La somma lasciata in beneficenza dall'anziana donna milanese ammonta al 49% di un patrimonio immobiliare gestito da una banca d'affari. Ancora ignoti i motivi di un tale bel gesto.
Non si saranno mai i veri motivi che hanno spinto una signora milanese, morta qualche mese fa, e lasciare in eredità 2 milioni e 787mila euro alla Rsa "Mons. Pertusati", la più grande e rinomata casa di riposo di Pavia.
Forse la signora che in vita è stata particolarmente "fortunata" ha voluto assicurare dei servizi migliori a tanti suoi coetanei, ha pensato che una tale somma potesse far sentire gli ospiti della casa di cura meno soli, eppure qualunque sia il motivo, ben venga questo lodevole pensiero.
I vertici dell'Asp (l'Azienda sanitaria della persona, l'ente che gestisce la struttura) mantengono per ora il riserbo sull'identità della benefattrice. Si sa solo che 5 anni fa la signora si era recata in visita alla casa di riposo: forse era interessata a rilevare la Rsa, o forse, lì era ospitato un suo parente o un amico. Forse già allora l'anziana signora aveva deciso di fare una cospicua donazione.
La notizia è esplosa ad Ottobre quando la casa di riposo ha ricevuto da uno studio notarile lombardo la copia del verbale di pubblicazione del testamento olografo. Il lascito a pari al 49% di un patrimonio immobiliare gestito da una banca d'affari, un altro 49% è stato destinato a una fondazione milanese, il restante 2% diviso tra un legato e un'altra persona.
Lo studio precisa che la quota riservata alla casa di riposo, riguarda fondi multi asset gestiti dalla Private banking lgt, guidata da oltre 80 anni della famiglia regnante del Liechtenstein Cash, azioni, obbligazioni, materie prime e derivati.
Ergo, i fondi ora ci sono, e sicuramente i vertici dell'Rsa, impiegheranno e l'importante lasciato per migliorare i servizi offerti agli ospiti.
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