È partita dai social la polemica contro la società vicentina. Sott'accusa è la scelta del patron del club, Renzo Rosso, proprietario del marchio Diesel, che ha sostituito a bordo campo i giovani calciatori con delle pallavoliste tra i 15 e i 16 anni.
Fanno molto discutere le nuove ball girls della Lanerossi Vicenza, la più antica società di calcio in Veneto, ora di proprietà del direttore della Diesel, Renzo Rosso. Lui stesso, dopo un'attenta strategia di marketing, ha deciso di "rinnovare il modo di vivere la partita di calcio, sostituendo i vecchi ragazzini delle squadre giovanili con delle moderne raccattapalle che si sono presentate in campo con un costume verde attillato e un paio di shorts neri molto corti e aderenti, tutto griffato Diesel, naturalmente. Le ragazze sono tutte minorenni e hanno tra i 15 e i 16 anni.
In loro difesa, qualcuno fa sapere che le raccattapalle nel mirino avrebbero altri motivi per scendere in campo e farsi applaudire dal pubblico. Le ragazze sono tutte atlete di pallavolo Anther Volley Vicenza, società nata nel 2016 per "valorizzare il patrimonio di giovani atlete della Provincia". E nella loro pagina Facebook si legge che la "Volley Vicenza è prima di tutto una grande comunità fatta di atlete, famiglie dirigenti, sponsor e tifosi". Anche l'esposizione in pubblico allo stadio fa parte del loro sentimento comunitario.
E allora perché? Perché esibirsi così, giocandosi soltanto la carta dell'estetica? Perché non far vedere soprattutto il loro talento sul loro campo di gioco? Che è quello della pallavolo!
A quell'età si è talmente belle e fresche al naturale che deve essere troppo presto svestirsi per farsi notare o fare pubblicità alla squadra. I loro genitori sono stati più ingenui delle figlie nel permettere a qualcuno di strumentalizzare la loro giovinezza.
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