Il Belpaese è stato eletto per il triennio 2019-2021 al Consiglio dei Diritti Umani dell'Onu dall'Assemblea Generale.
Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite è un organo sussidiario dell'Assemblea Generale e ha il compito di supervisionare il rispetto e le violazioni dei diritti umani in tutti gli stati aderenti alle Nazioni Unite, nonché d'informare l'opinione pubblica mondiale dello stato dei diritti umani nel mondo.
È composto da 47 rappresentanti che debbono verificare la violazione di ciascuno dei diritti umani e qualora il Consiglio ravvisasse violazioni di tali diritti, può aprire le cosiddette "procedure speciali".
Per il prossimo triennio entra a far parte di questo organo anche l'Italia con 180 voti, non nascondendo che si trova in "compagnia" molto variegata. Infatti fanno parte del gruppo anche il Burkina Faso (183 voti), Camerun (176), Eritrea (160), Somalia (170), Togo (181), India (188), Barhain (165), Bangladesh (178), Fiji (187), Filippine (165), Argentina (172), Uruguay (177), Bahamas (180), Austria (171), Danimarca (167), Bulgaria (180) e Repubblica Ceca (178). Hanno registrato un voto anche gli Stati Uniti che in realtà sono uscito dall'Organo dell'Onu, nel Giugno scorso e non erano candidati.
L'Italia per la terza volta nella sua storia, entra a far parte del Consiglio insieme a 17 Paesi che l'affiancheranno e 29 Stati ancora in corsa. Creato dall'Assemblea Generale nel Marzo 2006, il Consiglio comprende 47 Stati membri eletti a scrutinio segreto. Cosa curiosa, è che al momento ci sono 11 Paesi monitorati per la violazione dei diritti delle persone disabili, degli scomparsi, ma anche sull'influenza che il debito estero ha sulla violazione dei diritti delle persone.
Tutto chiaro quindi e una soddisfazione per il nostro Paese a cui viene riconosciuta civiltà e rispetto dei diritti, sebbene non può sfuggire che considerando alcuni degli altri 16 nuovi Paesi selezionati, è facile sentirsi beato come un "ciclope nella terra dei ciechi".
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