Giorgia e Marcello due studenti di Reggio Emilia alla maturità hanno discusso la tesina orale preparata dal loro compagno disabile.
Questa è una di quelle storie che fanno abbozzare un sorriso e ci fanno ricredere un po' nell'umanità. Amrik è un adolescente che non può parlare, se non attraverso un programma al computer che associa le parole alle immagini. Ma ha la maturità all'Istituto Manzoni di Suzzara, in provincia di Mantova.
Così due suoi compagni di classe, Giorgia Vezzani e Marcello Rizzello, gli hanno prestato la voce. La mattina dell'esame, sono entrati spingendo la carrozzina e hanno esposto la sua tesina alla commissione. Ragazzi come tanti, con un cuore diverso.
Marcello, nato a Reggiolo, suona l'oboe al Conservatorio; mentre Giorgia, diciannovenne di Guastalla è volontaria della Croce Rossa. Da quando hanno aiutato il compagno a sostenere l'esame, prima ancora di sostenere i loro orali; a scuola sono stati ribattezzati gli "angeli di Amrik". Eppure, dice Giorgia:" Ora quasi ci scambiano per supereroi, invece siamo amici, compagni di classe cresciuti insieme. In questi anni Amrik ci ha dato tanto dal punto di vista affettivo".
In effetti, racconta Paola Bruschi, la preside dell'istituto di Suzzara, che il prossimo anno accoglierà una trentina di studenti disabili su circa 950 alunni:" Quando Amrik, studente disabile, è arrivato cinque annifa, in molti si sono stupiti. Si era iscritto al liceo scientifico, opzione delle scienze applicate nonostante la sua disabilità grave: non esistevano precedenti. Oggi ci auguriamo che il precedente sia lui! Sta già accadendo. Naturalmente il contesto deve essere flessibile e gli insegnanti di sostegno pensati fino in fondo come docenti dell'intera classe, per creare la necessaria osmosi tra tutti i ragazzi".
Lo stesso Amrik durante il suo percorso scolastico al Manzoni è stato seguito dai docenti di sostegno Cecilia Pincella e Cristina Zorzella. La sua storia oltre a parlare di inclusione e solidarietà a scuola, indica pure quanto le scuole superiori possano fare per i ragazzi in difficoltà. Non sarà né facile né scontato. I ragazzi in genere sono una sfida d'abbracciare ogni giorno, i ragazzi diversamente abili, portano anche sfide maggiori, diverse ma è un'occasione di integrazione e crescita reciproca.
Giorgia racconta:" Amrik usa il computer per comunicare, ma i passaggi sono lenti, ci vuole tempo. Quando è con gli amici si esprime a gesti, sguardi e sorrisi:è difficile da spiegare, ma lui si fa intendere e noi lo capiamo. Abbiamo esposto noi la sua tesina perché ci sembrava giusto farlo: così ha concluso il suo percorso, con noi accanto, la nostra voce".
Questi ragazzi, hanno dato voce alla tesina di Amrik che titolava:"Una testa per emozionare un cuore per capire". Amrik è innanzitutto una persona, uno studente, un loro amico. Marcello e Giorgia hanno dato corpo a quel detto che dice " La vita anche nel dolore può essere un'esperienza meravigliosa se incroci persone per bene".
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