Dopo anni di lotta per il riconoscimento della propria identità, finalmente le donne afghane avranno il loro nome scritto sui documenti d'identità.
Nel lontano 1996, quando i talebani conquistarano l'Afganistan limitarono quasi totalmente i diritti umani per le donne, che si ritrovarono a non poter più guidare, frequentare la scuola e persero addirittura il diritto del proprio nome sui documenti.
Mentre nel mondo occidentale, per noi donne sono tutti "diritti" ovvi, scontati e naturali, lì, purtroppo no. Le donne dovevano contare unicamente su un individuo di sesso maschile non solo per il proprio sostentamento. Individuo che diventata anche padrone della loro identità, infatti, sui documenti al posto del loro nome appariva appariva la scritta "figlia di..", "moglie di..".
Una classificazione davvero avvilente, diretta proprio a privare la donna di qualsiasi diritto d'essere. Poi con la caduta del regime talebano nel 2011 è cominciato un lento processo di riconquista.
Battaglia dopo battaglia, passo dopo passo, le donne si sono riappropriate dei diritti umani a cui hanno diritto. In particolare, dopo tre anni di lotte e movimentazioni collettive unite sotto l'hashtag #whereismyname (Dov'è il mio nome?) guidate dalle attiviste per i diritti delle donne Tahmina Arian e Laleh Osmay finalmente le cose sono cambiate e le donne possono avere il loro nome scritto sui documenti.
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