lunedì 8 gennaio 2024

Uno studio avverte : guardarsi troppo allo specchio è un rischio. Il nostro aspetto è diventato ciò che siamo


 Quattro ricercatrici si sono interrogate sul rapporto con gli specchi fisici e digitali." se fino a qualche anno fa il codice predominante era la magrezza, oggi si punta sulla performance: il corpo non deve essere solo snello, ma tonico e modellato" . Ovviamente gli adolescenti sono i più penalizzati.

Lo si è visto anche dalle ultime immagini arrivate dal mondo per il count down dell' ultimo dell' anno: tutti pronti con il telefonino in mano per immortalarsi e nessuno a godersi il momento o lo splendido spettacolo circostante. 

La sovraesposizione social ha cambiato l'auto percezione. Prima del COVID gli italiani passavano 5,6 ore a settimana davanti allo specchio. Poi è cambiato il mondo: zoom, Google Met, teams, videoconferenze e videochiamate sono entrati nei nostri computer, nelle vite private e professionali di tanti di noi e il tempo trascorso davanti agli schermi che riflettono la nostra immagine è aumentata esponenzialmente.

Mai nella storia dell' umanità ci siamo specchiati così tanto. Ovviamente questa sovraesposizione provoca delle ripercussioni psicologiche e sociali.

Le persone sono diventate schiave dello specchiarsi. Ogni momento per vedere i risultati raggiunti. Inoltre se fino a qualche anno fa l' imperativo era quello di essere magri, oggi non basta più, bisogna esibire, soprattutto per accertarsi a sé stessi, un corpo tonico e modellato. Una sovrapposizione all' immagine che ha reso le persone,alcune, schiave dell' immagine. Ma gli specchi non sempre riflettono l' immagine che uno vorrebbe e allora cominciano i "problemi", degli ideali impossibili da raggiungere e a pagarne le conseguenze sono soprattutto i più giovani, persone in formazione ancora troppo fragili ed insicure.


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