Da Andria sono partite le prove tecniche della Puglia per fornirsi fonti d'energia alternative.
Con le minacce di guerra della Russia, i suoi ricatti economici e il mancato arrivo del suo gas naturale, un po' tutta l'Europa si sta mobilitando per trovare altre soluzioni. L'Italia non è da meno, non solo stiamo portando a termine contratti con altri paesi "produttori" o erogatori di gas, ma in Puglia si è andato oltre e ad Andria simbolicamente è stato immesso nelle tubature Snam il primo metro cubo di biometano, ottenuto grazie si rifiuti. In provincia di Bari è stato inaugurato il primo impianto di digestione anaerobica per la produzione di biometano: dai rifiuti verrà prodotta energia. Alla cerimonia erano presenti le più alte cariche istituzionali della regione, tra cui lo stesso presidente di regione Michele Emiliano, gli assessori all'ambiente e allo sviluppo economico, Alessandro delle Noci dell'Exsecutiva Vice President Business Unit Enviroment & Eggiciency di Snam e il rettore dell'Università degli Stati di Bari Aldo Moro. L'impianto sarà in grado di produrre 1,9 milioni di metri cubi l'anno, il che permetterà una riduzione di emissioni di C02 in atmosfera di circa 3700 tonnellate l'anno.
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