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venerdì 29 novembre 2019
Milano dedica ad Alda Merini il "suo ponte" sul Naviglio Grande
A dieci anni dalla sua scomparsa il capoluogo lombardo dedica alla poetessa Alda Merini, il ponte lungo il Naviglio Grande ad angolo con via Corsico che spesso attraversava.
I ponti per conformazione uniscono due mete distanti, chissà se attraversando il "Ponte Alda Merini", chi vi cammina sopra possa sentirsi traghettato dal mondo contemporaneo a quello della poesia.
Sì, perché, finalmente a 10 anni dalla morte della celebre poetessa, la sua Milano le dedica un ponte. La targa è stata posta il 1° Novembre ( in ricorrenza del giorno della scomparsa), e alla cerimonia erano presenti l'assessore Del Corno, la presidente dell'Associazione Alda Merini, Marina Bignetti e del presidente Case delle Artiste, Vincenzo Pezzuto.
Il ponte dedicatole è proprio quello dove soleva passeggiare la "poetessa dei Navigli", si trova in via Corsico, lungo il Naviglio Grande. È un omaggio, che la sua città ha voluto fare ad Alda Merini in occasione del decennale della sua scomparsa ed è la prima di tante iniziative organizzate dal Comune per l'occasione.
La poetessa ha amato tanto Milano e i milanesi hanno tanto amato ed amano la Merini. Le sue poesie divennero presto un punto di riferimento per una generazione giovane che amava il suo modo di comunicare.
La sua figura era importante e al contempo vicina. Era facile ritrovarla seduta al suo bar preferito lungo il Naviglio Grande, intenta a scrivere poesie; oppure avvistarla a passeggiare su quel ponte e a scambiare parole con qualcuno da cui poter trarre ispirazione poi per i suoi scritti.
Sempre da quel ponte si può ancora ammirare il suo monolocale in via Ripa Ticinese 47. Doveroso ma sentito questo omaggio.
La blogger disabile Melissa Blake risponde a chi l'ha attaccata dicendole: "Sei troppo brutta per i selfie"
Poche parole, semplici, coincise e brillanti. Così Melissa Blake zittisce gli haters che l'avevano offesa sul web.
Per la serie livelli di bassezza raggiunti dal popolo web e non solo... ecco la storia, della blogger e giornalista freelance Melissa Blake.
Melissa è una brillante e attiva writer nata con la sindrome di FreemanSheldon, una rara condizione genetica caratterizzata da alterazioni ossee che comportano dismorfismi al volto, alle mani e ai piedi, per questo palesa un'evidente disabilità fisica.
Ebbene questa sua condizione, l'ha resa bersaglio di quella parte, ignobile, del popolo web, che ha cominciato ad insultarla per il suo aspetto fisico. Tra i commenti più deplorevoli sotto i suoi articoli, si può leggere, per esempio: "Sei troppo brutta per postare selfie ", "Sembri una patata", o altri commenti in cui viene paragonata ad una mongolfiera da parata o ad un pesce blob.
Davanti a tanta crudeltà, gratuita, Melissa non si è lasciata scalfire, ma anzi ha risposto in modo tale da ricevere il plauso virtuale da parte di tutti.
È andata sul suo profilo Twitter e ha pubblicato tre foto che la vedono sorridente e battagliera come sempre, accompagnate da una didascalia: "Qualcuno mi ha detto che dovrei essere bannata dai social perché sono troppo brutta per postare foto di me stessa. Quindi voglio commemorare questa occasione pubblicando questi tre selfie...".
Quindi, altro che offendersi e porgere l'altra guancia. La blogger ha tirato fuori gli attributi e ha sbeffeggiato pubblicamente tutti coloro che, dimostrando di essere privi di qualsiasi tipo di sensibilità e di ritegno, l'hanno insultata e bullizzata.
Lei ha una disabilità fisica che sembra nulla in confronto alla disabilità mentale di certe "persone".
giovedì 28 novembre 2019
Ordinano dei vestiti su internet, gli arrivano 25 mila pasticche di ecstasy: "Pensavamo fossero pietre decorative"
In Austria una coppia di anziani è rimasta basita quando all'interno della scatola ha visto il sacchetto con le pasticche rosa invece che la merce ordinata.
Non sempre quando si ordina su internet arriva ciò che realmente avremmo voluto...ma è davvero eclatante l'errore di merce recapitata ad una coppia di Linz, in Austria.
Lui 59 anni, lei 58; avevano ordinato dei vestiti online, invece, aperto il pacchetto, hanno trovato all'interno non i capi ordinati, bensì 24.800 pasticche di ecstasy.
La coppia è rimasta inizialmente stupita da quel sacchetto, contenente pasticche rosa, tanto da averle scambiate per pietruzze decorative. Così, hanno subito riconsegnato il pacco all'ufficio postale più vicino, che però, insospettito dal contenuto, ha fatto delle analisi approfondite e ha accertato che si trattava proprio di droga e ha così allertato la Polizia.
Il dipartimento narcotici della Polizia di Linz ha avviato subito le indagini e la vicenda si è trasformata in un intrigo internazionale ancora irrisolto.
Per ora si sa solo che la spedizione è partita effettivamente dall'Olanda, ma che era diretta in Scozia. La Polizia austriaca precisa pure che la coppia ha ricevuto due pacchi, uno che conteneva effettivamente gli abiti da loro ordinati online in un negozio dei Paesi Bassi e l'altro invece che conteneva 24.800 pasticche di ecstasy, per un valore complessivo di oltre 500 mila euro.
Altro che pietre decorative, quelle recapitate per sbaglio alla coppia di Linz, sono delle carissime maledette pasticche.
Preparare dolci per gli altri è benefico per il nostro umore
Parola di psicologi. Una ricerca rivela che preparare dolci per amici e parenti ha innumerevoli effetti positivi sia sulla vostra salute che su quella delle persone care.
Preparare dolci non solo è un modo per dar sfogo alla propria creatività e allietare al contempo amici e parenti con delle succulente prelibatezze, ma è anche un'operazione incredibilmente benefica per la nostra salute mentale.
Gli psicologi non hanno dubbi. Che si facciano dolci, per golosità, per un'occasione speciale, una festa o quant'altro, quando s'impastano i biscotti o si creano torte con le proprie mani, si dà vita a una forma produttiva di comunicazione e di espressione di sé.
Per i ricercatori del Dipartimento di Psicologia e Neuroscienze della Boston University:"Esistono tantissime pubblicazioni che parlano della connessione tra espressione creativa e benessere generale. Che sia la pittura, la musica o i dolci c'è una diminuzione dello stress derivante dall'avere uno sfogo e un modo per esprimersi".
Quando i dolci vengono cucinati per sé si riesce ad alleviare la tensione poiché non si spreca il proprio tempo per rimuginare sui pensieri tristi; mentre quando viene fatto per gli altri, si esprimono i propri sentimenti ed il proprio affetto con un gesto semplicissimo che di sicuro verrà apprezzato e riconosciuto.
È come se fosse un atto di generosità che accresce il senso di benessere provato dall'altro. Ergo, la terapia culinaria è dunque un toccasana per la lotta contro lo stress e per il raggiungimento della felicità.
mercoledì 27 novembre 2019
Ferrero supera Ferrari. È la marca più amata dagli italiani
"I Best Brands 2019" svoltesi a Milano, hanno consacrato l'azienda di dolciumi, la più amata dagli italiani.
Una dolcezza quella della Ferrero, inarrestabile tanto da aver sorpassato la Ferrari, e piazzandosi al primo posto tra le aziende più amate.
Coca-Cola si aggiudica il gradino più alto tra i brand prodotto mentre Ibl, il marchio della galassia Harman Karden di proprietà di Samsung, è risultato essere al primo posto tra i brand più dinamici.
Un posto d'onore lo ricopre anche Amazon che invece è il leader nella speciale graduatoria tra i brand della digital life. Questa è la classifica stilata durante l'evento di Best Brands 2019, tenutasi negli studi Rai di via Mecenate a Milano, giunto ormai alla quinta edizione.
La Ferrero dopo lo stop della scorsa edizione, in cui si era posizionata al secondo posto dietro Ferrari, torna a riprendersi lo scettro della miglior marca azienda che deteneva stabilmente dal 2015, primo anno della ricerca.
Poco male, poiché la Ferrari guida una pattuglia di marche legate al mondo dell'automotive che piazza ben cinque aziende nella top ten. Subito dopo Ferrari, troviamo Bmw e Volkswagen (3° e 4° posto), Pirelli ( 6°).
Conferme nella top ten per Barilla e L'Oreal. Di nuove, arrivano solo Enel e Lidl, rispettivamente all'ottavo e nono posto. Le marche "aziende" vengono selezionate in questa categoria in base ad una serie di dati economici che spaziano dalla quota di mercato agli investimenti pubblicitari.
I criteri vengono analizzati da GFK che estrae una selezione di marche che successivamente sono sottoposte alla valutazione dei consumatori.
In effetti sono proprio i consumatori ad avere la parola finale e a giudicare dal primo posto della classifica, hanno ragione.
Licenziati prelevano la ditta con ferie e disoccupazione. Ora sono nuovamente un'azienda leader
Dieci colleghi decidono di comprare l'azienda per cui lavoravano.
Il loro motto è "Tutti per uno,un sogno per tutti" e lo possono gridare a gran voce, visto che quello che hanno compiuto dieci colleghi di Città di Castello, in Umbria, è un piccolo miracolo.
Un anno fa lavoravano tutti in una fabbrica della zona, di proprietà di Ceramisia. Un giorno, vennero convocati operai e impiegati e gli fu annunciata la decisione di delocalizzare in Armenia, dove poi la proprietà ha realmente aperto una nuova azienda. Praticamente un licenziamento.
I colleghi di lavoro si guardano negli occhi e pochi riescono a trattenere le smorfie di dolore. Tra essi si fa avanti il signor Marco Brozzi, 44 anni, innamorato del mestiere e della fabbrica, che propone una soluzione alquanto coraggiosa.
"Ragazzi rinunciamo alla disoccupazione e al tfr e quei soldi li investiamo per comprare questa azienda". All'inizio, sono tutti un po' increduli, titubanti, ma poiché le alternative non erano tante, c'era ben poco da fare, hanno cominciato a crederci.
Partono le trattative con la proprietà (la famiglia Polidori, molto conosciuta in Umbria, anche per l'impegno politico...); i sindacati e la Coop appoggiano l'idea dei lavoratori che formano una cooperativa s nominano Brozzi presidente.
Un anno dopo la fabbrica è un'azienda leader del settore.
martedì 26 novembre 2019
Giada Bianchi: la ricercatrice toscana premiata negli Usa per proteina contro il tumore
Orgoglio italiano. Premiata la ricercatrice Giada Bianchi per gli studi sul mieloma multiplo, un tumore che colpisce le plasmacellule, cellule del sistema immunitario.
Capire come sconfiggere il mieloma multiplo, un tumore che colpisce le plasmacellule, cellule del sistema immunitario, non è cosa da tutti.
C'è riuscita la dottoressa Giada Bianchi, classe '81, instructor in medicina nel Dipartimento di Oncologia della Harvard Medical School di Boston, che si è concentrata su una proteina la "Robo1".
Con questa ricerca s'è aggiudicata il Paola Compese Award for Research on Leukemia degli ISSNAF Award 2019, premio che è stato consegnato il 14 Novembre all'Ambasciata Italiana di Washington, durante l'evento annuale di ISSNAF, la fondazione che raggruppa quattromila scienziati accademici italiani attivi in Nord America.
La stessa spiega:"La mia ricerca si concentra sul mieloma multiplo, un tumore che colpisce le plasmacellule, che ci proteggono dalle infezioni producendo anticorpi. Quando queste cellule "impazziscono" cominciano a riprodursi in modo anomalo e provocano malattie osee, anemia, problemi renali e ipercalcemia. Io sto studiando in particolare "Robo1", un pezzo molto importante del tumore: durante gli esperimenti in vitro e su modelli animali, togliamo questa proteina dal tumore, e vediamo come quest'ultimo si comporta in sua assenza .
Queste ricerche potrebbero un giorno portare a sconfiggere il mieloma multiplo, facendo diventare la proteina "Robo1" bersaglio di nuovi farmaci e chemioterapia.
Ovviamente la dottoressa Bianchi continuerà ad approfondire l'argomento, per scoprire nuovi meccanismi e target per terapie innovative.
Il vescovo che chiede scusa ai divorziati
A Belluno, il vescovo fa mea culpa con i separati o divorziati civilmente e i conviventi.
L'appuntamento è per il 1 Dicembre al Centro intitolato a papa Luciani di Belluno. Lì ci sarà Mons. Renato Maranguai che si apre ai separati, divorziati o sposati civilmente, o non sposati.
Per loro si potrebbe aprire la strada anche per accedere al sacramento della Comunione. "Vi parlo a nome della diocesi di Belluno-Feltre. C'è una parola iniziale da confidarvi:Scusate! C'è in questa parola la nostra consapevolezza di avervi spesso ignorato nelle nostre comunità parrocchiali. Forse avete anche sofferto per atteggiamenti tra noi di giudizio e di critica nei vostri confronti. Abbiamo anche per lungo tempo dichiarato che non potevate essere pienamente ammessi ai sacramenti della Penitenza e dell'Eucarestia, mentre in molti di voi c'era il desiderio di essere sostenuti dal dono dei sacramenti e dall'affetto di una comunità".
Poi prosegue il vescovo:"In questo ci siamo irrigiditi su una visione molto formale delle situazioni familiari a cui eravate pervenuti. Abbiamo sbagliato a non considerare altrettanto la situazione personale, i sogni che avevate alimentato, la vostra vocazione alla vita coniugale con i progetti di vita che comportava, seppure incorsi in vicende familiari travagliate, dove tanti fattori possono essere stati decisivi ad ostacolare tutto questo. È proprio in queste situazioni complesse che la responsabilità personale ha bisogno di essere sostenuta e aiutata proprio nelle sue fragilità. A chi tra voi si è scoraggiato e ha lasciato le nostre comunità parrocchiali, siamo qui per confidarvi che ci mancate e che sentiamo di aver bisogno di voi e della vostra testimonianza di vita!".
lunedì 25 novembre 2019
Con una "pizza pepperoni" ordinata al 911, figlia salva la mamma dalla violenza
Negli Usa. L'addetto al servizio di emergenza ci ha messo un po', ma alla fine ha capito e ha messo in salvo la donna.
"Salve, vorrei ordinare una pizza pepperoni", con questa frase in codice una bambina residente ad Oregon, in Ohio, ha salvato la mamma da una violenza. Ha chiamato il 911 senza che l'aguzzino si accorgesse della richiesta d'aiuto.
All'operatore del 911, Tim Teneye c'è voluto un po' di tempo per capire (all'inizio pensava si fosse trattato di un errore) ma poi quando la bambina ha insistito con la pizza ai pepperoni ha capito che si trattava di una richiesta d'aiuto urgente.
Illuminato da un flash che gli ha riportato situazioni simili lette sui social. La chiamata:
Bimba. Vorrei una pizza a questo indirizzo.
911. Ha chiamato il 911 per ordinare una pizza?
La bimba. Sì,sì. È un appartamento ( indirizzo..).
911. Ha fatto il numero sbagliato per una pizza.
La bimba. No, no, no. Non capisce.
911. Ho capito ora.
A questo punto la bimba ha formulato diversi espedienti creati per rispondere alle domande dell'agente sulla pericolosità della situazione, sui rischi che stavano correndo e anche sul tipo di soccorso cui avessero bisogno.
911. L'uomo è ancora lì?
La bimba. Sì, vorrei una pizza grande.
911. Ok. Avete bisogno di assistenza medica?
La bimba. No. Una pizza pepperoni grande.
Ancora non è chiaro come sia venuto in mente la geniale idea della pizza alla ragazzina, di sicuro è stata un'intuizione molto valida. Una cosa simile era stata proposta in una campagna contro la violenza domestica in Norvegia nel 2010 e 4 anni dopo in utente sul sito Reddit, sosteneva di essere un operatore del 911, che aveva risposto ad una vittima di abuso domestico che aveva chiamato per ordinare una pizza".
Quindi, brava la bimba eroe che ha salvato la mamma e bravo anche l'operatore che ha colto.
Pasta, peperoncino, cioccolato fondente e caffè: ecco la dieta salva cuore
I cardiologi non hanno dubbi. La dieta mediterranea arricchita di spezie, cioccolato, caffè e carboidrati integrali è la più adatta come salva-cuore.
Dopo l'indiscusso beneficio che i carboidrati ed il cioccolato hanno sull'uomo e
sulla salute in generale, un altro studio ne conferma anche la validità come ingredienti principali della dieta salva-cuore.
A Roma si è da poco tenuto il Congresso Platform of Laboratories for Advanced in Cardiac Experience (Place) a cui hanno preso parte 4000 cardiologi da tutto il mondo che hanno promosso a pieni voti la dieta mediterranea, le spezie ed i carboidrati integrali.
Leonardo Calò, Direttore Uoc di Cardiologia del Policlinico Casilino e Presidente del Congresso Place, spiega: "Gli alimenti, se scelti con cura e cucinati nella maniera giusta, sono i veri amici del futuro, soprattutto per il cuore".
In particolare è stato evidenziato che la dieta amica del cuore è a base di pasta, peperoncino, cioccolato fondente e caffè. Se questi sono gli ingredienti, tra l'altro tutti invitanti, si può stare sereni, è davvero una dieta amica anche dell'umore.
venerdì 22 novembre 2019
Arrestato nonno cocaina. Una settimana di spaccio vale più della pensione
A Brescia, un 65enne è stato preso dopo che i Carabinieri hanno trovato nella casa 40 grammi di cocaina e 1.700 euro in contanti.
Un 65 enne di Roncadelle, in provincia di Brescia, è stato arrestato con l'accusa di spaccio. L'uomo svolgeva la sua attività illegale in paese, in una settimana di spaccio intascava più di quanto percepiva ogni mese di pensione.
I Carabinieri lo hanno colto in flagrante mentre, in un parcheggio, cedeva una bustina contenente cocaina ad un giovane del posto. Addosso aveva altre tre confezioni dello stesso stupefacente, per un totale di 5 grammi, mentre nell'auto è stato trovato un manganello.
Il resto della droga è spuntato durante la perquisizione dell'abitazione del pensionato; trovati circa 40 grammi di cocaina e circa 1.700 euro in contanti, soldi che il 65 enne avrebbe guadagnato in soli sette giorni di spaccio.
A completare il quadro, l'uomo nascondeva una pistola Revolver calibro 38 Special, con la matricola abrasa. I Carabinieri hanno quindi arrestato il pensionato per spaccio, per detenzione di arma clandestina e porto di armi e oggetti atti a offendere.
Cercasi "fur butler": ossia babysitter e social media manager per cane influencer
Per chi ama i cani esiste una nuova "figura professionale", che dovrà prendersi cura di un cane influencer.
Per la serie annunci di lavoro bizzarri, ecco spuntare la figura del "fur butler", letteralmente un maggiordomo per cani. Il celebre St. Regis Hotel di Aspen, magnifico resort a 5 stelle nella famosa località sciistica del Colorado, è alla ricerca di qualcuno che possa prendersi cura del suo cane, un bovaro bernese diventato una celebrità sui social.
Kitty (il nome del cagnone) è popolarissimo. È un dolcissimo animale da compagnia che da anni accoglie gli ospiti del St Regis. L'hotel cerca un maggiordomo che accudisca Kitty e che diventi il suo social media manager.
Il cane è infatti ormai famosissimo su Instagram e ha un profilo molto visitato, che necessita di essere aggiornato con nuove, bellissime foto.
Inoltre, il candidato al nuovo lavoro, dovrà occuparsi anche di tutti gli altri ospiti a 4 zampe che soggiornano in hotel. Naturalmente gli animali come i loro proprietari dovranno essere trattati con un servizio a 5 stelle.
Per candidarsi a questo lavoro, si deve inviare una foto o un video con i quali spiegare perché si pensa di essere il candidato ideale per il St. Regis.
giovedì 21 novembre 2019
La coppia più longeva del mondo: lei ha 105 anni, lui 106
"Il nostro segreto? La gentilezza". Una storia d'amore che dura da soli 85 anni, di cui 80 sono di matrimonio. Un miraggio per le coppie di oggi.
Al giorno d'oggi trovare l'anima gemella con cui instaurare una duratura e lunga storia d'amore è davvero difficile, se non impossibile. Per questo, fa ancora più notizia e suscita ammirazione la storia di John Henderson e la moglie Charlotte che stanno insieme da ben 85 anni.
Lui ha 106 anni e lei 105, da 80 anni sono sposati e sono la coppia più vecchia del mondo. Il segreto della loro unione? I coniugi non hanno dubbi: la gentilezza, essere delicati con il partner.
I due si sono conosciuti all'Università nel 1934 e da allora si sono innamorati. Secondo il Guinness World Records sono gli sposi più longevi.
I coniugi Henderson, che vivono ad Austin, in Texas il 15 Dicembre festeggeranno 80 anni di matrimonio. Si sono sposati nel 1939, durante la Grande Depressione: per la stanza dell'hotel del loro viaggio di nozze hanno speso solo 7 dollari.
Dieci anni fa si sono trasferiti nel Longharm Village, una comunità per anziani associata all'Università del Texas. Da giovani, Charlotte studiava per diventare insegnante, mentre John era uno sportivo e adesso è anche il più vecchio giocatore di football americano vivente. Che dire se i consigli in amore li danno loro, c'è da fidarsi.
Negoziante di 99 anni:" Bancomat obbligatorio? E io lascio l'attività"
A Prato, la commerciante di via Mazzini, Brunilde Cocchi, decide di dire no al pagamento col Pos, chiudendo per fine anno la sua attività.
La signora Brunilde Cocchi, arzilla e lucida 99enne, va ancora tutti i giorni ad aprire bottega. Ha una merceria in via Mazzini a Prato.
Il suo evidentemente non è solo lavoro, ma una vera vocazione e vita dedita all'attività commerciale di famiglia, eppure, ha deciso di chiudere il prossimo 31 Dicembre.
Non lo fa perché fiaccata dall'età o dalle diverse esigenze della clientela, e la crisi economica o la concorrenza cinese, o degli outlet; la signora Brunilde chiude in segno di protesta alla legge che istituisce l'obbligo per tutti i commercianti italiani di dotarsi di un lettore Pos, accettando pagamenti solo con bancomat o carte di credito.
Lei si rifiuta categoricamente e commenta: "Non posso adeguarmi a queste cose che cambiano. Il pagamento con le tessere elettroniche ma fa per me la nuova normativa mi ha dato la spinta definitiva a cessare".
Così, sebbene molto dispiaciuta tirerà giù le saracinesche definitivamente per la fine dell'anno. Il negozio fu inaugurato nel 1927 e da allora i conti sono sempre stati fatti a mente e poi con il registratore fiscale, l'uso del Pos proprio non si sposa con un antico e nostalgico modo di vivere il commercio.
mercoledì 20 novembre 2019
Anche gli spacciatori piangono Rocky, il cane antidroga
"Saremo crimali, ma anche noi abbiamo sentimenti ".
La lettera che non ti aspetti è stata recapitata ieri mattina, martedì 19 Novembre, vicino al garage del Comando di Polizia Locale di Thiene, nel nordest vicentino.
Il foglietto rinvenuto intorno alle 7 da un agente che di apprestava ad iniziare il turno, è stato scritto da degli spacciatori, che appresa la notizia della morte di Rocky, il cane antidroga della Polizia Locale di Thiene, hanno avuto un pensiero carino per lui, donandogli un ultimo saluto scritto.
Il biglietto riporta: "Saremo criminali, spacciatori, delinquenti, ma anche noi abbiamo sentimenti. Un cane non può avere alcuna colpa e quello che è successo dispiace pure a noi. Magari avete pensato che avessimo stappato una bottiglia ma non è così. Ciao agenti, buona caccia. Ciao Rocky".
Assieme al biglietto è stato apposto un sacchetto contenente sostanze stupefacenti miste, marijuana e hashish, quale attestazione di "garanzia" sulla provenienza e originalità del biglietto di saluti.
Ricordiamo che Rocky è scomparso a 3 anni per una torsione dello stomaco, e a piangerlo non sono stati solo i suoi colleghi poliziotti umani, ma anche gli spacciatori a cui tante volte aveva dato la caccia, i Vigili del fuoco anch'essi, per anni hanno lavorato a fianco del cane e i tanti ammiratori di questo splendido pastore tedesco che grazie al suo infallibile senso del dovere, si è fatto tanto amare da tutti.
"Riscoperto" un Botticelli dopo un restauro. Era considerato una copia
In Galles la Bbc Four ha annunciato il ritrovamento di un Botticelli. L'attribuzione possibile grazie a sofisticate indagini scientifiche a raggi infrarossi.
Per anni, l'opera è stata relegata nei magazzini prima della scoperta, prima che fosse riconosciuto che si tratta di un originale "La Madonna con Bambino", è davvero di Botticelli, maestro del Rinascimento fiorentino.
Il restauro del dipinto conservato al Museo Nazionale del Galles a Cardiff, considerato un lavoro di bottega, ha portato alla sua autenticazione e attribuzione da parte di un team di storici.
Così, l'opera è stata finalmente esposta nelle sale del museo gallese come "opera del maestro fiorentino Sandro Botticelli (1445-1510)".
Il merito della scoperta va a Bendar Grosvenar, conduttore del programma della Bbc Four "The British Lost Masterpieces" (I capolavori perduti del Regno Unito).
Lui lo scorse nel museo e rimase subito colpito dalla straordinaria bellezza del volto della Madonna. Gli ricordava le opere più famose di Botticelli, e in particolare "La nascita di Venere" vista agli Uffizi di Firenze.
Quindi, in accordo con il museo ha fatto analizzare l'opera dagli esperti e il verdetto è stato univoco: il dipinto è di Botticelli.
Il team di esperti ha scandagliato il dipinto utilizzando tecniche all'avanguardia, come i raggi infrarossi, imbattendosi così nei tratti distintivi della produzione artistica di Botticelli.
Il quadro faceva parte della collezione della filantropa gallese Gwendaline Elizabeth Davies, scomparsa nel 1951che donò l'opera al museo di Cardiff come dipinto della bottega di Botticelli.
martedì 19 novembre 2019
I neonati parlano nella lingua madre
Uno studio rivela che ogni neonato ha il suo pianto che imita quella che diventerà la sua lingua madre.
Ogni bambino ha il suo pianto, che non è quello che solo la mamma e il papà possono riconoscere tra tanti, ma ogni neonato ha il suo pianto che imita la sonorità della sua lingua madre, ne "riproduce' la nazionalità.
Per esempio, i piccoli che nascono da una mamma che parla mandarino tendono a produrre melodie di pianto più complesse, mentre i neonati svedesi, la cui lingua madre ha quello che viene chiamato un "accento acuto", producono vagiti più legati al singhiozzare.
Lo dimostra uno studio condotto dalla dottoressa Kathleen Wermke del centro per i disturbi che precedono il linguaggio e legati allo sviluppo, della Wuzburg University. Già nel 2009 la dott.ssa Wermke ha condotto uno studio che mostra che i neonati francesi e tedeschi producono "melodie nettamente diverse", riflettendo le lingue che hanno sentito in utero: i bimbi tedeschi più pianti che tendono a variare rapidamente da un tono più alto ad uno più basso, imitando l'intonazione della lingua madre; e così i bimbi francesi, con l'intonazione verso l'alto.
Sentono che da subito i bambini possono imparare qualsiasi linguaggio na sono già influenzati dalla loro lingua madre. Invece, negli anni sono stati raccolti circa mezzo milione di registrazioni di bimbi provenienti da vari Paesi , dal Camerun alla Cina e ora i risultati sono comprovati.
Entro il 3° trimestre, un feto può sentire il ritmo e la melodia della voce della madre, nota come "prosodia". Poiché le parole sono ovattate da tessuti e liquido amniotico, la prosodia diventa la caratteristica distintiva del linguaggio.
Dopo la nascita i piccoli imitano molti suoi diversi, ma sono modellati dalla prosodia che diventa una guida ai vari suoni. Quindi sta ai genitori ascoltare, trascorrere tempo con il loro bambino, cantare, coccolarlo.
lunedì 18 novembre 2019
Le donne sono autisti migliori e più affidabili degli uomini
Una ricerca inglese dimostra che le donne guidano meglio degli uomini. Al volante sono più affidabili.
Altroché "donne al volante, pericolo costante!". Una ricerca condotta in Gran Bretagna ribalta completamente l'antico, infondato, detto popolare.
Secondo il nuovo studio le donne guidano meglio degli uomini e fanno anche meno incidenti. Non a caso, pagano pure meno di assicurazione.
La ricerca è stata condotta da Confused.com ed ha constatato che nel 2018, 539.000 persone, in Inghilterra e Galles, sono state condannate per aver infranto la legge stradale.
Ebbene, il 79% erano uomini, in un rapporto di 4:1 rispetto alle donne. Tra i reati commessi c'erano: guida in stato di ebbrezza, velocità eccessiva, insulti alla guida, infrazioni varie.
Inoltre, si è constatato che gli uomini pagano in media di più delle donne per le loro assicurazioni, anche dopo che è stato vietato agli assicuratori, dalla direttiva Ue sul genere, prendere in considerazione il sesso di un conducente durante il calcolo del prezzo.
Motivo per cui, essendo considerate guidatrici più sicure, pagavano meno. L'unica cosa in cui gli uomini sono risultati migliori sono stati i test di guida, dove le donne tendevano a fallire, nella pratica, più frequentemente.
Quindi, anche se le donne hanno più difficoltà ad ottenere la patente una volta superato l'ostacolo, diventano guidatrici provette, più attente e sicure degli uomini. Ma questo, onestamente, noi donne già lo sapevamo. Come in tanti altri ambiti della vita a fregare gli uomini è la "convinzione" (di saper fare).
L'orto terapeutico per disabili realizzato da pensionati
Nel centro storico di Napoli, grazie al centro Don Orione è stato inaugurato un orto terapeutico per persone disabili. Il progetto nasce dalla collaborazione di Federpensionati e l'Associazione di Agricoltori in pensione della Coldiretti. Anche a custodirlo ci sono gli anziani.
Nel cuore di Napoli, il cuore di alcune persone, è stato inaugurato un orto terapeutico per persone affette da disabilità. È stato realizzato e custodito da pensionati ed è il progetto di agricoltura sociale e sostenibile che nasce dalla collaborazione tra il Centro Don Orione Piccolo Cottolengo di Napoli, la Coldiretti Campania e PantaRei Impresa Sociale con il patrocinio del Comune di Napoli.
L'orto sorge nell'edificio cinquecentesco che ospita l'Istituto Don Orione in via Donnalbina, al centro storico di Napoli, in collaborazione tra Campagna Amica Federpensionati, l'Associazione degli Agricoltori in pensione della Coldiretti.
Sicuramente uno degli aspetti più belli del progetto oltre al fatto di aver pensato ad un luogo interamente dedicato ai diversamente abili, è quello che ad occuparsi dei ragazzi diversamente abili dell'Istituto, ci siano i pensionati a fare da tutor.
venerdì 15 novembre 2019
Pensa di aver vinto al Gratta e Vinci. Si reca in tabaccheria per riscuotere, ma finisce in rissa
In provincia d'Ancona, errore tragicomico per un presunto biglietto vincente, la vicenda sfocia in una brutale rissa. Interviene la Polizia.
Un uomo di nazionalità straniera gioca un biglietto Gratta e Vinci e convinto di aver vinto si reca in tabaccheria per riscuotere il premio.
Il gestore ha tentato di fargli capire che in realtà non gli spettava nulla poiché il suo non era un biglietto vincente. Ma l'uomo non ha voluto sentire ragioni. Si è alzato, ne è scaturita una discussione, ha aggredito il titolare dell'esercizio che è stato costretto a chiamare il 112, temendo che la situazione potesse ulteriormente peggiorare.
La vicenda è accaduta a Falconara, in provincia di Ancona, e a riportare l'ordine nel locale, guidati dal comandante Michele Ognisanti, che è intervenuto insieme ad una pattuglia per sedare l'uomo.
Solo gli agenti delle Forze dell'Ordine sono riusciti a spiegare all'uomo che il suo Gratta e Vinci non gli dava diritto ad alcuna somma.
Sicuramente nella convinzione di aver vinto del giocatore ha influito anche la sua scarsa capacità di comprendere bene l'italiano.
"Da due mesi offro lavoro: nessuno lo vuole"
L'amara dichiarazione della titolare della pasticceria "Simonelli", sconcertata per la dilagante "mancanza di volontà tra i giovani".
È da Settembre che alle spalle della pasticceria di Pietrasanta svetta il cartello "Cercasi aiuto pasticcere", sottolineato da tre punti esclamativi.
In due mesi si sono presentati solo due persone, di cui uno ex elettricista e l'altro non aveva mai preparato un dolce in vita sua. Eppure, aiutare il "capomastro" in laboratorio è considerato un mestiere che regala soddisfazioni, anche a fine mese sotto forma di stipendio, e che può aprire prospettive interessanti.
Ad esempio l'ex aiutante della storica pasticceria "Simonelli", attiva dal 1962 in via Dan Francesco, dopo un decennio di esperienza ha sbarcato il lunario in direzione States.
La titolare della pasticceria, Carla Simonelli approdata a Pietrasanta da una sessantina di anni, si dice allibita e intende testimoniare un fenomeno che a parer suo, rischia di portare alla scomparsa dei cosiddetti mestieri di una volta.
L'amarezza della Simonelli è rivolta soprattutto agli studenti diplomati all'alberghiero, secondo lei attratti da tutto e subito: "Guardano i talent show e le gare in televisione, senza considerare che anche i concorrenti ci arrivano dopo aver fatto la gavetta.
Per poter dire "so farcire una torta" c'è da imparare le basi, sceglierne le creme, come si fa con le fondamenta di una casa. Manca la passione, la voglia di imparare e di seguire un certo percorso".
Che dire, si parte dall'esempio dall'aiuto pasticcere, ma il discorso fatto dalla proprietaria circa i giovani si può estendersi a molti altri diversi ambiti e mentalità che ahimé caratterizzano la generazione moderna.
Le vietano di salire sul bus col passeggino, mamma aggredisce l'autista
A Vicenza una donna di 30 anni aggredisce l'autista di bus che non l'ha fatta salire sul mezzo con la carrozzina. Lui si riserva di denunciarla per interruzione di pubblico servizio.
"Quando ce vo, ce vo!" Sinceramente mi suscita simpatia il gesto di una giovane mamma, 30 anni, che a Vicenza ha avuto un acceso diverbio con l'autista che le aveva impedito di salire sul mezzo con il figlio di 18 mesi nel passeggino.
L'autista ha motivato il rifiuto con il fatto che sul mezzo era già presente una persona con un passeggino e per ragioni assicurative non sarebbe stato possibile accoglierne a bordo un secondo.
La donna è andata in escandescenze e nel parapiglia, avrebbe graffiato il volto del dipendente della Stv. L'episodio è accaduto su un bus della Linea 5, che giunti sul posto, hanno cercato di riappacificare gli animi, consentendo al mezzo di riprendere la corsa.
L'autista si è riservato di denunciare l'accaduto. Ulteriori approfondimenti sono in corso per verificare se nel comportamento della giovane mamma possa essere ravvisato l'eventuale interruzione di pubblico servizio.
L'autista avrà sicuramente avuto le sue ragioni d'ordine civile e personale, ma a volte essere troppo fiscali, soprattutto con tro una mamma con il suo bambino, può essere controproducente, almeno per la propria incolumità.
giovedì 14 novembre 2019
I genitori sono in difficoltà, l'intero paese adotta la neonata
Gara di solidarietà fra gli abitanti di Casette d'Ete, frazione del comune di Sant'Elpidio a Mare in provincia di Fermo. Una giovane coppia in attesa di una bimba ha problemi economici, e l'intero paese pensa a tutto, dalla culla ai pannolini.
"Bimbetta", così viene chiamata in paese la piccola nata lo scorso 8 Novembre all'ospedale di Civitanova Marche. È una bimba molto amata. A tifare e vegliare su di lei, oltre mamma e papà, c'è un intero paese.
Prima che lei nascesse, la mamma aveva chiesto aiuto alla Caritas, da lì è poi comparso il seguente post su Facebook:"C'è una piccola di Casette che nascerà ad inizio Novembre, la cui famiglia sta vivendo un periodo d'indigenza. Chiedo a tutti un aiuto materiale, per non farle mancare niente. Mi aiutate?"
Da lì è partita una gara di solidarietà senza eguali. L'intero paese ha risposto compatto e alla famiglia è arrivato di tutto : dai vestitini (puliti e sterilizzati) ai pannolini, passando per i prodotti per l'igiene, un materassino nuovo e le culle.
Addirittura qualcuno si è offerto di andare alla casa della famiglia per pitturare la stanza della piccola. Ai genitori è stato anche regalato un album per raccogliere le foto della bambina e un quaderno von tutte le dediche e gli auguri dei cittadini per il lieto evento. Un'ondata di amore mai vista prima che insegna quanto bella possa essere la solidarietà.
"Bimbetta", così viene chiamata in paese la piccola nata lo scorso 8 Novembre all'ospedale di Civitanova Marche. È una bimba molto amata. A tifare e vegliare su di lei, oltre mamma e papà, c'è un intero paese.
Prima che lei nascesse, la mamma aveva chiesto aiuto alla Caritas, da lì è poi comparso il seguente post su Facebook:"C'è una piccola di Casette che nascerà ad inizio Novembre, la cui famiglia sta vivendo un periodo d'indigenza. Chiedo a tutti un aiuto materiale, per non farle mancare niente. Mi aiutate?"
Da lì è partita una gara di solidarietà senza eguali. L'intero paese ha risposto compatto e alla famiglia è arrivato di tutto : dai vestitini (puliti e sterilizzati) ai pannolini, passando per i prodotti per l'igiene, un materassino nuovo e le culle.
Addirittura qualcuno si è offerto di andare alla casa della famiglia per pitturare la stanza della piccola. Ai genitori è stato anche regalato un album per raccogliere le foto della bambina e un quaderno von tutte le dediche e gli auguri dei cittadini per il lieto evento. Un'ondata di amore mai vista prima che insegna quanto bella possa essere la solidarietà.
Cane imbrattato di verde e in lacrime
"Avvelenato dalla vernice". La denuncia social: "È totalmente disumano".
Fa indignare e discutere la foto che dalla Malesia ha fatto il giro del mondo. La rete si commuove. Quando pensi che l'uomo tocchi livelli bassissimi di nefandezze, ecco che spunta un nuovo orribile episodio, ancor peggiore.
Sta facendo il giro del mondo la foto del cane che in lacrime cercava cibo in un sacco di plastica e di risposta è stato imbrattato di verde da dei delinquenti.
Il cane si trovava nei giardini di un quartiere residenziale di Petoling Jaya, in Malesia. I residenti sono rimasti talmente scioccati dall'immagine che non hanno tentennato un attimo a diffondere la notizia ed attivarsi per aiutare "il povero cane innocente, senza padrone".
In particolare, è stato il signor Shazzeen Othuma a postare su Facebook la foto del cane con la pelliccia verde, commentando:"Chiunque abbia compiuto questo gesto deve essere malato di mente. È talmente disumano pensare di fare cose del genere".
Il post ha naturalmente ricevuto migliaia di like, condivisioni e commenti in brevissimo tempo. Intanto, la Malaysian Association of Veterinary Pathology (Maup) fa sapere che la "vernice è molto pericolosa per gli animali, può essere anche letale perché interrompe il sistema respiratorio, causa nausea, vertigini e allergie alla pelle.
Infatti,fanno sapere tramite un comunicato, il povero cane sta molto male, si è avvelenato con la stessa vernice". Definire l'accaduto una bravata è davvero riduttivo. È un episodio che mostra di quanta cattiveria l'essere umano sta diventando capace.
Barbarie gratuite che ignorano ogni possibile conseguenza negativa all'atto compiuto. Umanità questa sconosciuta. Dove andremo a finire?!?!?
mercoledì 13 novembre 2019
Quel messaggio nel bagno delle donne che gli uomini non scriverebbero mai
In un bagno di Roma spunta sui muri una scritta dal titolo "Inserisci un libro", e le altre donne commentano e lasciano suggerimenti.
Uno studio partito dall'analisi dei graffiti nei bagni della facoltà di Scienze Politiche a Roma Tre, mostra che on realtà, le scritte sui muri dei bagni pubblici non sono tutte uguali.
Ogni toilette riflette la cultura e il modo di pensare di chi la frequenta. A volte ci sono dichiarazioni d'amore, altre imprecazioni, o delle semplici firme o liste di nomi abbozzate.
Invece, molto interessante, è il testo collettivo che compare sulla porta di un gabinetto delle donne all'interno del Teatro India. Lì, c'è un titolo:"Inserisci un libro", dove peraltro si nota la "o" finale scritta a forma di cuore.
E sotto ci sono i suggerimenti di lettura lasciati dalle signore che sono passate da quella toilette. La lista comprende: i classici ("Cent'anni di solitudine ", "Il giovane Holden ", "Il grande Gatsby", "Oblamov"); i bestseller del genere fantastico ("Harry Potter", "La storia infinita", "Il signore degli anelli"); autori stranieri di grande successo (Sofran Foer, Grossman, Ishiyuro) ma anche i più ricercati, pochi gli autori italiani.
Solo una frequentatrice della toilette ha pensato di un invito sessuale rivolto ad un certo Luca, per il resto solo manifestazioni di interesse culturale, sia pure espresse nella poco educata forma del graffito su una parete.
Le statistiche dicono che il tasso di lettura è molto più alta tra la popolazione femminile quindi non c'è da stupirsi se una scritta del genere sia comparsa in un bagno di donne.
Licenziata l'arbitra picchiata tempo fa in campo
L'Aia ritira la tessera ad Elena Proietti, l'arbitra raggiunta da un pugno all'occhio che le causò lesioni permanenti. Radiata per aver partecipato a trasmissioni televisive.
Elena Proietti è stata radiata "dall'Associazione dei Fischietti", dopo aver denunciato un'aggressione in una partita di Prima Categoria. L'Aia, l'Associazione Italiana Arbitri le ha infatti ritirato il tesserino.
Nel 2014 durante una partita umbra di Prima Categoria, rimedio' un pugno al volto che le ha comportato danni permanenti all'occhio.
Non solo la vicenda è stata archiviata dal punto di vista penale, poiché i giudici hanno ritenuto il fatto accidentale, cioè scaturito in mezzo ad una rissa che lei aveva tentato di ricomporre ma addirittura, la Proietti è stata ulteriormente beffata e non protetta, poiché la Commissione disciplinare umbra dell'Aia le contesta interviste rilasciate a trasmissioni televisive nazionali: "Uno Mattina", "Matrix" e "Non è l'Arena"; effettuate senza autorizzazione.
L'Aia le contesta inoltre anche alcune dichiarazioni della stessa Proietti che avevano denunciato di essere stata abbandonata dall'Associazione Arbitri dopo l'episodio. Da qui, il ritiro della tessera.
Di risposta, l'ex arbitro commenta sui social:"Ecco l'epilogo di questa tragicomica vicenda in cui chi subisce la violenza non può parlare né denunciare pubblicamente".
Solidarietà a questa donna che non è stata supportata dall'Associazione per la quale era cartellinata.
lunedì 11 novembre 2019
2340 euro a settimana per assaggiare biscotti. La Burton's Biscuit Company offre lavoro
Assaggiatore di biscotti cercasi! Da Edimburgo arriva una delle proposte di lavoro più allettanti. Non solo per la mansione da svolgere, ma anche per il goloso stipendio.
Tra le offerte di lavoro più "stravaganti" che ogni tanto si sentono, come la Nasa che offre 5 mila dollari al mese per stare a letto, o chi cerca una babysitter che si travesta da principessa, la Burton's Biscuit Company, azienda inglese leader nel campo di biscotti e dolciumi vari, offre un lavoro come assaggiatore di biscotti.
Il candidato prescelto, dovrà occuparsi di assaggiare tutti i biscotti prodotti, sia quelli già in vendita che anche le nuove idee e i nuovi progetti. L'azienda si propone non solo di controllare la qualità dei prodotti venduti, ma anche di testare il potenziale delle nuove idee con l'obiettivo di poterle migliorare.
L'assaggiatore di biscotti quindi, non solo dovrà dire se un prodotto è buono oppure no, ma dovrà essere anche in grado di proporre alternative e suggerimenti. Per questo il candidato dovrà essere uno che se ne intende di dolci.
Ma vale la pena tentare poiché si parla di uno stipendio di circa 2340 euro a settimana che, considerando sei giorni lavorativi a settimana, di traducono in 390 euro al giorno.
L'unico neo della proposta è che per lavorare ci si deve spostare in Inghilterra. Però essere pagati per mangiare i biscotti può allietare il grigiore della nebbia britannica.
mercoledì 6 novembre 2019
Ha una relazione con una dipendente, cacciato il Ceo Easterbrook di Mcdonald's
Era amministratore delegato dal 2015, sarà sostituito dal numero uno in Usa Chris Kemprzinski.
McDonald's ha cacciato il suo Ceo Steve Easterbrook perché ha violato le regole della compagnia avendo una relazione consensuale con una dipendente. E questo nonostante l'azienda stia andando bene, e abbia fatto notevoli progressi in termini di innovazione sotto la sua guida.
Easterbrook era diventato Ceo dal 2015, aveva ristrutturato i negozi per includere i menù digitali, acquisito compagnie di intelligenza artificiale per vedere di più e potenziare i drive-thru, cambiato l'offerta eliminando i panini più elaborati, riducendo i turni notturni, introducendo hamburger più grandi di carne fresca.
Le sue scelte hanno pagato poiché le vendite sono aumentate. I risultati positivi però non sono bastati a proteggere Easterbrook, quando secondo il comunicato emesso dalla McDonald's ha esercitato un cattivo giudizio riguardo una recente relazione consensuale con dipendente.
Senza aggiungere altri dettagli, il presidente del consiglio di amministrazione Enrique Hernandez ha annunciato la sua sostituzione con Chris Kemprinski, anche lui entrato nell'azienda nel 2015 e finora a capo di McDonald's.
McDonald's ha cacciato il suo Ceo Steve Easterbrook perché ha violato le regole della compagnia avendo una relazione consensuale con una dipendente. E questo nonostante l'azienda stia andando bene, e abbia fatto notevoli progressi in termini di innovazione sotto la sua guida.
Easterbrook era diventato Ceo dal 2015, aveva ristrutturato i negozi per includere i menù digitali, acquisito compagnie di intelligenza artificiale per vedere di più e potenziare i drive-thru, cambiato l'offerta eliminando i panini più elaborati, riducendo i turni notturni, introducendo hamburger più grandi di carne fresca.
Le sue scelte hanno pagato poiché le vendite sono aumentate. I risultati positivi però non sono bastati a proteggere Easterbrook, quando secondo il comunicato emesso dalla McDonald's ha esercitato un cattivo giudizio riguardo una recente relazione consensuale con dipendente.
Senza aggiungere altri dettagli, il presidente del consiglio di amministrazione Enrique Hernandez ha annunciato la sua sostituzione con Chris Kemprinski, anche lui entrato nell'azienda nel 2015 e finora a capo di McDonald's.
Cinghiale distrugge 20mila euro di cocaina nascosta nel bosco.
A Siena i Carabinieri grazie all'aiuto di un cinghiale hanno sventato un cospicuo giro di droga. Fra i clienti, chi spendeva mille euro al mese. Arrestati gli spacciatori.
L'operazione antidroga del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Siena nelle province di Siena e Arezzo si è conclusa particolarmente bene. Sono stati eseguiti due arresti e due manovre di misure cautelari nei confronti di quattro persone, tre albanesi e un calabrese, considerati artefici di una rete di spaccio di cocaina nell'area della Val di Chiana e delle Crete Senesi.
A dar man forte alla conclusione delle indagini è stato un animale. Tra le intercettazioni, i malviventi erano "seguiti" dallo scorso Marzo, è emerso che uno spacciatore si lamentava di un danno da 20 mila euro attuato da un cinghiale che, scavando col muso il terreno dove era stato sotterrato un barattolo, aveva danneggiato la droga.
I presunti spacciatori comunicavano tramite WhatsApp, Messenger e altri strumenti via chat. Fra i clienti gente di tutti i tipi, tra cui chi poteva permettersi acquisti regolari per 800/1000 euro al mese.
Per cercare di dissimulare il traffico di droga, fra di loro si parlava non di cocaina ma di "aperitivo", "prosecco", "vino", "caffè" e "merenda". Quindi non ci si deve stupire se l'inconsapevole cinghiale ha pensato di partecipare all'aperitivo dei malviventi. Forse ormai era strafatto.
martedì 5 novembre 2019
Bere vino prima di andare a dormire aiuta a perdere peso
Secondo uno studio, bere vino rosso aiuta a dimagrire come una dieta.
Buone notizie per i tanti estimatori del vino. Secondo una ricerca scientifica bere un bicchiere del "nettare degli dei", prima di andare a letto, può aiutare a perdere peso.
In particolare sarebbe proprio il vino rosso a favorire la perdita di peso, quasi quanto un'ora di palestra. Anche se tutti i vini, qualsiasi sia il loro colore, hanno proprietà benefiche. Naturalmente, si parla di un bicchiere, massimo due.
È ovvio che ingerendo quantità maggiori di vino, prima di andare a letto, si rischia di svegliarsi con i postumi di una bella sbronza. Gli effetti benefici del vino sono dovuti alla presenza di antiossidanti che rallentano l'invecchiamento e, che secondo lo studio, aiutano a dimagrire.
La ricerca è stata condotta dall'Università di Washington in collaborazione con Harvard. I ricercatori hanno evidenziato nel vino la presenza di resveratolo, una sostanza che favorirebbe l'azione delle cellule responsabili della raccolta del grasso a non raccoglierne più del previsto.
Quindi bere uno, massimo due bicchieri di vino la sera riduce il rischio di obesità del 70%. Inoltre, le calorie contenute nel vino aiutano il nostro corpo ad avvertire una sensazione di pienezza anticipata, evitando così che nelle ore finali della giornata ci venga il famoso "languorino".
Sicuramente le calorie fornite da due bicchieri di vino sono inferiori a quelle di una porzione di cibo, mangiata prima di andare a nanna.
A 9 anni dipinge gli animali e "vende" le sue opere per comprare cibo agli ospiti del canile
Pavel Abramov, un bimbo russo di 9 anni, ha un grande talento per la pittura e lo mette a disposizione per aiutare gli animali abbandonati.
Da un paesino della Russia, Arzamas a Nizhmy Novjord, arriva la storia di un bambino, Pavel Abramov, che dipinge bellissimi ritratti di animali domestici e li vende per ottenere cibo e provviste per gli animali dei rifugi locali.
Così Pavel e sua madre Ekaterina Bolshakova hanno dato vita da circa un anno al progetto "pennello gentile". La scintilla è nata dopo una tragedia: il bambino ha vissuto la morte del suo cane Barsik e ha deciso di fare qualcosa che potesse ricordare il suo caro amico a 4 zampe.
Da lì è nato un fitto scambio sui social, puntato ad aiutare gli animali. Pavel si fa mandare le foto degli animali domestici da ritrarre e in cambio chiede scatolette, carne o altre cose che in quel momento servono al rifugio dove vivono oltre 100 cani, per esempio, così in cambio del ritratto di Chuck ha ottenuto 5 chilogrammi di grano saraceno, dieci scatolette e medicine per la pelle, in cambio del ritratto di Timojey ha ricevuto medicine e collari per cani e in cambio del dipinto di Jesse ha portato al canile sette chilogrammi di frattaglie e 3 di grano saraceno.
Sembra solo un piccolo progetto, mab di quadro in quadro, la richiesta, dalla Russia di è diffusa fino alla Germania, Spagna e altre nazioni.
Magari questo aiuterà il piccolo Pavel a realizzare il suo sogno: costruire un grande rifugio per animali abbandonati.
lunedì 4 novembre 2019
Denunciata perché rifiuta di parlare con il Carabiniere meridionale
Ad Arezzo. Una donna recatasi in Caserma è stata denunciata essa stessa per minacce a pubblico ufficiale con l'aggravante della discriminazione razziale.
Una donna di 32 anni che è entrata nella caserma di Piave Santo Stefano, in provincia di Arezzo, rifiutandosi di parlare con quest'ultimo a causa dell'accento meridionale.
Diceva il grande Luciano De Crescenzo che siamo sempre "più al sud di qualcun altro ". Lui lo diceva in senso ironico, ma la 32enne, di origini sarde e residente a Piave Santo Stefano, in provincia di Arezzo, ha preso le sue parole troppo alla lettera.
Infatti, è lei la protagonista dell'assurda vicenda svoltasi in caserma. La donna è andata lì per fare una denuncia, ma quando ad accoglierla è arrivato un Carabiniere con accento meridionale facilmente riconoscibile, in quel momento in servizio, lei ha deciso di rifiutarsi di parlare con il militare.
Così, i Carabinieri della stazione di Piave Santo Stefano hanno denunciato la donna, dopo che ha lasciato la Caserma non essendo riuscita a parlare con altri militari.
La vicenda risale a qualche giorno fa, quando la 32enne si è presentata in Caserma, cambiando però idea appena ha sentito l'inflessione dialettale del Carabiniere di guardia.
A quel punto ha chiesto di poter parlare con qualsiasi altro militare escluso colui che l'aveva accolta.
Nelle uve dell'Aglianico e della Falanghina cellule che bloccano il cancro della pleura
Uno studio pubblicato dal Journal of Functional Foods rivela che alcune molecole contenute nei semi degli acini delle uve di Aglianico e Falanghina.
"Un bicchiere di vino al giorno toglie il medico di torno", e se è di Aglianico o Falanghina è pure meglio! Infatti uno studio condotto da Enea, Cur e Università Federico II di Napoli, e pubblicato dal Journal of Functional Foods, mostra che alcune molecole contenute nei semi degli acini delle uve di Aglianico e Falanghina sono capaci di bloccare la crescita cellulare di mesotelioma, un tumore raro e aggressivo e potrebbe essere in grado di aumentare l'efficacia della chemioterapia.
Dagli studi dell'Enea volti a caratterizzare gli estratti metabolici ottenuti da bucce e vinaccioli delle due varietà di vite campane è emerso che soprattutto i semi di Aglianico sono molto ricchi in proantocianine, che sono in grado di indurre nel mesotezioma meccanismi di apoptosi, nelle cellule, anche nei casi di linee tumorali che mostrano farmaco-resistenza.
C'è da dire che questa malattia tra l'altro associata all'esposizione all'amianto, sebbene non sia particolarmente comune, ogni anno, nel mondo, aumenta del 5,4%.
Inoltre, la diagnosi è spesso tardiva, sia a causa della sintomatologia simile a quella di molte altre malattie, sia perché il cancro si sviluppa dopo un lungo periodo di latenza può mostrare elevate chemio-resistenza.
Ma una nuova mano arriva dalla natura, precisamente dagli acini di vino Aglianico e Falanghina. È proprio il caso di "berci su"!