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martedì 21 maggio 2019
Premiate due ingegnere, hanno progettato tac con radiazioni dimezzate
Sono italiane le inventrici di un nuovo algoritmo con cui si riduce significativamente l'esposizione alle radiazioni. Vantaggi soprattutto per quei pazienti, come i malati oncologici, costretti a numerose analisi.
L'ultimo successo per la scienza italiana che il volto pulito e fresco di due giovani ingegnere cliniche di Napoli che hanno superato la concorrenza di 162 progetti, elaborando un protocollo per ridurre del 40-60% l'esposizione alle radiazioni durante le tac. Permettendo comunque un'immagine nitida dell'esame.
Le due studiose hanno ultimato un algoritmo che permetterà il collaudo di macchine di varie aziende e in diversi modelli in modo da poter effettuare le tac a dosi ridotte.
Le due giovani ingegnere hanno vinto il Primo Premio assoluto dell'Health Techonology Challenge (Htc). Riconoscimento consegnato durante il XIX Congresso dell'Associazione Nazionale degli Ingegneri Clinici (AIC) che si è svolto a Catanzaro.
Michela D'Anto' della Fondazione G.Pascale e Federica Caraco, dell'Università degli Studi Federico II, hanno ottenuto al massimo punteggio della giuria tecnica e popolare con il progetto "Valutazione di un protocollo per la verifica delle funzionalità di un sistema di riduzione della dose installato su termosifoni assiali computerizzati".
In pratica, nel loro progetto hanno verificato l'efficacia di un protocollo per poter garantire una buona qualità d'immagine da una tac, con minor invasività per i pazienti, riducendo le dosi di riduzioni dal 40 al 60% e quindi assicurando maggior sicurezza. Non resta che fare i complimenti a queste due brave ingegnere campane.
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