È una nuova norma prevista dal contratto con cui possono arrivare denunce e provvedimenti per gli insegnanti che abusano dei social. I sindacati insorgono: Fb e Whatsapp "fanno parte della vita".
Da più di 10 giorni i sindacati e Aran stanno discutendo sull'uso dei social nel nuovo contratto degli insegnanti. Le nuove norme prevedono sanzioni per i docenti che scambiano, in privato, opinioni con gli studenti. Il diverbio è molto accesso e non si riesce nemmeno a trovare un accordo sul metodo della trattiva.
I sindacati rappresentano la parte più agguerrita e definiscono le ipotesi suggerite "irricevibili". Per loro è inimmaginabile sanzionare le comunicazioni via Facebook o Whatsapp tra insegnanti ed alunni, anche perché essi sono degli "strumenti" di vita quotidiana, un vincolo dettato dalle nuove esigenze del mondo della scuola.
I più concilianti sono gli esponenti della Cisl: "Dare delle regole su questi temi è inevitabile ma tutto questo rientra nell'etica e nella professionalità della categoria, non mi scandalizza. Quello che mi preme è che però la discussione entri nel merito di tutto il resto della figura professionale dei docenti, dai nuovi profili alle prospettive di carriera per superare la situazione attuale che fa si che i docenti italiani siano tra i meno pagati". Sottolineando che questa richiesta fa parte del nuovo codice comportamentale per le Pubbliche Amministrazioni.
Mentre per Francesco Singoli, segretario generale della Flc Cgl: "Il problema è l'atteggiamento dilatatorio tenuto finora dall'Aran che impedisce alla trattativa di partire".
Di fatto resta il problema che dare delle regole su questi temi è inevitabile e comprensibile. È sempre meglio far chiarezza e non lasciar adito a dubbi quando si tratta dell'etica e della professionalità di una categoria, poi particolarmente "delicata" come quella dei docenti.
In effetti, poi sarebbe giusto non "abusare" di alcuni strumenti come può essere l'uso smodato dei social. Tanto si deve ancora discutere e chiarire. Per il momento tra le sensazioni previste sui rapporti social, c'è pure le possibilità di farle assegnare direttamente dal capo d'istituto,con media pari fino a 4 ore di lavoro e la sospensione dal servizio fino a 10 giorni lavorativi".
Il rapporto alunno-insegnante è in continuo cambiamento, in divenire, un po' confuso e vittima di troppe variabili che con la scusa della modernità finiscono per allentare quella giusta distanza fra ruoli che invece per la corretta educazione delle parti dovrebbe esserci.
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