mercoledì 10 settembre 2025

Warka: la torre italiana di bambù nel deserto che trasforma l'aria in acqua


 È italiana l' idea di costruire nel deserto una torre di bambù che "mungere l'aria" e la trasforma in acqua.

Nel villaggio di Dozze, nel sud dell' Etiopia, si alza una torre di 10 metri che sfida le leggi del deserto. Qui dove la siccità governa da sempre, l' ingegno italiano ha piantato una speranza alta quanto un palazzo di 3 piani.

La struttura pesa appena 60 chilogrammi, eppure riesce a strappare dall' aria tra i 50 e glin80 litro di acqua potabile ogni giorno. Eppure, si tratta semplicemente di bambù intrecciato, nylon sottile, canapa e giunchi: materiali che la terra conosce da secoli, assestati con sapienza e sembrano produrre manna.

L' artefice di questo progetto  è l'architetto italiano Arturo Vittori e lavorava a quest' invenzione già dal 2012. La sua torre non ha bisogno di energia elettrica,  non richiede meccanismi complessi: funziona come la respirazione delle piante nel deserto. E l'ha chiamata "Warka", come l' albero sacro sotto cui si riuniscono le comunità etiopi, simbolo di incontro e vita sociale.

Mentre il mondo moderno scava pozzi da migliaia di dollari, questa soluzione costa tra i 500 e i 1000 dollari ognuna è può essere costruita interamente a mano. Niente trivelle, niente pompe elettriche: solo l'umidità dell' aria catturata da rete che imita i segreti degli insetti nel deserto.

Ogni mattina quando le donne del villaggio aprono il rubinetto alla base della torre, recuperano 6 ore della loro vita. Ore che prima spendevano camminando sotto il sole per cercare acqua.

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