A Brescia, un pusher ha scritto in forma anonima una lettera alla polizia in cui dava indicazioni precise sullo spacciatore che vendeva droga ai suoi figli. Il pregiudicato è stato subito preso.
È stato un atto di coraggio. Una lettera anonima può essere comunque un atto di coraggio, se indirizzata agli uffici della polizia locale, in questo caso quelli di via San Faustino a Brescia e se, sebbene non firmata, denuncia un pusher che con il suo operato rovina la vita di tante persone. Già dalla prima frase gli agenti hanno capito l'importanza del messaggio : " Ai miei figli si stanno rovinando la vita per la droga". Quella che si erano ritrovati trale mani, più che una lettera, era una denuncia, una richiesta d'aiuto di un padre disperato( per la propria situazione familiare), che dava una lista di precise indicazioni su un pusher. La polizia è riuscitaa risalire subito allo spacciatore che vendeva eroina in tutta la parte orientale della Lombardia. Nessun none scritto, ma strade, orari, modelli di auto e perfino i colori delle carrozzerie. Indicazioni così precise da non poter essere sottovalutate e che hanno permesso agli agenti di individuare il profilo in effetti già ben conosciuto però. Giusto per fare un esempio, quando è stato preso aveva in macchina 40 dosi di droga già pronte per essere vendute, mentre nella camera da letto aveva 30 grammi di cocaina, 1,4 chili fi eroina pura ancora da tagliare. Ecco perché anche una lettera anonima può essere un atto di coraggio.
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