È finita sotto inchiesta e commissariato la Fabbrica di San Pietro, l'autorevole organismo che gestisce la basilica vaticana, con un giro di affari milionario.
A provocare le perquisizioni degli uffici tecnico e amministrativo, guidati dagli alti funzionari Luca Virgilio e Claudio Del Cavaliere, ci sarebbero una gestione poco trasparente della "cassa" in un momento delicatissimo per le finanze ecclesiastiche, con appalti assegnati senza gara e ammanchi nei conti, e in particolare irregolarità nelle assegnazioni dei lavori di restauro del cupolone, che avrebbero superato il tetto di spesa autorizzato di 4 milioni di euro.
Gli inquirenti starebbero indagando per peculato e abuso d'ufficio. Il Pontefice ha quindi pensato, per correre ai ripari, di nominare un commissario straordinario. Si tratta di Monsignor Mario Giordano 78 anni, ex nunzio apostolico in Slovacchia, a lui il compito di "fare chiarezza sull'amministrazione e riorganizzazione degli uffici".
La Reverenda Fabrica Sancti Preti, questo il nome originale, sovrintende, in accordo con il Capitolo della Basilica, alle opere edili e artistiche riguardanti la chiesa più grande e famosa del mondo.
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