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venerdì 24 gennaio 2020
Il ritorno della Leucolea, l'antica e rara oliva bianca di Calabria
Riprodotta a Rossano l'ormai dimenticata "oliva bianca".
Confesso di non aver mai sentito parlare di olive bianche prima d'ora, invece esistono. Soprattutto perché questa antica varietà è stata riprodotta a Rossano.
La pianta, che ai tempi della Magna Grecia era diffusa in tutta Calabria, soprattutto, nei pressi di monasteri basiliani, veniva chiamata "leucola", che significa appunto bianca oliva, per le caratteristica della sua rupe che resta di colore bianco anche quando raggiunge la piena maturazione.
La leucola è una coltivazione di olio antica che sopravvive allo stato selvatico soprattutto in Calabria e ha la particolarità di presentare frutti bianchi. Prima dell'invaiatura le olive appaiono di un bel colore verde, come quelle delle altre varietà ma, successivamente l'esocorpo non si pigmenta, rimane bianco.
Questo perché nell'oliva bianca la sintesi dei pigmenti è bloccata e a fronte di una diminuzione della clorofilla non vi è aumento degli antociani.
L'oliva leuocolea veniva chiamata anche "olio del crisma" ed era utilizzata nelle funzioni religiose per ungere i sacerdoti e le altre cariche bizantine, nelle cerimonie per le incoronazioni degli imperatori, e soprattutto come olio sacro nelle funzioni religiose come il battesimo, la cresima e l'unzione dei malati.
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