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giovedì 14 marzo 2019
"La scienza degli abbracci", un libro spiega perché stringersi fa bene
Due scienziati mettono su carta la loro ricerca. Spiegano in un libro l'effetto che hanno su cervello e salute gli abbracci, che più di baci e carezze stimolano l'ossitocina e diminuiscono lo stress.
Istintivamente si intuisce che quando abbracciamo sinceramente qualcuno ci pervade un senso di benessere. E spesso la scienza si è occupata di questo modo di manifestare affetto; di recente due esperti, lo psicologo Francesco Bruno e la biologa Sonia Canterini hanno redatto un saggio "La scienza degli abbracci" che riporta tutte le scoperte fatte sull'argomento e i benefici scientifici che l'abbracciare comporta.
Innanzitutto l'abbraccio è il gesto primario per esprimere amore. Per i maschi inoltre rappresenta anche il gesto primario per trasmettere alle femmine tristezza o simpatia.
Mentre sia negli uomini che nelle donne è un gesto secondario per comunicare anche altri tipi di emozioni come la felicità, tristezza, gratitudine e simpatia.
Secondo gli autori del libro, entrambi occupati alla Sapienza di Roma, :"La quantità di ossitocina, che viene rilasciata durante l'abbraccio superiore persino a quella prodotta da baci e carezze".
Produrre ossitocina attraverso gli abbracci, rafforza i legami tra le persone, rende più fedeli, sinceri ed empatici. In più gli "abbracci stimolano lo sviluppo fisico, cognitivo, sociale ed emotivo del bambino".
Inoltre l'ossitocina sprigionata da un abbraccio, agisce positivamente anche sul sistema cardiovascolare ed immunitario.
Mentre nel 2014 sulla rivista Psychological Science è stato pubblicato il risultato di una ricerca che dimostra come gli abbracci possono prevenire molte malattie immuno-depressive, come il raffreddore.
Ancora dubbi? Ma no, scioglietevi in un abbraccio!
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