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sabato 23 settembre 2017

La principessa Qajar amata da più di cento uomini

La leggenda narra di questa principessa iraniana della dinastia Qajar che ebbe più di cento pretendenti e tredici di loro si suicidarono quando lei li rifiutò.

Il piacere è sicuramente il risultato di diverse componenti, di cui la bellezza, quella solitamente definita oggettiva, non per forza ne è la principale. O comunque, sarebbe più corretto asserire che alcune persone piacciono e basta. Questa potrebbe essere una delle spiegazioni per cui la principessa Anis-Al Daleh, una delle mogli preferite dello Shah di Persia Nasereddin della dinastia Qajar, sia stata in vita, particolarmente amata.

Nuove correnti di pensiero, indicano che la principessa in questione, quella particolarmente "affascinante", si chiamasse in realtà Zahra Khanam Tadjes- Saltaneh, considerata un'icona di bellezza sia per il suo aspetto, sia perché lottò con tutte le sue forze per i diritti delle donne.

Era talmente reputata come un simbolo di perfezione e bellezza che ben 145 uomini dell'alta nobiltà furono suoi pretendenti e tredici di loro addirittura, si tolsero la vita dopo essere stati rifiutati.

Per molti, la storia dei pretendenti e dell'indiscusso "fascino" della principessa, non è pienamente verificabile, tutto rimane avvolto da un alone di mistero e scetticismo. Di sicuro si sa che ebbe una vita abbastanza sorprendente.

Zahra Kihanam Tadjes-Saltaneh era una donna rivoluzionaria. Nacque nel 1883 ed appartiene alla dinastia Qajar, famiglia reale persiana, figla di Nassar Al-Din Shah, re di Persia dal 1848 fino al Maggio 1896.

Andò in sposa ad Amir Hussein Khan Shoja-Al Salthanah, ed ebbe quattro figli come era di norma fare tra le donne dell'epoca. Ma, dopo alcuni anni fece una cosa impensabile per quel periodo e per quella cultura: divorzio'. Divenne quindi la musa ispiratrice del famoso poeta persiano Aref Qazuin, che per lei compose la poesia "Eyte".

La principessa Zahra, si dedicò alla propaganda dei diritti delle donne e in prima linea combatté per essi. E nel 1891 fondò Anjoman Horriyyat Sevan, una società per la libertà femminile. Oltre che attivista, era pittrice, scrittrice ed intellettuale che organizzava settimanalmente a casa sua dei saloni letterari. Inoltre, fu tra le prime donne ad abbandonare lo hijab, tipico copricapo e indossare abiti occidentali.

Era una donna che stava sempre un passo avanti, venne considerata femminista e la sua figura è stata studiata da diversi ricercatori per capire l'impatto che è riuscita a generare.

Indubbiamente, Zahra piaceva. La sua figura ha colpito talmente la mentalità dell'epoca da far giungere sue  notizie ai giorni nostri. Che sia stato per la bellezza fisica e per quella bellezza ottenuta dal mix di diverse caratteristiche, di certo ha insegnato che la cosa più importante è piacere a se stessi, per poi piacere ed essere d' insegnamento agli altri.

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