martedì 25 maggio 2021

Strappato alla mafia il bosco di Troina, è il simbolo della rivincita dei giovani


 Nel Parco Nazionale dei Nebrodi, in provincia di Enna, un bosco che da anni era in mano alla mafia è stato restituito alla collettività e ora dà lavoro ai giovani. 

Il principale promotore dell'iniziativa è Fabio Venezia, un coraggioso sindaco, che da sette anni vive sotto scorta. La sua missione è quella di combattere la criminalità organizzata e restituire i territori e le opportunità ai cittadini onesti. 

Il primo passo è stato quello di riappropriarsi del bosco di Troina, i cui terreni da quarant'anni erano stati abbandonati e finiti in mano alla criminalità organizzata. 

Il sindaco lo ha restituito al paese infondendo entusiasmo, speranza, e legalità. Si tratta di 4200 ettari di Parco Nazionale, fatto di faggi e cerri, con sentieri ancora oggi usati per la transumanza, e strade percorse dai pellegrini che si recano nel bosco per venerare San Silvestro. 

Il bosco, un vero paradiso verde, è ubicato nel Parco Nazionale dei Nebrodi in provincia di Enna, era stato sottratto al comune da alcune famiglie mafiose che su quelle terre avevano creato illegalmente le loro imprese utilizzando i fondi ed incentivi dell'Unione Europea destinati all'agricoltura. 

Invece dal 2013 il sindaco con il supporto e la caparbietà della gioventù locale ha cominciato questa battaglia per riprendersi il bosco. D'allora, battaglia dopo battaglia, pezzo dopo pezzo, i giovani di Troina si sono ripresi il loro bosco e hanno avviato una serie di progetti per valorizzare l'area verde. 

Quindi ora lì ci sono aziende che  allevano cavalli (dando lavoro a molti giovani), un'azienda agricola che produce saponi, creme viso ed insaccati, un progetto che ha per protagonista il legno e l'estrazione delle risorse, che prevede un taglio di piante di cerro e faggio per la produzione di pellet e l'idea di creare un geo-resort ristrutturando un antico rifugio che era in mano alla mafia. 

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