Il nucleo della Terra potrebbe contenere enormi quantità di elio, un gas normalmente inerme, che può però legarsi sl ferro ad slte pressioni e temperature: ciò suggerisce che durante L'origine della Terra, il nostro puaneta possa aver catturato questo gas della nebulosa solare, indicando una formazione molto più rapida di quanto finora ipotizzato.
Un team di ricerca giapponese guidato dal fisico Haruki Takenzawa dell'Università di Tokyo ha fatto una scoperta secondo cui l' origine potrebbe essere riscritta: nel denso nucleo di ferro del nostro pianeta ci sarebbero enormi quantità di elio primordiale e questo avrebbe reso il processo di formazione molto più veloce.
Quest'elio nella rara forma isotopi elio3, si sarebbe formato nei momenti successivi al Big Bang e proverebbe quasi interamente dalla nebulosa di polvere e gas da cui è nata la Terra. I ricercatori già sapevano che quest'elemento primordiale è presente all'interno della Terra( ogni anno circa 2kg di elio-3 fuoriescono dalle formali medio-oceaniche, dove i vulcani attivi attingono magma dal mantello profondo) ma come abbia fatto a rimanere all'interno del pianeta per miliardi di anni rimane un mistero non ancora risolto.
Lelio è un gas molto leggero, normalmente inerte, e come gli altri gas volatilisarebbe dovuto fuoriuscire da tempi in superficie: secondo gli studiosi giapponesi sarebbe invece intrappolato nel nucleo terrestre, poiché l'olio ad alte pressioni e temperature può legarsi sl ferro, passando dalla sua consueta struttura cubica a corpo centrato a una "struttura cubica a facce centrate o esagonale compatte".
Questa scoperta può riscrivere la formazione della Terra poiché suggerisce che durante l'origine, il nostro pianeta possa aver catturato questi gas dalla nebulosa solare seqùestrandolo nel nucleo.