La Coldiretti annuncia di aver sconfitto con la guerra biologica il parassita che le infestava.
L'autunno 2018 segna il grande ritorno delle castagne italiane. Un'ottima notizia per tutto il settore che negli scorsi anni era stato messo duramente alla prova da una scarsissima produzione dovuta al "cinipide galligeno", insetto killer (per le nostre piante), importato dalla Cina, che ha infestato i boschi di tutta la penisola.
Il parassita provoca nelle piante la formazione di galle, dei rigonfiamenti tipo bozzi di varie forme e dimensioni . Solo dopo parecchio tempo ed ingenti perdite di frutti, castagni e guadagno economico, si é riuscito a trovare nel "Torymus sinensis", un insetto antagonista la soluzione per arginare il grave problema . Questo "insetto buono è riuscito ad arginare la "popolazione " del parassita della pianta. Quindi dopo anni di sofferenza la Coldiretti informa che quest'anno il raccolto delle castagne sarà superiore ai 30 milioni di chili, in aumento dell'80% rispetto al minimo storico di 18 milioni di un quinquennio fa. Certo si è ancora lontani dai fasti del passato, quando si raggiungeva anche la produzione di 829 milioni di chili (1991) altri tempi, un'altra Italia, altre condizioni climatiche ed ambientali diverse, non c'erano i parassiti di oggi ed i castagni avevano meritato l'appellativo di "albero del pane.
Come poeticamente descriveva Giovanni Pascoli, le castagne rappresentano un alimento importantissimo, considerato il cibo povero, in realtà era un elemento base per l'alimentazione di milioni di persone.
Oggi la situazione è ben diversa, la castagna è quasi considerata una leccornie, un frutto insolito associato ai giorni di festa o alle innumerevoli sagre, che per tutto lo stivale, in questo periodo, gli vengono dedicate.
Sì, perché le castagne italiane sono le migliori e ben 15 varietà hanno ottenuto un riconoscimento europeo. 9 si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana Dop e la Farina di castagne della Lunigiana Dop. In Campania , invece è riconosciuta la castagna di Montella Igp, il Marrone di Roccadaspide Igp e il Marrone di Serino/ Castagna di Serino Igp. In Emilia Romagna, il Marrone di Castel del Rio Igp. In Veneto il Marrone della Valle si Susa Dop, e nel Lazio la Castagna di Vallerano Dop. A questi si aggiungono due mieli di castagno: il Miele della Lunigiana Dop della Toscana e il Miele delle Dolomiti bellunesi Dop del Veneto.
Importante ritorno quindi per la "bruna" più amata dagli italiani e all'estero.
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