In Arabia Saudita è stata liberata l'attivista per i diritti delle donne Loujain Al-Hathloul. Aveva scontato 1001 giorni di detenzione.
Ha senso "festeggiare" o dedicare un giorno all'attenzione dei diritti delle donne, perché in realtà la parità di genere è ancora molto lontana. In molte parti del mondo, anche quelle più "civilizzate" e nei microcosmi più lintani, la donna è ancora vittima di grandi discriminazioni.
Quindi fa ancora più piacere la notizia della scarcerazione di un'attivista per i diritti delle donne che arriva dall'Arabia Saudita. Dopo 1001 giorni di detenzione è stata liberata Loujain Al-Hathloul.
Per liberarla c'è voluta una sinergia di forze data da una grande campagna di supporto e sensibilizzazione e raccolta di firme di tutti i suoi familiari, di molte organizzazioni che di occupano di diritti umani, prima tra tutte Amnesty International, e di molti governi stranieri che avevano fatto appello al rispetto dei diritti umani.
Ricordando che Loujaun Al-Hathloul, 31 anni è una delle principali attiviste per l'emancipazione femminile e per il diritto delle donne di guidare e ha dovuto scontare 3 anni di carcere per aver guidato una macchina e di averlo fatto prima che in Arabia fosse concesso alle donne di poterlo fare, infatti l'introduzione del diritto alla guida è avvenuto a fine 2017. Quindi l'attivista era finita in carcere per aver guidato.
Ecco perché "l'8 Marzo" ha senso e dovrebbe essere ricordato ogni giorno dell'anno!
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