martedì 5 dicembre 2023

Chi possiede un cane ha un rischio ridotto di sviluppare la demenza


 Secondo un recente studio giapponese chi possiede un cane è più spronato a fare attività fisica ed avere relazioni sociali, tutti fattori che riducono il rischio di sviluppare patologie neurodegenerative.

Ad oggi nel mondo ci sono oltre 50 milioni di persone che soffrono di demenza. La demenza è una malattia neurodegenerativa che colpisce le persone anziane e causa una riduzione graduale e irreversibile delle facoltà cognitive.

Il principale fattore di rischio per lo sviluppo di tale malattie è ovviamente l' età, ma le varie ricerche scientifiche hanno evidenziato che ci sono tanti altri fattori influenzanti come: genetica, familiarità, la malattia aterosclerotica, elevati livelli di colesterolo nel sangue, ipertensione arteriosa, fumo, eccessivo consumo di alcol, e anche fattori psicologici come depressione, condizioni di isolamento sociale ecc...

Ad oggi lo strumento più semplice per contrastare la malattia rimane la prevenzione dei fattori di rischio. 

In merito un nuovo studio condotto dall' Istituto metropolitano di Geriatria e gerontologia di Tokyo suggerisce che la presenza di un cane può offrire benefici significativi nella prevenzione della demenza. 

I ricercatori  hanno scoperto che chi possiede un cane ha un rischio inferiore del 40% di soffrire di demenza senile in vecchiaia rispetto a chi non li ha.

La stessa cosa non accade con i proprietari di gatti.

Per gli autori della ricerca la presenza di un cane aumenta la probabilità di uscire di casa, favorendo così il movimento, il contatto sociale e di conseguenza mantenere attivo il cervello.

Lo studio è stato condotto dal 2016 al 2020 e ha visto esaminate 11,194 persone tra i 65 e gli 84 anni fisicamente e cognitivamente indipendenti all' inizio dello studio.

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