venerdì 1 aprile 2022

Ci sono tracce di pesticidi su un terzo della frutta che mangiamo

 

Legambiente denuncia che in Italia l'utilizzo di sostanze chimiche in agricoltura è ancora molto alto. Il 35% dei campioni analizzati è contaminato, anche se nei limiti di legge.

Nonostante il minor uso di pesticidi in agricoltura, l'Italia continua a portare avanti un massiccio utilizzo di dostanze chimiche per la coltivazione di frutta. Questo è quanto emerso dall'ultimo dossier Stop  pesticidi, realizzato da Legambiente in collaborazione con Alce Nero. La ricerca si è basata sui dati dell'anno scorso di 2.519 campioni di alimenti d'origine vegetale. È emerso che l'1,39% dei campuoni analizzati sono ridultati irregolari, cioè con principi attivi oltre le regole consentite, ma solo il 63% è regolare senza residui di pesticidi, seppur nei limiti della legge. In questa categoria gli alimenti che presentano una maggior presenza di fitofarmaci sono: l'uva da tavola(85,71%), le pere(82,77%), le fragole( 71,79%) e le pesche (67,35%). Dati che fanno sicuramente riflettere su ciò che mangiamo. 

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