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venerdì 6 settembre 2019
L'intelligenza artificiale ha imparato anche a lavare i piatti
La ricerca è stata pubblicata su Nature Communications. Un gruppo del Laboratorio Cold Spring Harbor di New York è riuscito a far lavare i piatti all'intelligenza artificiale. Merito di un algoritmo che invita il cervello degli animali.
Altro che lavoro umile! Lavare i piatti richiede intelligenza. Anche sopraffina, per questo un gruppo di lavoro del Laboratorio Cold Spring Harbor di New York, ha pensato bene di farlo fare anche all'intelligenza artificiale.
Gli autori della ricerca hanno studiato il cervello animale provando a riprodurre il funzionamento dei neuroni in sistemi di intelligenza artificiale.
Grazie a sofisticati algoritmi di apprendimento, rivelatesi già più abili dell'uomo in alcune attività, come nei videogiochi o nella dama cinese. Questi algoritmi non sono solo utili per prestazioni da fuoriclasse (come nel caso del poker o negli scacchi), ma permettono all'intelligenza artificiale di compiere azioni solo in apparenza semplici, come lavare i piatti.
Infatti, le attività che noi consideriamo complesse, come formulare pensieri astratti o giocare a scacchi, sono meno complicate per le macchine, mentre esse hanno più difficoltà nel fare cose apparentemente semplici per gli esseri umani, come interagire con il mondo fisico, ad esempio, lavare i piatti.
Un'attività, per cui, l'evoluzione ha impiegato milioni di anni per permettere al nostro cervello di stabilire le corrette connessioni per svolgere alcuni compiti senza quasi sforzo. Invece, i sistemi di intelligenza artificiale stanno imparando a farlo ora prendendo a modello l'evoluzione animale ed umana.
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