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martedì 5 maggio 2020
Riemerso in Florida il forte perduto dei Gesuiti costruito con le conchiglie
È stato portato alla luce il Forte di Sant Anton de Carlos; fu una delle prime missioni dei Gesuiti in Nord America.
La leggenda vuole che gli spagnoli avessero costruito nel 1686, un loro avamposto nella capitale di un potente regno dei nativi americani controllato dal popolo Calusa. E anche i documenti storici spagnoli posiziano questo fortino su un'isola di conchiglie, chiamata Moundo Key. Ma della missione non c'era alcuna traccia.
Il luogo era caduto nell'oblio, persino il Santo a cui il forte era dedicato: Anton de Carlos, è il patrono delle "cose perdute".
Invece, la missione è realmente esistita, poiché gli archeologi sono riusciti a trovare i reti del forte sulla costa della Florida. Lo hanno scoperto avvalendosi di un laser lidar e radar con cui hanno scansionato in profondità il terreno, individuando le rovine perdute di questo storico edificio perduto proprio su un cumulo di conchiglie, ossa e ceramiche.
Cosi gli studiosi hanno trovato le prove materiali della Casa del re di Calusa. Il forte, è il più antico esempio di edificio americano in tabby, un calcestruzzo prodotto bruciando gusci di ostriche per creare calce, poi mescolato con acqua, sabbia, cenere e ancora frammenti di gusci di ostriche.
I Calusa usavano conchiglie per quasi tutto compresi strumenti casalinghi e artigianali, utensili, gioielli e persino nella costruzione di giganteschi corsi d'acqua arrificiali in cui venivano intrappolati i pesci per poterli far crescere e pescare più agevolmente.
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