Moussa Noè Ndoye, 29 anni è il neo assunto della "Bottega di Pasticceria" a Firenze. Da anni, lì davanti vendeva accendini e fazzoletti.
Simone Bartolini, titolare della "Bottega di Pasticceria", sul Lungarno Ferrucci a Firenze, dichiara: "Non è stato un gesto di pietà, quest'assunzione se l'è guadagnata cln tanti sacrifici".
L'assunzione è quella di Moussa Noè Ndoye, 29 enne originario del Senegal che per anni, davanti a quel negozio di dolci ha stazionato, chiedendo l'elemosina per vivere. Una storia a lieto fine, bella come i suoi due protagonisti l'onesto ragazzo di colore e l'onesto pasticcere.
Moussa è arrivato nel nostro Paese 3 anni fa. Ogni mattina prende il treno delle 06.43 da Pontedera, dove abita tutt'ora, insieme ad altri sette senegalesi. Una piccola stanza che gli costa 150 euro mensili più le bollette. Un lenzuolo per terra, con sopra accendini, braccialetti, calzini, e fazzoletti. L'occorrente per la sua vita d'ambulante. Almeno, così è stato fino a giovedì scorso.
In effetti, tutto ebbe inizio nel Gennaio 2016. Il suo destino s'incrociò con quello del nuovo locale aperto sul Lungarno Ferrucci. Lui ammaliato dalla bellezza del locale, voleva complimentarsi di persona con il titolare della Bottega di Pasticceria. Da quel giorno è cominciata la convivenza tra questi due mondi. Sebbene allora Moussa faceva ancora il venditore ambulante, lo chef stellato Simone Bartolini, racconta:"È sempre stato uno di noi, è parte integrante di questo posto e appena ha avuto i documenti necessari per poter lavorare è entrato a far parte dell'organico. Un ragazzo per bene, leale, che si è fatto apprezzare dai clienti per la sua gentilezza".
Ora, da poco più di una settimana Moussa lavora come tuttofare in pasticceria e il lavoro aumenterà con la prossima apertura di via Messico dal primo di Gennaio.
Ci sono alcuni incontri che sebbene nascano in sordina sono destinati a divenire, evolversi e creare ottime collaborazioni.
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