lunedì 13 maggio 2024

Alfonsina Strada, 100 anni fa l'unica donna che corse al Giro d'Italia


 Nel 1924 si inserisce alla corsa anche grazie al forfait di molti professionisti,  suscitando pregiudizi e ilarità: pedalò a testa bassa, facendo ricredere tutti.

Si dice che nel cognome spesso sia indicato il destino di ognuno. La signora Alfonsina, nata a Castelfranco Emilia, nel 1891, di cognome faceva "Strada" e quello effettivamente  è  stato il suo destino: macinare chilometri in sella ad una bicicletta. 

Aveva soli 10 anni quando un giorno il padre rientra a casa con una bici di seconda mano e fu subito amore a prima vista. Eppure Alfonsina si trovò ben presto a dover lottare contro i pregiudizi,  all'epoca ancora più forti, che in essa vedevano solo "Una bella ragazza in bicicletta". 

Anche per questo  la famiglia si traferi' a Torino e lì  la giovane iniziò a gareggiare in bici: a 17 anni conquistò  il suo primo successo sulla pista del Parco del Valentino. 

Nel 1911, a Moncalieri, va già talmente  forte da riuscire a riscrivere il record di velocità  per il ciclismo femminile: oltre 37km/orari e quel giorno la principessa Maria Clotilde di Savoia la premia consegnandole una medaglia e 15 lire. 

La grande occasione si presentò però qualche anno dopo, nel 1924. All'epoca gli organizzatori  del Giro d'Italia videro i corridori professionisti più accreditati (anche per ragioni economiche) rifiutarsi per protesta di partecipare. Era quindi necessario mettere dentro iscritti e Alfonsina rappresentava jna straordinaria opportunità di marketing. 

All'inizio i giornali interessati all' evento scrivevano Alfonso o Alfonsin per cercare di camuffarne il sesso, poi cercaro o di correggere il tiro definendola: "il diavolo in gonnella" o "la regina della pedicella". 

La risposta arrivò su strada. Al Giro parteciparono 90 corridori  e lei si piazzo' trentesima.  Prima, davanti ad altri 60 uomini. Prima anche  bel mettere a tacere con i fatti tutti i pregiudizi esistenti.

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