Giallo in Val d'Aosta. Ritrovati resti di uno sciatore in un ghiacciaio. Secondo la scientifica torinese l'uomo sarebbe scomparso 60 anni fa. Gli appartengono un orologio Omega, le iniziali MM nella camicia, sci e attrezzature d'alta gamma. Polizia lancia appello per scoprire chi era.
Di lui, si sa soltanto che era un appassionato sciatore e benestante. Fu trovato morto in Voltournenche in Val d'Aosta, nel 2005, precisamente il 22 Luglio a 3100 metri d'altitudine. Il caso è ritornato in auge, perché dopo anni di ricerche ed indagini, la Polizia scientifica di Torino, guidata da Valter Capusso, ha consegnato i risultati della ricerca.
Nonostante le innumerevoli analisi, resta ancora un mistero l'identità dell'uomo. Del defunto sciatore, si sa però che fu colto da morte quando aveva circa 30 anni. Indossava una camicia verde militare su cui c' erano ricamate le iniziali M.M. Ed era alto circa 1,65 cm. Gli abiti e l'equipaggiamento dicono che l'uomo era benestante. Un paio di sci Rossignol Olimpique numero 7200-210 sono un modello degli anni '40-'50 ed erano i più usati dagli sciatori esperti che volevano un prodotto d'alta gamma. Anche i bastoncini in metallo e non in bambù, erano un lusso per l'epoca, quindi lo sciatore aveva risorse disponibili per acquistare solo il meglio sul mercato. Poi, nella tasca dei pantaloni da cui è stata ritrovata una moneta da cinque lire coniata tra il 1946 il 1950, epoca a cui potrebbe risalire la morte dello stesso.
In particolare le indagini si sono concentrate su un altro reperto, un orologio Omega con seriale 11666171, riuscendo a scoprire che fu venduto l'8 Febbraio 1950 e destinato alle colonie francesi come Tunisia, Algeria e Marocco. Inoltre è tornato alla luce anche un carnet da 60 corse per la funivia Breuil-Plan Maisons, particolare che farebbe pensare che il proprietario fosse della zona e la amasse particolarmente o forse intenzionato a fermarsi a lungo.
Le indagini sono quindi proseguite sulla camicia su cui sono ricamate le iniziali MM. È stata prodotta da un'azienda francese che però ora non esiste più. Non è arrivata nessuna risposta utile, nemmeno dall'analisi del Dna che non ha dato corrispondenza con possibili parenti. Così, la Polizia d'Aosta ha deciso di diffondere le foto dell'equipaggiamento dello sciatore senza nome, nella speranza che qualcuno possa riconoscere in quegli oggetti un ricordo di un padre, di un fratello o di un amico.
Chissà chi era quel giovane sciatore che amava così tanto la montagna da volerci rimanere solo per più di 60 anni. Considerando che in questi anni, nessuno l'ha cercato, forse aveva ragione.
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