Nella categoria femminile di sollevamento pesi a Tokyo 2021 gareggerà un atleta transgender, Laurel Hubbard. La decisione ha innescato un acceso dibattito.
Fra pochi giorni avranno ufficialmente inizio i Giochi Olimpici di Tokyo. Oltre le reali preoccupazioni legate al Covid, in Giappone solo il 6% della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi, fa discutere anche la notizia della presenza di un atleta transgender neozelandese: Laurel Hubbard nella categoria femminile di sollevamento pesi.
L'atleta nacque 43 anni fa come Gavin Hubbard, figlia dell'allora sindaco della città di Auckland. Poi nel 2013, ha completato ufficialmente il suo percorso di transizione, diventando Laurel.
Quando era ancora uomo ha partecipato ad alcune competizioni di sollevamento pesi senza però ottenere grandi successi. L'unico premio vero e proprio è un record nazionale stabilito nella categoria juniores.
Dopo la transizione, però ha ottenuto risultati degni di nota nella categoria femminile. Ai Mondiali del 2017 ha chiuso al secondo posto, due anni dopo al quarto. Ora approda a Tokyo 2021.
Rappresenta una vera novità, in quanto prima, nessun altra atleta transgender era mai stata autorizzata a partecipare alle Olimpiadi. L'autorizzazione è arrivata su parere del Cio dopo che gli esperti hanno appurato l'abbassamento dei suoi livelli di testosterone su valori giudicati "quasi femminili".Questo grazie all'assunzione di potenti farmaci indicati allo scopo.
L'ammissione della Hubbard ha suscitato l'opposizione di molti, tra cui anche tantissime sue colleghe atlete che nonostante i vari controlli, diverse pensano che possa essere avvantaggiata.
Nessun commento:
Posta un commento