domenica 26 marzo 2017

Il cervello cambia quando impariamo


  • Uno studio condotto da un team multidisciplinare dell' Istituto italiano di Tecnologia ( Lit) ha descritto in che modo si modificano le sinapsi del cervello durante l' apprendimento. Per la prima volta, è stata mostrata la struttura interna delle sinapsi, punti di contatto tra due cellule nervose, su scala dimensionale dell'ordine del miliardesimo di metro. L' importante studio è stato pubblicato sul Journal of Neuroscience. I ricercatori si sono avvalsi di tecniche di microscopia ottica a super risoluzione per osservare in che modo le conessioni nervose crescono e si modificano nel momento in cui "impariamo" qualcosa, ricevendo stimoli sensoriali dal mondo esterno: questo processo produce un aumento delle dimensioni delle sinapsi, ma anche un cambiamento della loro struttura interna a livello nanometrico. Inoltre, per la prima volta, si è osservato che nell' apprendimento le sinapsi vanno incontro a un frazionamento in sottodomini: una delocalizzazione che conferisce più stabilità strutturale e funzionale alle sinapsi, favorendo il processo di apprendimento e di memorizzazione. Il responsabile della ricerca, il neuroscienziato Andrea Barberis, usa un parallelismo per spiegare l' importanza della scoperta:" La sinapsi del cervello è stata considerata per lungo tempo un' entità invisibile, così come l' atomo è stato creduto essere l' unità fondamentale della materia: grazie al lavoro di squadra siamo riusciti a dimostrare che non è così". I neuroscienziati si sono avvalsi della collaborazione di elaborazioni di immagini guidati da Alessio Del Bue e un team di nanofisici guidati da Francesca Cella:" Questo risultato è stato raggiunto anche grazie alle nostre competenze, dei colleghi nel campo della microscopia ottica avanzata e della super risoluzione, ma senza le competenze dei colleghi nel campo delle neuroscienze e dell' elaborazione d' immagini non saremmo mai arrivati a questo traguardo". La scoperta, che consente di comprendere meglio la caratteristica di plasticità del nostro cervello, apre potenziali nuove strade allo studio e al trattamento di malattie fortemente legate alla plasticità cerebrale, come l' epilessia o l' autismo. Anche questo ultimo studio mostra, come ad esempio, l' organismo o la collettività funzionano meglio quando si lavora in gruppo.

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