anche all'obiettivo principale, che è quello di sconfiggere la fame, se non raggiungere proprio la fame zero.

In Italia il pino più antico d'Europa

Italus è il pino più antico d'Europa. Da 1230 anni staziona nel Parco nazionale del Pollino in Calabria. Supera di quasi 200 anni il record di Adone, albero della stessa specie scoperto nel 2016 in Grecia. Inoltre, nonostante l'età, ha ripreso a crescere.

Se fosse una persona, si che ne avrebbe storie da raccontare( a parole); invece, Italus è un pino, il più antico d'Europa e tutte le vicessitudini, i cambiamenti storici, naturali e paesaggistici a cui ha assistito nei suoi 1230 anni di vita, li racconta a modo suo, con l'assordante silenzio di un albero.
Per ora, la località in cui è sito, deve rimanere segreta, si sa solo che si trova a pochi metri dal confine con la Basilicata.
Dicono che Italus si è rifugiato su una fascia rocciosa  a quasi 2000 metri di quota per sfuggire alla mano dell'uomo e vivere così, indisturbato per oltre un millennio.
È un pino laricato scoperto dopo 4 anni di studio sul territorio, da Gianluca Piovesan, professore ordinario di scienze forestali all'Università della Tuscia, che ha coordinato il gruppo di ricerca degli studiosi del Parco nazionale del Pollino e dell'Università del Salento.
Il professore in persona riferisce che al secolare pino è stato attribuito il nome di "Italus" in onore del re di Enotria che governava questa regione a cavallo tra l'età del bronzo e quello del ferro, una delicata fase di passaggio dalla pastorizia nomade agli insediamenti agricoli.
Italus è alto più di dieci metri ed ha un diametro di 160 centimetri. Non poi così tanto in confronto ad altri esemplari monumentali, ma la sua età, supera di quasi 200 anni il record di Adone, un pino della stessa specie scoperto nel 2016 da un team internazionale di scienziati nella regione del Pindo a confine tra Grecia, Albania e Macedonia. La scoperta dell'italico ed antichissimo albero, verrà pubblicato a breve su Ecology , l'accreditata rivista della Ecological Society of America.
Chissà cosa ne pensa Italus di tutto questo clamore creatosi intorno alla sua età? Di certo continuerà ad osservare il tutto da lontano e sornione  come ha fatto indisturbato per secoli.

martedì 28 agosto 2018

Quando finisce un amore...strategie per dimenticare

Uno studio suggerisce tre strategie per superare una delusione amorosa: distrarsi, pensare ai lati negativi dell'ex e rivalutare l'amore.

Tutti ci siamo passati almeno una volta nella vita, dover fare i conti con una storia terminata. In poche parole, avere il cuore infranto per la fine di un amore.

Ora uno studio condotto da Sandra Langeslag, direttrice del Neurocognition of Emotion and Motivation Lab dell'università del Missouri St. Lewis, propone dei rimedi per rimettersi in carreggiata. 

La prima "strategia" da adottare e forse la più intuitiva, è quella di distrarsi, pensare a qualcosa che ci fa stare bene ed è estraneo al nostro ex partner.

 In effetti, quando finisce una storia, la cosa più difficile e che ti stalla in una posizione ambivalente è proprio dimenticare...invece si deve non pensare!

 Poi, rimuginare sugli aspetti negativi  legati al nostro ex, come per esempio focalizzarsi su qualche sua abitudine particolarmente insopportabile. 

Infine, si deve rivalutare l'amore, convincersi di affermazioni come "è giusto amare qualcuno con cui non sto più insieme", accompagnare il sentimento anziché contrastarlo.

Questi tre suggerimenti scientifici si sono rilevati utili durante l'esperimento/ricerca eseguito dalla dottoressa Langeslag. Sono stati seguiti 24 persone, tra i venti e i trentasette anni che avevano concluso una relazione a lungo termine,  in media due anni e mezzo. 

I partecipanti sono stati divisi in 4 gruppi, uno per ogni strategia, più un ultimo di controllo, e i risultati pubblicati sul Journal of Experimental Psychology hanno dimostrato che dopo averle messe in atto, quando sono state mostrate ai partecipanti le foto dei loro ex, misurando l'intensità delle emozioni registrate attraverso degli elettrodi e un questionario; in tutti e tre i casi, si è ridotta la risposta emotiva delle foto.

Ma con delle differenze: se la rivalutazione negativa del proprio ex diminuiva i sentimenti d'amore, ma non rendeva felici, la distrazione invece non ha cambiato i sentimenti, ma ha reso i partecipanti più divertiti.

Distrazione....mi raccomando, non "chiodo schiaccia chiodo".

Le api, animali intelligenti poiché sanno cos'è lo zero

Uno studio rivela che anche le api sono animali "matematici". Insieme a delfini, pappagalli e scimpanzé, sanno cos'è lo zero.

La scoperta è di quelle sorprendenti. Le api, animaletti piccoli e laboriosi entrano a far parte della striminzita lista di animali che sanno cos'è lo zero. Sembra niente, invece, riconoscere questo simbolo numerico significa essere capaci di comprendere la complessità del concetto matematico astratto del nulla. Tra gli altri animali fin'ora, ci sono riusciti solo i delfini, i pappagalli e gli scimpanzé.
Lo zero è un concetto molto difficile e anche i bambini che dovrebbero apprenderlo in età prescolare, spesso impiegano anni per impararlo, per non parlare del fatto che in molti sistemi numerici di civiltà antiche, il concetto era proprio assente.
Lo studio è stato condotto dall'Università di Melbourne in Australia(Rmit) , in collaborazione con l'Università francese di Tolosa, pubblicati sulla rivista Science. 
La scoperta apre nuovi interessantissimi scenari per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale  e solleva non pochi quesiti su come le api, una specie così diversa e lontana dagli esseri umani, con meno di un milione di neuroni a confronto degli 86miliardi del cervello umano, possa condividere un'abilità così complessa. Nella ricerca, il team coordinato da Scarlett Howard ha attirato gli insetti verso una parete con piccoli fogli bianchi, ognuno con un numero da due a cinque di forme nere disegnate. Dopo aver addestrato le api tramite ricompense di cibo, a scegliere i fogli con un numero maggiore di forme, i ricercatori hanno introdotto due numeri nuovi, uno e zero: a quel punto, le api hanno dimostrato di sapere che lo zero è minore di uno. 
Questi insetti, hanno dato prova di quanto siano intelligenti, lascia invece perplessi, la scelta dei ricercatori di dare più importanza al fatto che se un animale con un milione di neuroni in meno riesce a riconoscere lo zero, allora devono esserci modi più semplici per insegnare lo stesso concetto ai sistemi di intelligenza artificiale.

lunedì 27 agosto 2018

Viagra hi tech per combattere i farmaci "tarocchi"

Proposte mediche alternative hi tech, come le onde d'urto o i biofilm orali per sostituire i "simili" del farmaco più venduto online.

Al congresso della Società Italiana di Andrologia si è discusso anche su come contrastare la questione dei farmaci tarocchi che vengono venduto al posto delle famose pilloline blu.

Infatti, il Viagra è il farmaco più venduto online e anche il più contraffatto. 

Nel 70% dei casi chi acquista medicine sul web, lo fa proprio per comprare il viagra taroccato, venduto da oltre 1500 siti che registrano 13 milioni di visitatori al mese, ma soltanto il 10% delle volte, il principio attivo nelle confezioni disponibili online è quello giusto al dosaggio opportuno.

Così,  posto del classico viagra, per risolvere "il problema", sono state proposte delle metodologie hi-tech come le onde d'urto e i chewingum dell'amore, biofilm orali che si mettono sulla lingua e si sciolgono nel giro di pochi secondi. I principi attivi vengono infatti introdotti all' interno di questi vettori che si sciolgono al contatto con la saliva con un processo molto avanzato.

Invece, le onde d'urto possono essere utili nel 70% dei pazienti con disfunzioni erettili di grado lieve o medio con una causa organica della malattia. Le onde d'urto sono "colpi" a basso voltaggio già utilizzati per la cura dei calcoli renali: il trattamento che non è per nulla doloroso, prevede in media sei sedute e può guarire i pazienti, consentendogli di non usare piu farmaci e la necessità di programmare i rapporti.

Oppure, c'è anche l'opzione del gel intrauretrale a base di alprostadia che si applica localmente al momento del rapporto.
I dati relativi al business viagra indicano che c'è una forte richiesta di mercato. Ciò attira guadagni facili, per chi vende sottobanco farmaci tarocchi, e di pari passo, una cospicua perdita di denaro per chi acquista questi prodotti. Risultano quindi utili le altre soluzioni hi tech proposte al congresso del Sia.

Inaugurata corsia per pedoni assorti negli smartphone

In Cina è stata aperta una corsia stradale interamente dedicata agli " smombie", pedoni che camminano con gli occhi incollati al cellulare. L'obiettivo è la sicurezza, ma non pochi coloro che pensano ad un ulteriore modo che incoraggia a non guardare.

Il South China Morning Post riferisce che a Xian, città cinese, è stata inaugurata nei pressi di un centro commerciale, una strada riservata a chi cammina guardando lo smartphone.
È una corsia creata ad hoc per gli "smombie", neologismo usato per indicare chi si aggira ciondololando come uno zombie poiché perso con lo sguardo nello schermo di un telefonino. La strada è larga circa un metro e lunga alcune centinaia di metri. Ed è identificata da raffigurazioni del telefonino su cui sovrastano scritte come:" solo per dipendenti da smartphone".
La via preferenziale per gli integerrimi del cellulare è stata ideata con l'intento di garantire sicurezza, per sé e per gli altri. Ma la sua realizzazione ha suscitato non poche polemiche e innescato un vero e proprio dibattito nel Paese. I pro vedono in essa un'opportunità di maggiore sicurezza, i contro sostengono che incoraggia un comportamento rischioso come può essere  camminare senza guardare dove si mettono i piedi.
Questa della corsia per smombie è un'iniziativa molto interessante e sicuramente utile, chissà come sarebbe stato se, la strada fosse continuata per il sentiero di un bosco o un altro paesaggio naturale, lì si, che ci sarebbe potuti perdere mei rumori e nei colori di una bellezza disarmante. 

sabato 25 agosto 2018

In Polonia un reality sui migranti

Fa discutere un nuovo programma televisivo lanciato su Tvn, in cui sei vip vivranno come rifugiati sulla rotta balcanica.
La direzione della rete informa che il reality show ha l'obiettivo di sensibilizzare, ma "Torna da dove sei venuto", questo il titolo della trasmissione, per il momento sta sollevando soltanto un mare di polemiche.
La Tvn , la più importante emittente privata polacca, una delle ultime indipendenti dal controllo del governo di ultradestra, ha annunciato che in autunno trasmetterà un reality dove sei eroi(vip) si caleranno nei panni dei migranti. Impareranno cosa vuol dire rotta balcanica, campi profughi, le trattative con i trafficanti e la paura. I partecipanti saranno divisi in due squadre e per quasi un mese saranno "veri rifugiati", e avranno l'opportunità di vivere le stesse esperienze delle persone che finora avevano visto solo in televisione, o letto sul giornale.
L'idea del programma è frutto di un format australiano venduto e trasmesso in molti Paesi. Nella messa in onda polacca, i concorrenti intraprenderanno un viaggio che attraverserà Kurdistan, Libano, Grecia, Serbia, Ungheria, Germania ed Austria. 
Bogdan Czaja, vice direttore del canale Tvn, fa sapere:" l'obiettivo è quello di rendere gli spettatori più consapevoli della realtà e delle difficoltà dei migranti. Sarà una delle esperienze più dure della loro vita. Dovranno vivere in un campo profughi, viaggiare su un barcone dei trafficanti, e si troveranno perfino in conflitto. Siamo perfettamente consapevoli che in questo Paese, e non solo, il tema migranti è un tema politicamente sensibile e controverso, ma vorremmo che questo show sia una voce alternativa nel dibattito in corso".
In effetti, in Polonia, la polemica è particolarmente accesa e per placare le critiche è sceso in campo anche il governo del Pis, il partito conservatore che, ga rifiutato le quote imposte dall'Unione Europea per allegerire il carico di rifugiati dopo il 2015.
Le perplessità comunque rimangono. Può un show televisivo riprodurre fedelmente le innumerevoli e tristi vicende che i veri migranti devono affrontare? E un reality, pensato soprattutto per fare audience, tiene conto del rispetto per le migliaia di persone costrette dalle brutture della vita a fuggire?

venerdì 24 agosto 2018

Torna in Russia per salvare il cane conosciuto durante i mondiali di calcio

 

Un tifoso peruviano ha rifatto migliaia di chilometri per tornare in Russia e salvare la vita ad un cane conosciuto durante i mondiali di calcio da poco conclusi.

In questa vicenda, l'eroe buono ha il nome di Ricardo Lazo, un giovane di nazionalità peruviana, che lo scorso 26 giugno, tornando in hotel dopo la partita Perù Australia a Sochi , ha incrociato un cagnolino color castagna fuori l'ingresso. È stato amore reciproco a prima vista. La dolcezza dell' animaletto abbandonato ga fatto breccia nel cuore del ragazzo, che nonostante sia già proprietario di un altro cane a casa sua, in Sudamerica, non è rimasto indifferente agli occhi bisognosi di cure del randagio. 
Quando Ricardo è dovuto partire, non potendo portarlo subito con sé per via della mancanza di documenti e delle necessarie vaccinazioni, ha contattato l'associazione locale PovoDog, affinché si prendessero cura del trovatello fin quando tutte le pratiche burocratiche fossero risolte.
I volontari del rifugio confermano che Lazo si è tenuto in stretto contatto con loro e ha sempre chiesto delle condizioni di salute del cane. Pochi giorni fa, i due, Ricardo e Businka, così il ragazzo ha deciso di chiamare il cane, si sono rivisti a Mosca e tra pochi giorni ripartiranno per il Perù.
Il giovane ha anche confessato ad alcuni giornali locali, l'intenzione di aprire nel suo  Paese un ricovero per animali randagi chiamandolo proprio Businka.
Ci sono alcuni sguardi che quando s'incontrano sono destinati ad appartenersi per sempre, così dev'essere capitato al giovane tifoso e al fortunato cane Businka







giovedì 23 agosto 2018

La "divisa tappeto": la maglia più brutta del mondo

 
In Russia, la squadra del Rostov ha presentato la sua quarta divisa ispirandosi ad un tappeto portafortuna spesso presente sugli spalti del Rostov Arena. È inguardabile, ma i tifosi lo amano.

Prima della presentazione della quarta divisa della formazione, praticamente quella che s'indossa per il riscaldamento pre-partita della squadra, i più ignoravano l'esistenza del Rostov Calcio. Eppure è quarta in classifica nel campionato professionistico a soli quattro punti dalla capolista Zenit San Pietroburgo ed è reduce da una sconfitta e tre vittorie, non dimenticando che nell'anno 2013/2014 vinse anche la Coppia di Russia. Invece, il clamore e la fama per la squadra, sono arrivati adesso. Quando, dopo aver presentato tre maglie ufficiali, la società tra le più prestigiose del massimo campionato, ha deciso di presentare anche e mettere in vendita la divisa ispirata ad un tappeto. Una scelta bizzarra che propone una maglia dai colori davvero insoliti, che però piace moltissimo ai tifosi. La divisa è talmente brutta che ha meritato il premio di "maglia più brutta di sempre". Un podio incurante del pomposo lancio sul profilo Twitter del Rostov e del fatto che nonostante il poco accattivante design, quando la maglia è stata consegnata agli store ufficiali del club, ha registrato più di 500 pre-ordini in poche ore. La maglia  quindi, seppur brutta, piace e tanto! 
La società commenta questa scelta e il conseguente successo, sottolineando che la divisa in questione riprende la fantasia di un tappeto portafortuna presente sugli spalti del Rostov Arena. Ora i tifosi gialloblu ad ogni partita, potranno sventolare direttamente la maglietta.
La bizzarra vicenda sottolinea quanto sia valido quel detto secondo cui " non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò piace".

La sindrome di Savant che rende geniali gli autistici

 
La fortunata serie televisiva "The Good Doctor" ripropone l'argomento della poco conosciuta Sindrome di Savant, che rende particolarmente spiccate alcune capacità in persone affette dallo spettro autistico.

La serie televisiva "The Good Doctor" che ha come protagonista un molto capace medico autistico, ha portato in auge la questione della sindrome di Savant. Essa è una condizione per cui chi ne esperisce possiede delle "isole di capacità" molto sviluppate. In netto contrasto con alcune diverse disabilità mentali di cui sono  affetti e che permette loro di essere dei veri geni. Si tratta di una condizione molto rara che colpisce 1 autistico su 10 e più i maschi che le donne, il rapporto è di 6:1. Oltre il 50% delle persone con sindrome di Savant hanno a che fare anche con disturbi dello spettro autistico, la restante metà possiede altre forme di disabilità dello sviluppo mentale e ritardi cognitivi.
I savanti solitamente, riportano danni all'emisfero cerebrale sinistro, mostrando quindi particolari doti artistiche e musicali oltre che di calcolo, i savanti rendono meglio con le attività non simboliche, infatti, possono eccellere con le capacità artistiche, ma concrete e percepibili direttamente. Ciò potrebbe essere dovuto ad una risposta del sistema nervoso centrale che fa sviluppare più le competenze dell'emisfero destro, in quanto l'altro è compromesso.
La sindrome di Savant può comparire sia per cause congenite, che in seguito a danni cerebrali, inoltre, le abilità che la caratterizzano possono svilupparsi improvvisamente, così come repentinamente possono scomparire.
Comunque, le abilità in cui maggiormente possono eccellere le persone savanti sono quelle della: memoria, riuscendo a memorizzare statistiche, numeri di telefono, orarie altre informazioni. Calcolo, riescono a fare operazioni matematiche anche molto complesse e con grandi cifre, in pochissimo tempo. Calcolo di calendario, la capacità di calcolare qualsiasi giorno di qualsiasi anno.  Abilità musicali, come imparare a suonare strumenti e canzoni anche dopo averle ascoltate una sola volta. Abilità artistiche, ossia la capacità di scolpire o disegnare. Infine, le abilità linguistiche, molto rare e grazie a cui i savanti possono imparare a leggere e scrivere agevolmente qualsiasi idioma.
La sindrome di Savant è una condizione ancora poco conosciuta, si comprende però quale grande apporto al sapere umano le persone che ne sono affette, portano.

mercoledì 22 agosto 2018

85 gr di funghi champignon per combattere il diabete

Uno studio dimostra che mangiare funghi champignon bianchi aiuta a contrastare il diabete. Una piccola porzione quotidiana di circa 100gr modifica il microbioma intestinale aumentando aumentando i batteri Prevotella, produttori di acidi grassi in grado di regolare i livelli di glucosio.
Non tutti i funghi sono velenosi. Alcuni sono buoni, altri fanno benessimo. Oltre i super apprezzati, per il gusto, funghi porcini; uno studio internazionale rivela  che una porzione quotidiana da 85 grammi di funghi champignon( varietà bianca) può proteggere dal diabete. 
Il team di ricerca di provenienza variegata, annovera personalità provenienti dal Dipartimento di Scienze Veterinarie e Biomediche presso l'Università Statale della Pennsylvania, in collaborazione con i colleghi dell'Istituto Wuhan dell'Accademia Cinese delle Scienze, coordinati dalla professoressa Margherita T. Cantorna, docente di Immunologia molecolare presso il College di Scienze Agrarie dell'ateneo americano, è giunto alla conclusione che i funghi champignon, sono capaci di modificare il microbioma intestinale, favorendo la crescita di batteri in grado di regolare i livelli di glucosio nel fegato. Mangiare di questi funghi si rileverebbe particolarmente utile anche per osteggiare altre patologie metaboliche legate all'assorbimento dello zucchero.
I ricercatori, dopo attente analisi di laboratorio, condotte come spesso accade sui topi, sono arrivati ad indicare la quantità ideale consigliata, la porzione è di 85 grammi al giorno. A tanto ammonta la quantità di funghi champignon bianchi che si dovrebbe consumare ogni giorno, per combattere il diabete. Questa è la quantità necessaria per attivare i batteri Prevotella, utili per produrre acidi grassi a catena corta in grado di regolare i livelli di zucchero nell'organismo.
Un ulteriore buon motivo per mangiare funghi. Anche se champignon, sono gustosi, leggeri e aiutano la buona salute.

Coppia tenta di abbandonare il cane lanciandolo dal finestrino dell'auto, si schiantano


Negli States, una coppia rimane illesa dopo essersi schiantati e ribaltati con la macchina, nel tentativo di abbandonare il loro cane.

Forse non è politicamente corretto parlare di "giustizia  fatta", o quasi, per un uomo e una donna, che la settimana scorsa, lungo la strada della Contea di Harrison, nel Mississipi, hanno compiuto l'orribile gesto; però, un po' se la sono meritata.

 Infatti, i due sono finiti fuori strada nel tentativo di sbarazzarsi del loro Chihuahua di due anni, lanciandolo dal finestrino. Invece si sono schiantati e ribaltati almeno due volte.

 L'impatto è stato violento, ma non hanno riportato lesioni gravi.

Gli agenti della pattuglia di polizia accorsi sul luogo dell'incidente per ricostruire la dinamica dell'incidente incidente, hanno ricostruito la triste realtà dei fatti e scoperto che poco prima, i due avevano tentato di gettare dal finestrino il cagnetto. 

Nel compiere l'orribile gesto, l'uomo alla guida avrebbe però perso il controllo dell'auto fino ad andare a sbattere contro un'abitazione.
I due ora dovranno vedersela contro l'accusa di reato di abbandono di animali, mentre il piccolo esemplare di Chihuahua è stato preso in cura dai volontari del "County Animal Control"; il cane non ha riportato alcun tipo di danno o lesione e verrà ospitato nella struttura fino a quando non comincerà il processo contro i suoi immeritevoli proprietari.
Non è corretto pensarlo...ma considerando il reato commesso da questi due, meritano di pagare per l'orribile gesto commesso.  D'altronde non è neanche corretto tradire, come hanno fatto loro, la fiducia di un cagnolino e cercare poi di sbarazzarsene gettandolo dal finestrino di un'auto in corsa.

mercoledì 8 agosto 2018

Imprenditore veneto compra pagina di giornale per dire no al razzismo

Un imprenditore vinicolo veneto sottolinea sul Gazzettino: "L'indifferenza è una forma pericolosissima di fiancheggiamento". È padre adottivo di due giovani afrocubani.

Per combattere il razzismo, bisogna schierarsi palesemente contro. Urlare il proprio disappunto. Questo avrà pensato Paolo Polegato Ad di Astoria Vini che ha comprato una pagina intera di alcuni quotidiani italiani per esprimere la sua ferma e netta contrarietà all'intolleranza.

L'imprenditore vinicolo trevigiano è particolarmente toccato dall'argomento in quanto padre adottivo di due giovani afrocubani, da quando avevano poche settimane. L'imprenditore ha scelto di prendere come testimone per la sua denuncia una ragazza africana le cui labbra sono dipinte col rossetto di verde, bianco, rosso su uno sfondo in cui risalta nuovamente il tricolore.

Polegato ha esordito affermando: "L'indifferenza è una forma pericolosissima di fiancheggiamento". Poi ha continuato: "La violenza delle parole e dei fatti non è più tollerabile. Non rappresenta né l'Italia né gli italiani. Ora basta! Il rispetto della persona prescinde colore, genere e religione. Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla".

Con quest'ultima frase, in verità ha ripreso il concetto di Martin Luther king, Premio Nobel per la pace 1964.

È bello che un padre si mobiliti tanto per i propri figli, sarebbe altrettanto degno di nota se anche gli altri italiani si mobilitassero o non fossero indifferenti verso gli altri propri fratelli, di qualunque colore essi siano.

Mangiare più porzioni di pesce aiuta a fare sesso

Una ricerca della Harvard University rivela che mangiare due porzioni di pesce a settimana, migliora la fertilità e fa fare più sesso. Il merito è legato agli acidi grassi Omega3 presenti nelle proteine ittiche.

Altro che cibi afrodisiaci o spezie asiatiche, a tavola, il miglior amico per aiutare a fare più sesso è il pesce. Bisogna mangiarne due porzioni a settimana, compreso i frutti di mare, poiché consumare pesce fa avere più rapporti sessuali e favorisce la fertilità sia nell'uomo che nella donna.

Questo è quanto dimostrato da un team di ricercatori della prestigiosa TH Chan School of Public Health, presso l'Università di Harvard e del Dipartimento di Medicina del Brigham and Women's Hospital. Lo studio è stato condotto dalla professoressa Audrey J Goskins, docente al Dipartimento della Nutrizione dell'ateneo americano, ed è stato eseguito monitorando la vita di 501 coppie che avevano espresso il desiderio di diventare genitori.

I volontari (esaminati) hanno risposto a diversi questionari incentrati sulle abitudini alimentari e sulla vita di coppia, con riferimento anche al numero di rapporti consumati. Le coppie sono state seguite per almeno un anno o fino a quando è nato un figlio. Incrociando i dati è emerso un legame particolarmente interessante tra sesso, fertilità e quantità di pesce consumato ogni settimana. Praticamente, è emerso che il 92% delle coppie che consumava due porzioni di pesce a settimana aveva avuto un figlio, contro il 79% di quelle che ne consumava meno. Inoltre si è anche visto che chi mangiava più pesce aveva una vita sessuale sensibilmente più attiva, con un numero maggiore di rapporti sessuali consumati ogni mese.

Secondo i ricercatori, alla base di questa corrispondenza, casualità, c'è l'azione positiva degli Omega3. Questi acidi grassi presenti in gran quantità nei prodotti ittici, sono già noti per essere un valido aiuto anche per ridurre il rischio d'infarto, arresto cardiaco e ictus. Ora si scopre che migliorano anche la vita sessuale di coppia. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism. 

L'estate è ancora lunga, quindi per chi volesse divertirsi al meglio e approfittare delle giornate più lunghe, il segreto è consumare tanti prodotti ittici.

martedì 7 agosto 2018

Italiani: carnivori ma di pollo

Gli italiani si rivelano gran mangiatori di carni bianche. Prediletti soprattutto pollo e tacchino, +24% in cinque anni. Per un italiano su due sono le principali fonti di proteine.

Tutti pazzi per il pollo! Nel Belpaese, negli ultimi cinque anni i consumi di carni avicole sono aumentate del 24%, così il consumo annuo pro capite di carni bianche è passato dai 9 kg ai 21 kg a testa. Per lo più sottoforma di petto o piatti già pronti, tipo "spinacelle", cordon bleu, ecc.

Il pollo e il tacchino sono diventati la fonte principale di proteine per il 54% della popolazione. La particolarità è che le carni bianche sono le uniche che segnano un aumento dei consumi, in netta controtendenza con il mercato, e si classificano quindi come le più consumate in Italia.

Questo è quanto emerge dall'indagine Ipsos presentate a Roma nel corso dell'Assemblea Nazionale di UnaItalia, l'associazione di riferimento del settore avicolo italiano.

Molto amate anche le uova, se ne consumano 215 l'anno a testa, per un totale di 13 miliardi e 34 milioni. Dai dati Ipsos, rivelano inoltre che il 59% degli italiani sceglie le carni bianche perché sono leggere e nutrienti, mentre nel giudizio del 63% della popolazione, pollo e tacchino hanno il più vantaggioso rapporto tra qualità, valore nutritivo e prezzo.

Praticamente il mangiarne fa bene alla salute e alla tasca. E come non poteva essere così, considerando che la filiera avicola è 100% italiana, esportiamo sempre di più, ed importiamo sempre di meno. Tanto che l'Italia si classifica al sesto posto in Europa come Paese produttore, con la Polonia che sta conquistando quote di mercato.
Sarà semplicemente pollo, ma agli italiani piace tanto e fa tanto bene.

Il monte Fanjingshan: il paradiso terrestre

Qui l'ecosistema è perfetto. Si trova in Cina il "paradiso", protetto dall'Unesco.

Cercate il "paradiso" sulla Terra? Allora dovete per forza recarvi sul monte Fanjingshan, vicino la città di Tangun, nella provincia sud occidentale del Guizhou. Il monte si trova all'interno della catena montuosa Wuling e si estende per un'area di oltre 400 chilometri quadrati e di recente, è stato iscritto nella lista del patrimonio Unesco. Il merito?

Questa bellissima montagna ha un ecosistema perfetto, possiede un'elevatissima biodiversità: ospita circa 4.395 specie di piante diverse e ben 2.767 specie animali, alcune anche uniche al mondo. Uno scrigno che ha preservato un gran numero di piante e creature rare come la scimmia dal naso camuso di Guizhou e l'abete di Fanjingshan.

Tutti i suoi 2.194 metri d'altezza non hanno mai conosciuto né industria né inquinamento industriale. È ancora un polmone verde incontaminato. Per questo, l'agenzia delle Nazioni Unite l'ha inserito come 13esimo sito naturale nella lista dei siti Unesco della Cina.

Prima di esso, già l'IUCN, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, organo consultivo ufficiale sui siti naturali del patrimonio Unesco, aveva dichiarato che l'area di Fanjingshan mostrava il suo valore estetico, come sito di patrimonio naturale e aveva soddisfatto tutti i criteri necessari per entrare a far parte della lista del patrimonio mondiale, in quanto i siti nominati devono, infatti, dimostrare eccezionale diversità biologica ed integrità. 

L'ecosistema di questo monte soddisfa ogni criterio soprattutto quelli soggettivi e sensoriali, è un piacere alla vista e agli altri sensi del visitatore. Inoltre, è anche una delle faggete più importanti dell'Asia e l'area è la più ricca delle specie delle gimnosperme del mondo, oltre ad essere un custode geloso di tante altre specie animali e vegetali anche uniche.

A pieno titolo il monte Fanjingshan si è meritato l'appellativo di "paradiso terrestre", tocca solo cedere alla tentazione di andarci a fare una visita.

lunedì 6 agosto 2018

Winnie the Pooh nuovamente censurato in Cina

La battaglia tra la Cina e l'orsetto più dolce dei cartoni animati continua. Questa volta Winnie the Pooh è accusato di aver offeso il Presidente Xi.

L'impero cinese minacciato, o meglio impaurito da un orsetto. L'orsetto in questione è il tenerissimo personaggio di Winnie the Pooh, reo secondo il governo cinese di esser stato strumento di derisione da parte degli oppositori del Presidente Xi Tinping. Winnie the Pooh offende Xi e quindi scatta la censura.

In tutti i cinema cinesi da qualche giorno, è stata vietata la proiezione del film "Christopher Robin" (in Italia "Ritorno al Bosco dei 100 acri").

Un continuo braccio di ferro tra Pechino e l'orsetto di Milne, che affonda le radici nel 2013, quando la foto del leader in California con l'allora Presidente Barack Obama era stata affiancata sui social media con un'immagine di Winnie e del suo amichetto "Tigger" (Tigro).

L'anno successivo invece una stretta di mano tra Xi e il premier giapponese Shizo Abe era stata abbinata a Winnie che stringe lo zoccolo del malinconico e pensieroso asinello "Eeyore" (in italiano Ih-Ho), altro personaggio cult del cartone animato.

I rapporti sono ulteriormente peggiorati nel 2015, quando il portale di analisi politica Global Risk Insights ha "coronato" una foto di Xi in piedi che svetta dal tettuccio aperto di un'auto ad una parata insieme a Winnie come "l'immagine più censurata dell'anno in Cina". 

Insomma l'impero cinese non crede alla buona fede del dolce orsetto cicciotto, che buono buono, ma si fa sempre "strumentalizzare" a discapito del governo di Pechino.

A soli 12 anni ammeso alla facoltà di Fisica

Carlitos, un bimbo prodigio, ha capacità cognitive fuori dal comune. Viene ammesso alla facoltà di Fisica in Messico, lui sceglie la Biomedica.

Carlos Antonio Santamaria Diaz non è un bimbo come gli altri. Ha un'intelligenza fuori dal comune, molto più avanzata di quella dei suoi coetanei che l'ha portato a sviluppare un interesse intenso, viscerale, per le scienze. Una passione ed una propensione così forte che hanno spinto il ragazzino a chiedere di poter sostenere un test universitario presso l'Università Autonoma del Messico (Unam), la più grande dell'America Latina. Permesso accordato e relativo superamento del test pure.

Ora il piccolo (d'età e di statura) Carlitos, potrà seguire le lezioni e terminare il corso di laurea in Fisica Biomedica. L'enfant prodige aveva già avuto contatti con l'Unam. A 9 anni nella medesima università aveva ottenuto un diploma per aver seguito i tre moduli del corso di "Spettroscopia a infrarossi, di risonanza magnetica nucleare (Rmn) e spettroscopia di massa". Negli ultimi tre anni ha seguito lezioni, e fatto pratica, nella facoltà di Chimica, nel Centro di Scienze Genomiche (studio della Terra e dei suoi rapporti con gli altri corpi dell'universo) e nell'Istituto di Indagini sui Materiali.

Ma i responsabili dell'Unam puntualizzano che Carlitos ha ottenuto l'autorizzazione a frequentare i corsi di Fisica dopo aver ottenuto 105 risposte positive nel test d'ammissione, dove il minimo era 103, "senza concessioni né favoritismi". "Non sarà un bambino in terra di giganti, né un adulto di fatto caratterizzato bambino. È uno studente di alta capacità cognitiva, giocherellone, che arrossisce, che ha sfidato il tempo e le convenzioni amministrative".

Un genietto intrappolato nel corpo di un ragazzino dalle cui affermazioni trapela una grande maturità: "Voglio davvero cominciare. Faccio sul serio anche se non voglio suscitare aspettative perché nella realtà quasi sempre le cose sono differenti, e mi è già successo".

Un in bocca al lupissimo a questo ragazzino prodigio che con il suo sapere potrà illuminare nuove pagine di scienza.

giovedì 2 agosto 2018

Tucker Gumber: l'uomo che ha lasciato tutto per divertirsi

È l'uomo che ha mollato tutto in nome del divertimento. Ora è un guru del settore. Il suo sogno è sempre stato quello di divertirsi, di poter vivere la vita quotidiana grazie ai Festival musicali. C'è riuscito. Il 34enne americano Tucker Gumber, ha venduto la casa, lasciato lavoro ed affetti per vivere on the road. Così ha fatto, spostandosi da un festival musicale all'altro. In 7 anni ha presenziato a 135 eventi musicali, collezionando 460 giorni di musica e divertimento.

Da lì, ha redatto, online una guida Festival Goer's Guide; consigliando dove dormire, cosa mangiare e come sopravvivere e sugli appuntamenti d'intrattenimento musicali da non perdere, che lo hanno trasformato in un punto di riferimento per gli organizzatori e gli eletric forest.

Manco a dirlo, alla guida, segue pure una sua personalissima App, la FestEvo, dove il giovane riesce a raccogliere informazioni e curiosità riguardo ad appuntamenti più importanti. Ora, grazie a quest'app, lo scapestrato o troppo lungimirante, Tucker, riesce a vivere della sua passione.

Non è diventato miliardario, ma comnenta: "Ci sono periodi in cui mi nutro di scatolette di tonno e frullati proteici, ma ho realizzato il mio scopo. Divertirmi e far divertire gli altri".

Confesso, un po' d'invidia per quest'uomo. D'altronde chi non ha mai sognato almeno una volta nella vita, di abbandonare tutto, per fuggire via, poi Tucker l'ha fatto in nome del divertimento ed è riuscito a trasformare questa sua passione in una fonte cospicua di guadagno. Bravo lui.

Viaggio di nozze spaziale

L'agenzia Apoteo Surprise a partire da Marzo 2022 manda gli innamorati in orbita. 125 milioni di euro per un viaggio nozze "vista luna" della durata di sette giorni.

L'Apoteo Surprise, agenzia spaziale francese, propone proposte di matrimonio super esclusive: dal 2022 sarà possibile fare la fatidica "proposta" in orbita, volando attorno alla Luna.  Stellare anche il costo, mezz'ora di romantica intimità vista Luna costa 125 milioni di euro, tanto serve per poter poi continuare un viaggio di nozze extraterrestre.

L'agenzia francese, fondata nel 2006 da Nicolas Garreau, promette di poter mandare i potenziali clienti sulla Luna in completa autonomia, basterà prenotare il servizio online, e di essere propensi a seguire la successiva formazione fisica e tecnica di 12 settimane che inizierà 5 mesi dopo e sarà fattibile dal marzo 2022.

Il decollo è fissato dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, la navicella seguirà una traiettoria simile a quella della missione Apollo 1968: la capsula, capace di raggiungere i 38 mila km orari, sarà dotato di 8 telecamere per immortalare l'intero viaggio, che durerà in tutto 7 giorni.  

Solo per raggiungere il satellite celeste ne occorrono 3, restando in orbita a soli 200/300 km di altitudine. Ai due innamorati, a cui dal momento del decollo, saranno date delle cuffie con la colonna sonora del cult "2001: Odissea nello spazio", verranno concessi 30 minuti di completa intimità in cui le comunicazioni con la Terra verranno interrotte e durante i quali la capsula sorvolerà il lato oscuro della Luna.

Grazie a questo progetto, l'agenzia di Garreau è stato ribattezzato, in patria, "Cupido 2.0". Speriamo che con le sue frecce non faccia pasticci come spesso accade all'amorino mitologico, ma considerando che la navicella dell'amore ha la stessa conformazione di quella dell'Apollo del 1968, e comincia con  la colonna sonora di "2001 Odissea nello spazio", diciamo che le premesse più che altro indirizzano ad una coraggiosa avventura.

mercoledì 1 agosto 2018

La regina Elisabetta offre lavoro

Ci sono posizioni aperte a Buckingham Palace e al castello di Windsor. Si può presentare la propria candidatura sul sito della casa reale britannica.

Sono diversi gli incarichi per cui ci si può presentare. La Famiglia Reale offre lavoro. I posti disponibili variano dall'archivista all'assistente alle vendite, 7 posizioni aperte tra Buckingham Palace e il castello di Windsor, e altre strutture. È disponibile anche uno stage ben retribuito. Tra i requisiti richiesti, per candidarsi, a sorpresa, non c'è la cittadinanza inglese, ma basta avere il permesso per lavorare nel Regno Unito.

Chiunque fosse interessato può spedire la domanda online al sito ufficiale della Famiglia Reale. Ma, il tempo è tiranno. Per lavorare al castello di Windsor, c'è tempo soltanto fino alla mezzanotte, come assistente alle vendite stessa validità anche per il posto di Assistant Curator al Palace of Hoolyroadhouse, residenza della regina in Scozia. Una settimana di tempo in più per i posti come assistente del responsabile degli ingressi a Windsor (stipendio annuale 22 mila sterline), International Auditor (35 mila sterline) e assistente del responsabile vendita e biglietteria a Buckingham Palace (da 23 a 26 mila sterline).

C'è ancora un po' più di tempo per un posto da stagista in attività legate alla conservazione dell'archivio della collezione reale, scade il 15 di Agosto, e lo stipendio è di quasi 18 mila sterline; pochi giorni dopo scade anche il termine per presentare la candidatura come Visitor Services Project for Assistant, che si occupa di migliorare l'esperienza dei visitatori a Buckingham Palace, per un compenso di 21 mila sterline.

Per chi ha sempre sognato di lavorare sotto le dipendenze della Regina d'Inghilterra, è arrivato il momento di candidarsi. Basta un click con il computer e poi forse si potrà "timbrare il cartellino" da Buckingham Palace.

Ladri sottraggono gioielli della corona svedese

Trafugati dalla cattedrale di Strangnas, a ovest di Stoccolma, i gioielli della corona. Spettacolare fuga dei ladri in motoscafo. È caccia all'uomo, con elicotteri e motovedette.

Solo Lupen avrebbe saputo fare meglio. Dalla cattedrale di Strangnas, a ovest di Stoccolma, dove erano custoditi, sono stati trafugati due corone e un globo imperiale della famiglia reale svedese. I ladri sono fuggiti secondo il migliore dei copioni dei film d'azione, e sono scappati a bordo di un motoscafo ormeggiato sotto la chiesa. Inseguiti da una folta schiera di Polizia sia per via aerea con gli elicotteri che via mare, con le motovedette.

Il prezioso bottino è composto da due corone e la sfera rivestite in oro, pietre preziose e perle, provenienti dalla cerimonia funebre di Carlo IX, figlio di Gustav Vasa e Cristina, regina di Svezia, dei primi del 1600. L'unico imprevisto è stato quel testimone oculare che si trovava nella cattedrale per i preparativi delle sue nozze previste per la settimana, e ha visto due uomini correre fuori dalla chiesa e saltare su di una piccola barca a motore. È stato lui ad avvertire le autorità, riferendo l'accaduto a cui aveva assistito. Subito si è capito che erano dei ladri.

I gioielli erano custoditi in una teca protetta da un sistema di allarme, all'interno della cattedrale. Il loro valore è inestimabile. Per aver notizia di un furto simile, si deve risalire al 2013, quando vennero rubati una corona e lo scettro usati al funerale di re Johan III, nella città di Vastaras. Ritrovati poi in due sacchi della spazzatura al lato di una superstrada.

Che simpatici gli svedesi, così disponibili e umili nella vita quotidiana e poi davvero molto svegli quando si tratta di commettere furti.