I primi dati alla vasta campagna di vaccinazione contro il Covid 19, avviata in Israele infondono una ventata di speranza. In base ai rapporti diffusi dal Maccabi Health Services e dal Ministero della Salute, a una settimana di distanza dalla seconda dose del vaccino si sta infettando solo lo 0,014% degli immunizzati.
Sono decisamente positivi i dati preliminari della vasta campagna di vaccinazione contro il Covid-19, avviata in Israele. Emergono tassi di protezione del vaccino persino superiori a quelli osservati durante la sperimentazione clinica.
Si tratta di un segnale estremamente promettente che lascia ben sperare nella lotta alla pandemia, i cui numeri continuano a crescere continuamente nel mondo.
Israele è stato uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia di Covid 19, a fronte di soli 3,8 milioni di abitanti conta ben 613mila contagi e 4.500 vittime, tra i tassi più elevati in assoluto.
Ma Israele è anche il Paese in cui la campagna vaccinale sta procedendo più speditamente al mondo, con il 40% della popolazione che ha già ricevuto la prima dose del vaccino.
Nello specifico, la preparazione coinvolta è il Tozinameran/BNT16rbr messo a punto dal colosso farmaceutico Pfizer in collaborazione con la società tedesca BioNTech.
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