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venerdì 31 gennaio 2020

Carne dei supermercati imbottita di antibiotici


In Italia è allarme di vendita di antibiotici destinati agli allevamenti. Secondi solo a Cipro.

L'Ema (Agenzia Europea del Farmaco) ha diffuso i dati circa le vendite di antibiotici destinati agli allevamenti. Nonostante il generale trand di riduzione, nel nostro Paese se ne consumano ancora tanti.

L'Italia è seconda solo a Cipro, rimanendo a 2,5 volte più alto della media europea e fra e 50 volte più alto di Paesi come la Svezia e l'Islanda. A lanciare l'allarme è  Ciwf Italia Onlus.

In Italia oltre il 90% degli antibiotici destinati agli allevamenti sono usati per l'uso di massa neo mangimi o nell'acqua, quindi per la produzione di carni per le grandi distribuzioni, mentre in Svezia e in Islanda più del 90% è usato per trattamenti individuali.

Secondo il Ciwf nel nostro Paese è ancora scarso lo sforzo per limitare l'uso di questi farmaci fondamentali nell'allevamento.
In Italia, quasi il 70% degli antibiotici  venduti sono destinati agli animali negli allevamenti e questo secondo l'Ecdc (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) spiegherebbe perché infezioni resistenti agli antibiotici in UE,  nel Belpaese ne muoiono oltre 10.700 persone all'anno dei 33.000 in tutta l'UE.

L'uso di antibiotici in medicina è una risorsa utile contro alcune malattie, ma assumerne più del dovuto, come consumando alimenti zeppi di queste sostanze, a lungo andare risulta dannoso per la salute.

Somministrare antibiotici agli animali in grandi quantità porta all'emergenza di batteri antibiotico-resistenti che possono trasmettersi alle persone tramite il cibo o l'ambiente, possono covare infezioni antibiotico-resistenti.

Per questo, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha chiesto che tutti i Paesi non somministrino più antibiotici agli animali sani.

Costa Crociere assume 700 persone su due nuove navi alimentate a gas


Nel  2021 debutteranno due nuovi tipi di nave nell'armata Costa Crociere, per questo si offrono posti di lavoro. Si cercano cuochi, casari, animatori, traduttori, guide, fotografi.

Se cercate lavoro e non vi spaventa l'idea di vivere su una città galleggiante, allora potete proporvi per il reclutamento di personale di Costa Crociere. La compagnia offre infatti 700 nuove opportunità di impiego.

Le selezioni, previste durante tutto il corso del 2020, avverranno attraverso due modalità: tramite percorso di formazione finalizzato all'assunzione, finanziato dal Fondo Sociale Europeo e Totalmente gratuito per un totale di 380 persone e i "Recruiting Day", appuntamenti a bordo delle navi con selezioni dirette  di 320 profili con esperienza.

I fortunati che verranno assunti andranno a formare il personale di bordo di due navi della flotta, Costa Smeralda e Costa Toscana che saranno operative da Giugno 2021.

Le due nuove navi saranno le prime alimentate a gas naturale liquefatto (GNL), il combustibile fossile più pulito in circolazione, e sono parte integrante di jn progetto più ampio di innovare responsabilmente  e di prodotto promosso da Costa Crociere.

Il primo dei "Recruiting Day" si terrà sabato 29 Febbraio a Savona, a bordo della Costa Smeralda. Quel giorno verranno scelti 10 responsabili dell'accoglienza con conoscenza della lingua tedesca o francese, 13 addetti alle escursioni per i quali è necessaria lingua tedesca o russa, 15 animatori e 15 animatori per bambini con conoscenza della lingua tedesca  francese o spagnola, 10 fotografi con conoscenza della lingua tedesca o francese,  7 pasticceri "Chef de Pastrie" e 2 casari.

Per tutti è richiesta anche la conoscenza della lingua i inglese. Chi intende candidarsi deve registrarsi al sito Monster.

giovedì 30 gennaio 2020

A Castellammare, 80 € per 9 caffè. Politico si infuria: "Ladri" e il bar lo denuncia


Ennesimo caso di scontrino particolarmente caro o la pretesa di ricevere un trattamento di favore?  Questa volta è toccato ad un politico dover pagare 80 € per nove caffè.

"Il caffè più costoso della storia. Siete ladri". Così ha sbottato il consigliere dei Verdi in Campania, Francesco Emilio Borrelli, quando si è recato alla cassa per pagare la sua consumazione in un bar di Castellammare di Stabia (Napoli).

Sorpreso ed arrabbiato per il prezzo a parere suo, particolarmente alto, ha preso il telefono e in diretta Facebook ha denunciato quanto stava accadendo. Peccato che il titolare dell'esercizio riporta un'altra versione.

A quanto pare, l'esponente dei Verdi aveva organizzato un incontro con cittadini e sostenitori. Circa 20 persone, sempre secondo la ricostruzione del proprietario del bar, avrebbe occupato per circa 2 ore una delle sale. Da qui, lo scontrino di 80 €.

Da canto loro, i Verdi, i titolari del bar avrebbero dovuto avvertire prima del costo extra per l'uso della sala. Quindi, i Verdi hanno chiamato la Polizia, mentre i titolari del bar agiranno "per vie legali" al fine di difendere la propria onorabilità e professionalità dalle diffamanti accuse del consigliere regionale Borrelli, il quale non si è limitato ad infangare il bar ma ha anche esplicitamente screditato la città di Castellammare di Stabia.

Certo, vista così, quei caffè sembrano meno cari, e il politico, come il solito politico m, che non vuole mettere mano al portafogli per pagare.






Chiude la pasticceria storica di Vienna: il profumo dei dolci dà fastidio ai vicini


Incredibile, ciò che ha fatto la storia e non solo quella culinaria, diventa oggi motivo di fastidio.

I dolci sono ancora buonissimi, ma quell'alone profumato che si diffonde nel centro di Vienna dal 1891 a qualcuno dà fastidio. Una storia centenaria e dolcissima che ora rischia di subire un amaro stop.

A dare fastidio, è appunto il profumo di dolci che suscita le proteste dei vicini, che hanno portato alla chiusura del laboratorio della pasticceria Sluka in Piazza Municipio a Vienna.

La storica pasticceria, fondata nel 1890, nella sua lunga storia ha rifornito di dolci anche la corte imperiale austro-ungarica. Il profumo sembra può non essere gradito dai vicini di casa, e dopo un lungo braccio di ferro, hanno imposto uno stop della produzione.

"La pasticceria Sluka in Piazza Municipio resta aperta. Il rifornimento dei dolci avverrà tramite la filiale nella Korneter Strasse. Per i nostri clienti non cambierà nulla e la nostra arte pasticcera resta invariata anche nei suoi ingredienti come ai tempi dell'impero austro-ungarico".

mercoledì 29 gennaio 2020

Mettere la gentilezza nel curriculum, così migliorano lavoro e aziende


Un sorriso non solo raddrizza la giornata,  ma con i colleghi aumenta anche la produttività.

Il grigio mondo del lavoro può essere colorato dalla gentilezza. Ad esempio, portare il caffè ad un collega, sorridere al mattino quando si arriva in ufficio, dare una mano a concludere un documento urgente: sono gesti semplici e gentili che possono migliorare la qualità della vita in azienda.

Un'indagine InfoJobs, condotta a Dicembre 2018 su un campione di 1350 rispondenti, rivela che aumentano gli italiani che vedono nella gentilezza una buona abitudine da sviluppare anche nell'ambiente lavorativo.

Secondo il 78% degli intervistati la gentilezza dovrebbe far parte delle soft skill di chi cerca un impiego, mentre il 96% migliora anche la produttività, basta anche un semplice sorriso, che vale più di tanti discorsi e sprona a dare il meglio di sé.

Poter lavorare con un cspo illuminato può essere infatti un valore aggiunto può fare la differenza per il 53% degli intervistati perché contribuisce a creare un clima di lavoro più sereno che permette di ottenere il massimo dalle persone che si sentono più responsabilizzate.

La gentilezza è vista come un punto di forza (60%) e non di debolezza e come un alimento imprescindibile al lavoro (24%); soltanto per il 2% è visto come una debolezza o una tattica volta ad ottenere qualcosa (9%).

Benché questa qualità rappresenti un valore aggiunto in ambito professionale non sempre è però possibile attuarla. Tra i principali ostacoli  sono indicati lo stress e i ritmi frenetici (43%), seguiti dalla competitività (27%) e dalla routine (21%).

Ma per il 28% non c'è nemico che tenga: non bisogna mai perdere l'occasione per essere gentili e migliorare le proprie qualità di vita e quella del prossimo.

Sterminio di tonni grazie al sushi: pesca aumentata del 100%


I dati registrati dall'ORGP, presi dalle cinque principali organizzazioni più importanti della pesca presentano statistiche drammatiche sulla pesca del tonno. Stanno letteralmente scomparendo. Basti pensare che ogni anno vengono catturate 4 milioni di tonnellate di tonni pinna gialla e tonnetti striati.

Il tonno è uno dei tipi di pesce più usati e amati. La nostra è passione sconfinata per il tonno, lo consumiamo sotto forma di tranci, scatolette o nel sushi. Delle cifre così alte che rendono la pesca industriale insostenibile.

Anche perché mentre si pesca il tonno, si fa strage anche di altri pesci pelagici, le "catture accessorie", che si traducono in milioni e milioni di tonnellate di animali uccisi e scartati, soprattutto squali.

A gettar luce su questa mattanza dei tonni, ci ha pensato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Insitute for the Oceans and Fishes dell'Università della British Columbia, Canada, che hanno collaborato con i colleghi dell'Associazione Bloom di Parigi, del Programma per gli Affari Marini dell'Università Dalhouse (Canada), e della Scuola di Scienze Biologiche dell'Università dell'Australia Occidentale.

I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Angie Coulter, assistente di ricerca di Sea Around Us presso l'ateneo di Vancouver , hanno raccolto e analizzato i dati delle cinque principali organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) dal 1950 al 2017, che restituiscono dati agghiaccianti.

In sei decenni, le catture globali di tonno sono aumentate del mille per cento. Solo negli ultimi anni sono stati prelevati dagli oceani diversi milioni di tonnellate di questi pesci. Le due specie più cacciate sono il tonno pinna gialla e il tonno striato, la cui pesca annua è di 4 milioni di tonnellate. Sono crollate le catture di tonno rosso, non perché venga meno apprezzato, ma perché sta sparendo.

Il tonno piace così tanto,  ne consumiamo così tanto, che ora la specie si è classificata come pericolo d'estinzione. 

martedì 28 gennaio 2020

Le mamme subiscono lo stesso stress dei soldati di guerra


Si chiama stress da ipervigilanza ed è lo stress vissuto dalle mamme e dai soldati in guerra.

La vita da mamma, per quanto meravigliosa possa essere, è tutt'altro che facile. Soprattutto nei primi mesi di vita dei loro figli. Questo perché le mamme sono sottoposte h24 ad uno sforzo costante per vigilare sulla propria prole. 

Inoltre, le mamme di oggi, rispetto a qualche decennio fa, sono "costrette" ad essere  multitasking, ossia sono lavoratrici, casalinghe, mogli, mamme e tutto questo spesso lo devono affrontare da sole. Davvero poche quelle che possono contare sull'aiuto di mamme, sorelle o una vita domestica rassicurante tale che possa permettere loto di accudire i propri figli senza dover andare a lavorare.

Una situazione che riguarda molte mamme del mondo e che le accomuna per il prolungato e stressante stato di sotto pressione. Una pressione che scaturisce da una paura, a volte infondata, che qualcosa di brutto possa accadere al proprio bambino.

Di conseguenza, si è portati ad un controllo totalitario verso il piccolo di casa che rasenta l'ossessività . Tale controllo sfocia in una vera e propria patologia: un'ipervigilanza, definata dagli scienziati e psicologi uguale a quella a cui sono sottoposti i soldati di guerra.

I sintomi sono stress, stanchezza, preoccupazione e spossatezza. Tutto diventa molto più complesso e difficile da gestire. Così si presenta lo stress da ipervigilanza che è uno stato di ipersensibilità mentale e sensoriale csusata dal sentirsi in obbligo di dover individuare minacce e pericoli. 

La donna viene sottoposta ad una pressione psicologica senza eguali e questo fa si che sia più stanca ed irritabile. La madre, come il soldato, deve fare attenzione,  prevederee stare in guardia per far si che la sua famiglia (o la squadra nel caso del soldato) sia al sicuro.

È un disturbo da non sottovalutare poiché può portare anche ad esaurimento. Molto utili si sono rivelati il rilassamento muscolare professionale, il training autogeno e la meditazione nelle sue varie declinazioni.

A Sant'Antimo i genitori chiedono classi divise per ricchi e poveri


Agghiacciante richiesta di alcuni genitori degli alunni dell'Istituto Comprensivo Giacomo Leopardi. Hanno chiesto di formare le classi in base al censo, dividendo i figli dei professionisti da quelli degli operai. Per loro, una precauzione per evitare che "prendano cattive abitudini".

Siamo nel 2020 ed è a dir poco agghiacciante che alcuni genitori chiedano alla dirigenza scolastica di formare le classi in base alla ricchezza, dividendo i figli dei professionisti da quelli degli operai. Per evitare che i bambini prendano cattive abitudini.

Anzi, che "prendino", perché a rendere ancora più ridicola questa storia c'è una manciata di latinorum: di congiuntivi usati per darsi un tono ma regolarmente sbagliati.

A portare alla luce questa assurda pretesa è il dirigente dell'Istituto Comprensivo Giacomo Leopardi di Sant'Antimo, in provincia di Napoli, che ha pubblicato un post sulla pagina ufficiale della scuola.

"Prima qualche genitore, poi addirittura qualche docente che viene a esprimere la necessità di formare classi scelte sulla base del censo per proteggere i figli dei professionisti dal mondo là fuori,  fatto anche di figli d'operai. Io li ascolto tutti con educazione e attenzione, notando pattern ricorrenti nel loro linguaggio: "Abbiamo paura che i nostri figli prendino cattive abitudini", dice uno, "Vogliamo che i nostri figli seguino le nostre orme" dice un altro. Ascolto, ascolto e mi rendo conto che il limite della mia pazienza coincide con i limiti nell'uso del congiuntivo dei miei saccenti e classisti interlocutori".

Davvero è tutto molto ridicolo, agghiacciante, solo l'ignoranza, quella vera, può far parlare così, alcuni genitori.

lunedì 27 gennaio 2020

La Nike propone i manichini plus size con pancetta e curve


Rivoluzione nell'abbigliamento sportivo proposto dalla Nike. Addio a manichini manico di scopa, e spazio a quelli che rappresentano donne formose.

Da un po' di tempo il mondo della moda si sta aprendo a diversi stili di bellezza. Strizzando l'occhio a forme più reali, come, per esempio, promuovendo modelle non proprio filiformi o che propongono modelli irraggiungibili di magrezza.

A questo trand, s'è accodata, o meglio è tra le prime nel suo settore, la Nike. Il brand sportivo propone una grossa novità  in tema d'inclusività: ha introdotto dei manichini plus size in molti dei suoi store.

Si tratta di qualcosa di estremamente innovativo che da finalmente spazio a ogni tipo di corpo dando prova del fatto che non esiste uno stereotipo di bellezza universale.

Il motivo è proprio quello di seguire la linea body positive che negli ultimi tempi sta riscuotendo molto successo. Così, nel negozio londinese di Oxford  Street della Nike, già sono visibili i primi manichini plus size.

Hanno le sembianze di donne in carne con tanto di pancetta e maniglie dell'amore. In modo che anche quelle che non portano la raglia xs possono capire fin da subito come calzano i leggings e reggiseni sportivi del brand su un corpo formoso.

L'obiettivo dell'azienda è innanzitutto quello di ampliare il concetto d'inclusività,  proponendo un'ideale di bellezza diverso da quello stereotipo,ma anche continuare a seguire la linea body positive che già sostiene da diversi anni.

Infatti, è dal 2017 che la Nike aveva allargato la propria offerta di taglie e successivamente aveva collaborato con le fashion blogger curvy. Questo vuol dire che davvero qualcosa sta cambiando nel fashion system.

Non può esistere amicizia tra uomo e donna! Parola di scienza


Una ricerca rivela che l'amicizia uomo-donna non può esistere o comunque "resistere" a lungo.

Battisti, si sbagliava, la sua canzone "Una donna per amico", contiene un errore di base. Uno studio della Norwegian University of Science and Technology, rivela che questo tipo di amicizia non può esistere.

La causa è da attribuire soprattutto al fatto che, nella maggior parte dei casi, gli uomini tenderebbero a fraintendere gli atteggiamenti amichevoli provenienti dalle donne e viceversa, le donne prenderebbero per interesse sessuale la maggior parte dei segnali maschili.

La colpa sarebbe quindi di entrambi: gli uomini penserebbero costantemente alla sfera sessuale e le donne sarebbero sempre sicure di avere in qualche modo attirato l'attenzione di questi ultimi.

Inoltre, secondo gli studiosi, alla base di queste convinzioni ci sarebbe dunque un discorso evolutivo: " non lasciarsi sfuggire nessuna occasione". E sebbene le conclusioni di questi ricercatori possano apparire, arcaiche e stereotipate, essi continuano l'argomentazione tirando in ballo il fatto che le donne preferiscono avere degli amici gay, in quanto i fraintendimenti sono a priori esclusi dalla mente di entrambi.

Insomma...diciamo che lo studio lascia qualche perplessità, magari spiegheranno le loro ragioni, le coppie, tante, di amici uomo-donna che almeno una volta nella vita hanno avuto un carissimo amico dell'altro sesso.

venerdì 24 gennaio 2020

Il ritorno della Leucolea, l'antica e rara oliva bianca di Calabria


Riprodotta a Rossano l'ormai dimenticata "oliva bianca".

Confesso di non aver mai sentito parlare di olive bianche prima d'ora, invece esistono. Soprattutto perché questa antica varietà è stata riprodotta a Rossano.

La pianta, che ai tempi della Magna Grecia era diffusa in tutta Calabria, soprattutto, nei pressi di monasteri basiliani, veniva chiamata "leucola", che significa appunto bianca oliva, per le caratteristica della sua rupe che resta di colore bianco anche quando raggiunge la piena maturazione.

La leucola è una coltivazione di olio antica che sopravvive allo stato selvatico soprattutto in Calabria e ha la particolarità di presentare frutti bianchi. Prima dell'invaiatura le olive appaiono di un bel colore verde, come quelle delle altre varietà ma, successivamente l'esocorpo non si pigmenta, rimane bianco.

Questo perché nell'oliva bianca la sintesi dei pigmenti è bloccata e a fronte di una diminuzione della clorofilla non vi è aumento degli antociani.

L'oliva leuocolea veniva chiamata anche "olio del crisma" ed era utilizzata nelle funzioni religiose per ungere i sacerdoti e le altre cariche bizantine,  nelle cerimonie per le incoronazioni degli imperatori, e soprattutto come olio sacro nelle funzioni religiose come il battesimo, la cresima e l'unzione dei malati.

Trovati nel latte antibiotici, cortisonici ed antinfiammatori


Dalle analisi del latte di molti dei più famosi marchi in commercio  è emerso che in oltre il 50% dei casi sono state rilevate tracce di farmaci.

Da una ricerca che ha analizzato ventuno confezioni di latte fresco e a lunga conservazione Uht di alcuni tra i più noti marchi in vendita in Italia, come Parmalat, Granarolo, Coop, Conad, Lidl, Esselunga e Carrefour è stato scoperto che in più della metà dei casi (12 su 21), sono state rilevate tracce di farmaci.

Le più frequenti sono desametasone (un cortisonico), neloxican (antinfiammatorio) e amoxicillina (antibiotico), in concentrazioni tra 0,022 mcg/kg e 1,80 mcg/kg. Queste sostanze si trovano nel latte poiché  sono i prodotti che vengono somministrati alle mucche da latte per curare le mastiti, infezioni alle mammelle.

Le tracce di medicinali sono state rilevate grazie ad un nuovo metodo messo a punto dall'Università Federico  II di Napoli e quella di Valencia. Secondo i biologi la presenza di farmaci non deve suscitare allarmismi, poiché è tutto in regola con i limiti della legge, poiché tutte e tre le sostanze sono state trovate contemporaneamente nel latte.

La presenza dei tre farmaci insieme è stata rilevata solo nel latte fresco Lidl, mentre altri quattro marchi  (Ricca Fonte, Esselunga Fresco, Carrefour Fresco e Parmalat Zymil Fresco), hanno presentato traccia di due farmaci ed infine altri cinque campioni sono risultati positivi ad un solo farmaco.

Serve comunque precauzione poiché il latte è uno degli alimenti più consumati, soprattutto dai bambini. E come spiega  Ruggiero Francavilla, pediatra e gastroenterologo dell'Università di Bari:"L'assunzione di alcuni farmaci può avere effetti sulla resistenza agli antibiotici e l'eventuale modifica della flora intestinale".

giovedì 23 gennaio 2020

Ruba 21mila euro di vestiti e si addormenta tra gli scaffali


A Torino, un 25 enne di origini marocchine è stato arrestato per aver rubato alla Rinascente. Prenderlo non è stato difficile. Si era addormentato nel negozio.

Un ladro davvero sui generis, quello arrestato il mattino dello scorso 14 Gennaio a Torino. Il ragazzo, un extracomunitario di 25 anni, aveva  intenzione di compiere un grosso furto nei locali della Rinascente in via Lagrange del capoluogo piemontese.

Così, nella notte si è introdotto all'interno del negozio del grande magazzino di lusso con l'intento di rubare quanti più capi d'abbigliamento possibili.

Il giovane aveva pianificato attentamente il colpo, che sfortunatamente per lui, si è però concluso in modo tutt'altro che soddisfacente. Il giovane si era nascosto nei locali della Rinascente poco prima dell'orario di chiusura e, senza accorgersi di nulla, era rimasto chiuso all'interno in modo da avere tutto il tempo a disposizione per rubare i vestiti.

Quando il negozio ha chiuso, il 25 enne ha cominciato a ripulire per bene gli scaffali, scegliendo attentamente gli indumenti da portar via.

Aveva riposto molti dei vestiti rubati in alcuni borsoni che aveva con sé, e poi li ha nascosti nel sistema di aerazione per tornare poi a prenderli in un secondo tempo.

Altri li aveva indossati,  ma nonostante queste "accortezze", il colpo non è riuscito. Il marocchino, dopo aver svaligiato il locale si è addormentato tra gli scaffali del reparto camiceria con addosso i vestiti griffati. È stato svegliato il mattino seguente da alcuni addetti della vigilanza che hanno immediatamente avvertito le Forze dell'Ordine.

Uomo ubriaco, accosta e ferma i Vigili: "Documenti grazie, devo farvi la multa"


Ritirata la patente ad un 55enne italiano che ubriaco fradicio ha fermato,  per multarli, due Vigili.

Era talmente ubriaco, che lo scorso venerdì pomeriggio, mentre era alla guida, ha fermato la sua macchina, è sceso dal mezzo e si è avvicinato alla Polizia Locale e ha preteso dai due agenti i documenti per compilare il verbale per la contravvenzione.

Peccato, però che i veri agenti,  loro sì addetti a fermate e fare multe agli automobilisti, hanno ristabilito i ruoli, e la contravvenzione l'ha ricevuta lui.

Il protagonista di questa originalissima scenetta è un uomo di 55 anni, italiano, senza nessun precedente, a cui alla fine  è stata confiscata l'auto dopo essere stato sorpreso o meglio si è quasi "costituito" da solo ai Vigili di San Donato.
Dopo lo sgomento iniziale, i vigili si sono resi subito conto dello stato d'alterazione, dovuta all'alcol, dell'uomo. Quindi, dopo i controlli di rito, gli hanno ritirato la patente. Chissà se l'uomo da sobrio, avrà capito la lezione? Bere  troppo fa fare cose stupide.

mercoledì 22 gennaio 2020

Offresi lavoro come property tester: 2.300 euro a settimana per recensire appartamenti di lusso


Il sito HushHush vi permette di essere pagati per recensire case di lusso in tutto il mondo.

Se il vostro sogno è quello di guadagnare bene lavorando il meno possibile,  allora non potete non rispondere all'appello del sito HushHush, che si occupa di fornire ai clienti servizi a 5 stelle ed è alla ricerca di "property tester", ossia persone che vogliono visitare alcune delle residenze più lussuose al mondo e farne poi una recensione.  

Si cercano tra le cinque massimo dieci persone e i fortunati che verranno selezionati per questo allettante lavoro, viaggeranno in diverse località, dove sorgono appartamenti extralusso di cui dovranno testare i servizi.

Per farlo, avranno a disposizione una settimana di tempo durante la quale dimoreranno all'interno dell'abitazione in esame, e per un lavoro al massimo della professionalità, potranno usufruire di tutte le comodità esistenti.

Al termine dell'esperienza i tester avranno cinque giorni di tempo per compilare una recensione di almeno 800 parole, nella quale dovranno esplicare di tutti gli aspetti del soggiorno: l'accessibilità all'appartamento, i servizi offerti, il comfort e l'attenzione per i dettagli e tutto ciò che riguarda anche l'esterno e l'ubicazione della dimora.

Per ogni recensione inviata, i candidati verranno retribuiti con 2000 sterline  (poco più di 2300 €) e ogni tester dovrà effettuare tra i dieci e i quindici soggiorni in un anno.

Mica male no? Ops. .. Scusate, ora devo andare.. . Ho da collegarmi direttamente al sito ufficiale HushHush per la candidatura.

Se la moglie se ne va di casa per 48 ore: "Il divorzio deve pagarlo lei"


Questa la sentenza confermata dalla Cassazione che ha approvato la decisione del Tribunale di Cagliari.

Il caso: moglie e marito litigano. Lei decide di andarsene di casa dopo 20 anni di matrimonio e due figli. Poi ci ripensa e dopo 48 ore la donna decide di tornare a casa.

Nel frattempo il marito decide di cambiare la serratura della porta d'ingresso dell'abitazione. Così, non solo la donna rimane fisicamente fuori, ma anche metaforicamente, poiché, il marito dopo quell'episodio, chiede anche il divorzio.

La vicenda vede coinvolta una coppia di Sassari, ed è la prima con un esito simile. Infatti, i giudici, hanno addebitato la separazione alla moglie.

La Cassazione ha semplicemente confermato le sentenze del Tribunale di Sassari e dellaCorte d'Appello di Cagliari, addebitando alla donna, "colpevole di una breve latitanza", la separazione.

La donna non sarebbe fuggita con l'amante,  ma questo non ha cambiato la decisione dei giudici. Allontanarsi di casa per due giorni, a fronte di due decenni vissuti sotto lo stesso tetto, è una colpa non scusabile, quando, come in questo caso, non ci sono state "pressioni, violenze o minacce in merito".

Quindi la donna è ritornata a vivere dalla madre e ha perso ogni diritto alla casa e all'assegno familiare.

martedì 21 gennaio 2020

Fare pulizie insieme soddisfa e aiuta il sesso


Svolgere le faccende domestiche in coppia è di stimolo per una vita sessuale più appagante.

A poco meno di un mese da San Valentino, non arrovellatevi il cervello alla ricerca del regalo perfetto, per far felice il partner e assicurarvi la nottata, dovete fare le pulizie di casa insieme!

Poiché, secondo uno studio, condividere le faccende domestiche aumenta la soddisfazione sessuale. Lo afferma uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Alberta in Canada, che rivela come le coppie che condividono i lavori domestici hanno un tasso di soddisfazione sessuale più elevato rispetto alle altre. E anche rapporti più frequenti.

Dalla ricerca è emerso, in particolare, che le coppie avevano una maggiore soddisfazione sessuale quando anche l'uomo si impegnava attivamente nella gestione delle faccende domestiche.

Lo studio è stato condotto da Matt Johnson, professore di Ecologia Familiare nel Dipartimento di Ecologia Umana all'Università di Alberta, proprio per sfatare un altro studio, risalente al 2012, che invece asseriva il contrario, cioè che gli uomini che contribuivano ai lavori domestici avevano nella coppia minore frequenza sessuale.

Una simile affermazione  cozzava con una sua intuizione e con le sue esperienze di fondo come terapeuta di coppia. D'altronde i risultati dell'ultima ricerca, da lui condotta lo confermerebbero.

Poi, nello studio, longitudinale e quinquennale su 1.338 coppie tedesche, Johson ha trovato conferma alla sua intuizione: l'aiuto reciproco nel lavoro domestico non toglie appetito alla vita sessuale, ma anzi la migliora.

Questo perché: "Una divisione nel lavoro domestico percepita come equa garantisce, per entrambi i partner, un senso di rispetto reciproco nello svolgere i compiti della quotidianità. Previene i sentimenti di disappunto e amarezza creando i presupposti giusti un soddisfacente incontro sessuale ".

Il ristorante che fa pagare le domande stupide



Il Denver Tom's Diner non è la solita attività commerciale che applica alla lettera il famoso motto: "Il cliente ha sempre ragione". Anzi...

Se vi trovate a pranzare nel Denver Tom's Diner, attenti alle domande che formulate. Perché in barba a tutte le regole del buon commerciante disponibile ad assecondare ogni richiesta del cliente, qui i ristoratori mal gradiscono le domande retoriche.

Anzi, la direzione ha inserito nel menù degli scontrini, una quota per le domande stupide. Non tantissimo, più una quota simbolica a giudicare dal  costo: 38 centesimi  a domanda "stupida".

Così i clienti sono consapevoli, e a volte pagano, il fatto che non tutte le domande hanno un senso. Perle come: "Scusi, nel sandwich al tacchino c'è il tacchino?", "Cosa mettete nel ghiaccio? Acqua?", "Che differenza c'è tra un hamburger e un cheeseburger?".

Ecco, fare questo tipo di richieste al Tom's Diner, vi può costare. L'iniziativa ha sicuramente più un tono scherzoso che sanzionario, e sembra comunque essere gradita ai clienti che, spesso scherzano con i camerieri in merito, facendo una specie di gara a chi fa la domanda più nonsense.

Naturalmente, bisogna essere pronti a volerne pagare il prezzo, e ad accettare che i tempi sono cambiati e il cliente non ha più sempre ragione.

lunedì 20 gennaio 2020

Le mucche "chiacchierano" fra loro ed esprimono emozioni


Uno studio australiano che ha analizzato le registrazioni di versi fra 13 esemplari di Holstein-Fresion, una razza europea di bovini da latte, ha scoperto che le mucche sono capaci di esprimere emozioni.

Non solo utili, una ricerca rivela che le mucche sono anche intelligenti, o meglio empatiche! Infatti, una ricerca pubblicata su Nature e condotta da Alexandra Green presso l'Università di Sidney,  afferma che le mucche sono in grado di esprimere emozioni positive e negative, formulare commenti sul tempo, sul cibo,  e palesare eccitazione, sorpresa, impegno o angoscia.

La ricerca è cominciata nel 2017, ed è stata condotta registrando e analizzando i versi di 13 esemplari di Holstein-Fresion, una razza europea di bovini da latte.

Lo studio ha scoperto che ognuno di questi animali sembra conservare il suo muggito distinto, aiutando a mantenere il contatto  con la mandria.

La dott.ssa Green aggiunge: "Abbiamo scoperto che l'individualità vocale del bestiame è relativamente stabile in diversi contesti agricoli carichi di emozioni".

Questo curioso studio può essere utile per gli agricoltori, affinché possano mantenere i loro capi sani e felici, grazie alla comprensione del loro umore e dal significato dei loro muggiti.

A quanto pare: "Le mucche da latte comunicano continuamente tra loro, ma quando parlano di cose più felici, come il cibo, i loro muggiti sono più sonori".

Viceversa prr esprimere emozioni negative. Comunque, la ricercatrice è sicura che le "mucche sono animali sociali e socievoli". Ergo, i bovini sono sempre animali pure simpatici!

Nuovo digitale terrestre: i 2 canali test che dicono se la vostra tv è compatibile


Dvb-T2 è la nuova tecnologia di trasmissione del segnale televisivo. Ma tutti i televisori sono a norma?

Ormai ci siamo. Bisogna adeguarsi al nuovo digitale terrestre, Dvb-T2 per avere un'ottimale trasmissione del segnale televisivo.

I televisori di ultima generazione sono già pronti, ma per capire se il vostro televisore è compatibile o vada cambiato, bisogna provare il canale test che permette di verificarlo in maniera molto semplice ed intuitivo.


  1. Infatti, basta digitare il numero 200 sul telecomando: se verrà visualizzata la schermata con la scritta "TEST HEVC MAIN10", ovvero lo standard di trasmissione che diventerà obbligatorio dal Giugno del 2022, dunque tra due anni, significa che il televisore (o il decoder collegato) supporta la nuova tecnologia.


Invece, se il televisore non visualizza la schermata, è possibile che sia necessario semplicemente risintonizzare i canali del vostro televisore oppure che il numero 200 sia occupato già da un altro canale.

Dunque basterà rifare la risintonizzazione e riprovare. Il canale test 200 è stato lanciato da Mediaset mentre quello Rai è attivo dal 17 Gennaio sul numero 100.

giovedì 16 gennaio 2020

La prigione dove i detenuti si occupano degli animali abbandonati


Il progetto F.O.R.W.A.R.D attuato nel carcere del Pendleton Correctional Facility educa i detenuti ad occuparsi di gatti e animali abbandonati e a beneficiarne sono soprattutto gli umani.

Il potere terapeutico degli animali è cosa risaputa. Sia cani che gatti donano un benessere psicologico generalizzato, alleviano gli stati di depressione, ansia e solitudini; hanno la capacità di migliorare l'umore e persino di ridurre l'ipertensione.

Queste loro particolari capacità sono state usate per aiutare i detenuti nelle prigioni. Così la Animal Protection League nello stato dell'Indiana  ha avviato un meraviglioso programma nel carcere del Pendleton Correctional Facility, chiamato F.O.R.W.A.R.D.

L'idea base di questa iniziativa è quella di prendere i gatti abbandonati e senza tetto ed inserirli nella struttura correttiva in modo che i detenuti possano prendersi cura di loro.

Il programma si è rivelato subito utile sia per i gatti, solitamente provenienti dai rifugi per animali, che per i detenuti. I gatti solitamente sono più diffidenti e incapaci di socializzare serenamente con gli umani.

Ma nel carcere, le amorevoli cure dei prigionieri riescono a renderli più sociali e fiduciosi nei confronti degli umani.

Il programma si è rivelato così efficace che è stato esteso anche nel Monroe Correctional Complex Special Offender Unit. Con questo programma i detenuti ricevono una straordinaria opportunità per imparare a prendersi cura di una creatura e ad assumersene la responsabilità.

Posto all'Anagrafe: tutti bocciati!


Ad Agnadello si presentano in 30 per il concorso per lavorare all'anagrafe. Tutti bocciati poiché non c'era uno che sapesse cosa fosse il Parlamento o il Capo dello Stato.

Volevano lavorare per lo Stato, ma nessuno dei 30 candidati sapeva le nozioni base che riguardano lo "Stato in cui vivono".

Così, ad Agnadello (Cremona), dei tanti partecipanti al concorso per un posto da impiegato all'Anagrafe del Comune, non è stato promosso nessuno. Tutto da rifare.

Il fatto risale al 30 Dicembre, su 58 richieste, se ne sono presentati 30, e nessuno assunto. I candidati si sono giustificati dicendo che le domande erano troppo difficili e particolarmente severe anche per il sistema di calcolo.

Per passare all'orale servivano 21 punti su 30. I criteri scelti dalla commissione esaminatrice, presieduta dal segretario comunale Massimo Liverani Minzoni, prevedevano un punto per la risposta esatta; - un punto per le risposte errate e 0,5 per le risposte ammesse.

Invece, secondo il sindaco Stefano Samarati ritiene che le domande a risposta multipla fossero "semplici", la maggior parte a livello del Diritto che si studia in terza superiore.

Più che di severità nei criteri di giudizi si è trattato di impreparazione da parte dei candidati. Per esrmpio, i candidati non sapevano cosa fosse il Parlamento, la Camera dei Deputati o chi fosse il Capo dello Stato.

Rimane l'amarezza, sia perché  il posto in Anagrafe resta vacante, sia (e soprattutto) per l'ignoranza dilagante.


mercoledì 15 gennaio 2020

Joy Milne: la donna che riconosce il Parkinson dall'odore


Un'ex infermiera britannica si è rivelata particolarmente importante per la diagnosi precoce del Parkinson. Lei ha una dote eccezionale: l'olfatto. Ed ora è oggetto di studio dall'Istituto di Biotecnologie di Manchester per una ricerca sul Parkinson.

A volte una malattia può diventare una dote. È il caso della ipersomia, una spiccata sensibilità del naso nel riconoscere in anticipo le malattie, che è la particolare abilità  di Joy Milne.

Lei riesce a riconoscere il Parkinson. Quindi può essere particolarmente utile per la diagnosi precoce  e rappresenta un grande aiuto per medici ad identificarlo più facilmente in modo da tenerlo sotto controllo con adeguate terapie.

Questa particolare dote dell'ex infermiera è materia di studio all'Istituto di Biotecnologie di Manchester e verte proprio sulla possibilità di identificare e riconoscere le malattie grazie all'odore, in particolare il Parkinson dall'odore della pelle.

Joy Milne, scoprì, casualmente questa dua fote, circa 10 anni fa.  La donna si era resa conto di sentire un odore particolare, simile a quello del muschio, prima che al marito venisse diagnosticato il Parkinson. Lavorando poi come infermiera in ospedale si accorse che anche altri pazienti avevano lo stesso odore di suo marito.

Inoltre, secondo la signora Milne, anche altre malattie hanno un odore specifico, per esempio, i malati di Alzheimer hanno un odore simile al pane di segale, i diabetici di smalto pet unghie e le persone affette da tumore di funghi.

Grazie alle sue qualità olfattive, alla donna è stata offerta una collaborazione con i ricercatori dell'Istituto di Biotecnologie di Manchester, per cercare di individuare l'odore tipico del Parkinson.

Artonauti: il primo album di figurine dedicato alla storia dell'arte


Nasce il primo album di figurine culturale. L'obiettivo è quello di far conoscere ai piccoli l'arte e le meraviglie culturali in generale.


Quando si parla di album di figurine, solitamente si pensa a libretti dedicati a calciatori, cartoni animati o al massimo a qualche serie tv.

Invece la Wizart S.r.l.i.s, in collaborazione con la casa editrice La Spiga Edizioni ha creato: "astronauti", il primo album di figurine, culturale, pensato per i bambini dai 7 agli 11 anni (sicuramente apprezzato anche dai più grandi) che ha lo scopo d'insegnare e far conoscere il mondo dell'arte in modo divertente.

Il progetto si basa quindi su tre principi: il primo è che l'arte può essere alla portata di tutti; il secondo che il gioco, in particolare quello analogico rappresenta lo strumento didattico più valido ed efficace per i bambini; il terzo che arte e creatività svolgono un ruolo fondamentale per lo sviluppo evolutivo dei bambini.

Da sempre il gioco delle figurine rappresenta un gioco sociale, educativo accessibile, per questo è tra i più diffusi ed apprezzati tra i bambini, quindi quest'idea sembra particolarmente indicata.

L'album sarà in vendita nelle edicole dal 15 Marzo e la raccolta delle figurine sarà affiancata da una storia narrante che vede tre protagonisti: Ale, Morgana e il cane Argo.

I bambini potranno con loro, viaggiare nel tempo, alla scoperta dei grandi capolavori dell'arte e dei grandi artisti della storia. Il viaggio parte dalle Grotte di Lascaux, si passaper gli Egizi, Greci e Romani e poi l'arte di Giotto,  il Rinascimento con Botticelli,  Michelangelo, Leonardo, Raffaello per arrivare agli Impressionisti Van Gogh e altri autori del Novecento.

Un mondo di meraviglie raccontato attraverso le immagini delle figurine.

martedì 14 gennaio 2020

Camminare anche col freddo fa benissimo


La chiamano terapia della luce e riguarda tutti i benefici che secondo la scienza offre il camminare al freddo. Aiuta a dimagrire più facilmente ed ha effetti positivi sulla nostra salute fisica e mentale.

Anche nel corso dell'inverno si consiglia di camminare al freddo, per beneficiare di diversi effetti positivi. Infatti, il contatto diretto con la luce e l'aria fredda è salutare per l'organismo e l'umore.

La scienza definisce questa pratica "terapia della luce" particolarmente salutare perché potenzia il sistema immunitario. Inoltre, chi non rinuncia ad uscire la mattina anche in inverno per correre o passeggiare combatte lo stress e stimola la memoria.

Sono diversi gli edperti americani confermano gli effetti salutari della "terapia della luce", tra cui il massimo esponente è  John Ship, psichiatra specialista del disturbo affettivo stagionale (Sad) al Beth Israel Deaconess Center di Boston, che ha segnalato le conseguenze della sottrazione alla luce del sole.

Questa mancanza, espone i soggetti ad un maggiore stress, pur non tralasciando  che chi non si espone spesso al sole risente di un impatto negativo a livello psicofisico. Quindi ci si sente più affaticati e pessimisti.

D'altronde, è noto che la luce del giorno è capace di aumentare la serotonina. Quindi camminare anche col freddo, contrasterebbe la tendenza del corpo a risentire  di livelli bassi di tale ormone durante l'inverno.

Inoltre, il corpo esposto alla luce del sole è stimolato a produrre più  vitamina D, che oltre a rilasciare serotonina rafforza l'assorbimento del calcio. Per ottenere questi effetti benefici bastano solo 10 minuti all'aria aperta.

"Villaggio Alzheimer", in Italia due paesini che ridanno libertà ai malati


Sono due in Italia, i paesini pensati per lasciare più indipendenza e autonomia ai malati. Riscontrato un rallentamento del decadimento cognitivo.

Nel nostro Paese, sono tante le persone affette dal "Morbo di Alzheimer". Spesso chi ne viene colpito, viene seguito soprattutto dalle famiglie, diverse strutture private o pubbliche, anche abbastanza esose (dal punto di vista economico), ma poche quelle davvero specializzate o capici di seguire al meglio, il decorso di una malattia, di per sé progressiva; che non ammette margini di miglioramento.

Una bella risposta al  problema viene da due realtà italiane: il Paese Ritrovato a Monza e Villaggio Emanuele a Roma. Due paesini che sono principalmente due esempi di una nuova modalità assistenziale per le persone che soffrono di lieve e moderata forma di demenza, che non sono costrette a rimanere in assistenza a casa di un parente e in RSA, ma che in queste strutture possono mantenere  la loro autonomia, soggiornando in un piccolo villaggio ricreato a posta per loro e per altri malati.

Il paese conta le normali attività che presentano ogni paese normali,  ci sono: bar, cinema, orto, parrucchiere, casette,chiese, giardinetti, panchine, qualche negozietto, la sensazione di non essere rinchiusi.

Ciò che rende unici questi luoghi,  è la sensazione di non essere rinchiusi ma di trovarsi in un piccolo paese, in cui si possono muovere in tutta sicurezza e comodità sempre supportati dal personale medico ed infermieristico.

lunedì 13 gennaio 2020

Lascia 6 milioni di euro al Comune, per costruire abitazioni per i disabili


Un'anziana signora di Treviglio, morta a 88 anni ha lasciato per testamento ai disabili 6 milioni di euro.

A Dicembre, nella cittadina di Treviglio, è venuto a mancare la signora Carla Giuliani, 88 enne, erede della famosa drogheria Giuliani che dagli anni '30, fino agli anni '70 ha allietato la clientela del paesino.

La sorpresa è avvenuta con l'apertura del testamento. Infatti, non avendo eredi, si è scoperto che l'anziana donna ha lasciato tutto il suo patrimonio al Comune di Treviglio, affinché quel denaro venga utilizzato dall'amministrazione per costruire su terreni di sua proprietà alloggi per persone non vedenti e persone con disabilità.

Questo l'unico vincolo da rispettare per beneficiare del suo lascito che è di circa 6 milioni di euro, tra immobili, terreni e conti correnti.

La signora friulana ha anche lasciato 50 mila euro alla locale parrocchia, la chiesa di San Francesco, nel quartiere ovest di Treviglio dove viveva, per "messe perpetue" a ricordo suo, della famiglia e del marito di cui la pensionata era vedova dal 2011.

Diventerà, invece, uno dei palazzi destinati ad abitazioni di persone non vedenti e disabili, anche la casa in cui la signora dimorava.

La signora Carla non c'è più. Ma resta questo suo grande gesto di generosità  che speriamo possa aiutare più persone possibili, facendole vivere meglio in una casa tutta loro.

Un pezzo di terra come regalo di laurea


Questa è l'originale richiesta del dott. Roberto Carbone: "Spezie e piante aromatiche sono il mio futuro".

Il regalo scelto da Roberto Carbone per "santificare" la sua laurea è davvero originale! Ha chiesto un pezzo di terra da coltivare per costruirsi il proprio futuro.

Il 24enne di origini catanesi, ha concluso il percorso triennale in Scienze e Tecnologie Alimentari e sogna di diventare imprenditore agricolo. Forse anche per questo invece dei soliti regali, più o meno costosi, in occasione della laurea, ha preferito avere un terreno da poter utilizzare per iniziare subito a lavorare e che i genitori prontamente hanno acquistato a Trecastagni.

Roberto ha iniziato a coltivare piante aromatiche e spezie seguendo la passione per la terra del nonno che aveva un appezzamento a Nicolosi e coltivava le viti per fare il vino, ma per il giovane: "fare vino sarebbe stato troppo impegnativo dal punto di vista economico, e così, restando con i piedi per terra, ho deciso di coltivare e trasformare piante aromatiche mediterranee ".

Ha fondato quindi l'azienda  "Sari", ubicata all'interno del Parco dell'Etna, ad una altezza di 700 metri. Un terreno ottimo per coltivare rosmarino, origano, peperoncino, lavanda, elicriso, zafferano, questi vengono trasformati in aromi per la cucina ma snche utilizzati per realizzare particolari marmellate e confetture come quella a base di "mele cola", varietà tipica dell'Etna che viene abbinata al rosmarino.

Ora, Roberto sogna di far conoscere i suoi prodotti all'estero riuscendo così a realizzare anche un altro sogno, cioè, quello di diventare economicamente più stabile e poter creare anche una famiglia nel luogo in cui è nato.

venerdì 10 gennaio 2020

L'ingegnere Martina Bruno: "In Italia ho mandato 70 curriculum. Qui in un giorno ho avuto un contratto a tempo indeterminato".


Martina Bruno, 32 enne originaria di Lecce, vive e lavora vicino Nantes da due anni.

La storia di Martina è simile alla storia di tanti altri giovani, laureati e non italiani costretti a lasciare il proprio Paese. Lei è un ingegnere leccese di 32 anni, ma in Italia non riusciva a trovare lavoro.

Settanta curriculum inviati e nessuna risposta: "Ero scioccata". Eppure poteva vantare una laurea magistrale e uno stage di sei mesi all'estero, in Francia,  in una delle più grandi aziende del settore  aeronautico.

Invece, nel Paese d'Oltralpe con un recruiting day, è arrivato il contratto a tempo indeterminato con l'azienda in cui lavora ancora oggi. "Il Salento mi manca, ma ci torno solo per le vacanze. Sono amareggiata per la scarsa considerazione ricevuta in Italia, il mio futuro lo sto costruendo qui".

Martina ha studiato Ingegneria Informatica a Lecce, e poi si è specializzata in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Bari, realtà in contatto con diverse aziende all'estero.

"Tra le possibili mete c'era un'importante azienda aeronautica  che proponeva uno stage attinente alla lavorazione criogenica, che era proprio l'oggetto della mia tedi di laurea. Così, mi sono proposta e ho fatto i colloqui e sono stata presa.

Il resto è storia, quella di una  brava ingegnere che dal 2017 lavora in Francia. Guadagna 500 euro in più al mese di quanto le avrebbero dato in Italia per lo stesso lavoro, e almeno ha visto riconosciuto il suo talento.

Da stella del basket a suora di clausura: la storia di Oriana Milazzo


Era una promessa del basket italiano, tanto da aver militato anche in serie A1 ed aver indossato la maglia della nazionale. Dismessa quella ha messo gli abiti di clausura per diventare una suora presso il monastero di Santa Chiara di Alcamo.

Oggi si chiama suor Chiara Luce, ma in passato era una promessa della pallacanestro siciliana, Oriana Milazzo, 28 enne originaria di Canicattì, trasferitasi a 14 anni ad Alcamo dove fu ingaggiata alla Basket Alcamo, ha cominciato a fare carriera tanto  d'arrivare a giocare nella massima serie e poi, ha deciso di prendere i voti. O meglio li ha presi qualche anno fa.

Oggi Oriana è suor Chiara Luce. "Nonostante il successo in campo e la convocazione in nazionale, c'era qualcosa che continuava a mancarmi, sentivo una insoddisfazione in me".

Prima ancora di lasciare il basket aveva deciso di trasferirsi a Roma e di studiare per diventare medico missionario, ma anche lì sentiva di non aver trovato la sua vera strada.

"Cominciavano gli interrogativi nel cuore per comprendere quale fosse il mio posto nel mondo per il mio bene ". Poi alla Giornata Mondiale della Gioventù  di Madrid qualcosa è cambiato e si è subito avvicinata al monastero di Alcamo e alle altre sorelle. "Mi sono sentita come se ritornassi a casa".

Da qui ha cambiato il suo percorso per diventare infine suora. "Ringrazio i miei genitori perché anche nella sofferenza derivata da questa mia scelta  mi hanno sempre sostenuta e fatta sentire amata".

giovedì 9 gennaio 2020

Papà si sente male, il figlio di 3 anni guida il suo camion giocattolo nel traffico e gli salva la vita


In Inghilterra un bambino salva la vita al papà mettendosi alla guida del suo camion giocattolo e uscendo a cercare aiuto. Ha guidato per un centinaio di metri.

Il piccolo Stefan Snowden, è già un piccolo grande eroe. Il suo merito è quello di aver sfidato il traffico di Twenty Lincolnshire, a bordo del suo camion giocattolo per salvare il papà. 

Marc, suo padre, si era sentito male a casa, e quando il bimbo l'ha visto così,  è uscito per chiedere aiuto. Il bimbo si è messo alla guida del suo mezzo di trasporto giocattolo e ha cominciato a vagare per le strade cittadine, per centinaia di metri.

Due donne hanno notato il piccolo aggirarsi tutto da solo e hanno allertato la Polizia. Agli agenti il piccolo ha spiegato che il padre stava male così sono scattati i soccorsi.

La mamma di Stefan, Carla Neve, era uscita la mattina presto per andare a lavorare e aveva lasciato il marito ed il figlio a casa. Il papà soffre di una patologia che lo porta ad avere dei malori, a seguito dei quali sviene.

Il piccolo però si è spaventato e  ha provato ad aiutarlo. Il piccolo Stefan ha rischiato la sua vita aggirandosi nel traffico, per fortuna quelle donne lo hanno notato e una di loro ha bloccato il traffico per prendere il bambino e l'altra lo ha portato a casa e ha lasciato che si tranquillizzasse in attesa della Polizia.

Per fortuna, è andata bene, a entrambi, padre e figlio, ma c'è da dire che il piccolino, forte dei suoi tre anni, è stato davvero un piccolo grande eroe.

Bimba apre cartolina di Natale e legge: "Siamo prigionieri stranieri in Cina, aiutateci"


A Londra, una bimba di 6 anni, Florence Widdicombe, ha aperto la cartolina comprata nella catena di supermercati Tesco e dentro vi ha trovato una richiesta d'aiuto. Nel  biglietto si chiedeva anche di contattare Peter Humprey, giornalista che è stato incarcerato proprio nella prigione di Qinjpy, citata nel  messaggio.

Per fortuna, ci sono delle storie che nonostante la loro drammaticità finiscono con un lieto fine. Questa ha dell'incredibile, un messaggio di aiuto partito carico di speranza, ma senza alcuna certezza D'ARRIVARE  e che, invece, è finito nelle mani giuste e ha infine potuto aiutare le persone che l'avevano scritto.

Il messaggio era all'intero di una cartolina di Natale, aperta da una bambina di 6 anni, Florence Widdicombe, nella periferia sud di Londra. La piccola aveva comprato il biglietto, illustrato con un gatto con un cappello di Natale, in un punto vendita del gigante britannico dei supermercati Tesco che, dopo la scoperta del messaggio, ha annunciato di avere interrotto la produzione del prodotto in Cina.

Sul messaggio c'era scritto: "Siamo dei prigionieri di Qinjpy, a Shanghai, in Cina. Costretti a lavorare contro la nostra volontà. Per favore, aiutateci ad avvertire un'organizzazione per i diritti umani ".

Inoltre,  il messaggio chiedeva anche a chi lo avesse trovato di "contattare Peter Humprey". Il padre della bambina ha cercato il nome su Google  e ha scoperto che si trattava dell'ex giornalista ed investigatore privato che era stato arrestato nell'estate del 2013 e poi condannato ad Agosto 2014 a due anni e mezzo di carcere per violazione delle leggi cinesi sulla vita privata, mentre lavorava in Cina per conto drl gruppo britannico Glad SmithKline (GSK).

Il giornalista ha scontato una parte della pena proprio nella prigione di Qinjpy ed è lui che ha firmato l'articolo  del Sunday Times che ha raccontato la storia.

Quindi il reporter si è mobilitato per contattare gli ex prigionieri  che gli hanno confermato di essere stati costretti ad impacchettare le cartoline di Tesco.

mercoledì 8 gennaio 2020

Va a prostitute e trova la moglie


Esperienza finita male per una coppia del napoletano. Il marito va in cerca d'avventura con prostitute ed incontra la moglie: "Amo', che fai mmiez e putt***?"

Amara sorpresa per due coniugi napoletani che evidentemente, tanto si nascondevano l'uno all'altra. Tutto è cominciato, come una normale giorno come tanti. La coppia si era ritirata dopo una giornata trascorsa al centro commerciale.

L'uomo aveva detto alla moglie di non aspettarlo per cena, perché doveva uscire con gli amici. Invece, aveva deciso di andare a prostituite. Era solito recarsi nella zona di Barra, a Napoli, ma per quella sera, l'uomo aveva deciso di cambiare zona. La sua nuova direzione era trafficata, oltre che dalle prostitute nigeriane, da diverse, bellissime donne italiane.

Mai il cinquantenne napoletano, avrebbe immaginato la sgradita sorpresa che gli ha riservato il "tour del sesso". L'uomo, individuato una donna, si è accostato con la macchina al marciapiede e ha abbassato il finestrino per contrattare il prezzo della prestazione.
Non avrebbe mai potuto immaginare che quella donna con minigonna e tacchi a spillo davanti ai suoi occhi era sua moglie! La 37enne, si prostituiva, per sua ammissione, per far fronte ad alcuni problemi economici della famiglia.

Approfittando delle molte e prolungate assenze del marito, la moglie aveva deciso di dedicarsi a questa attività. Quando l'uomo l'ha riconosciuta avrebbe sbottato: :Amo', che fai mmiez e putt***?"

Poi lo sfortunato incontro è degenerato in una lite tra i due, prima verbale e poi addirittura in un'aggressione fisica da parte dell'uomo, per questo è stato bloccato da una volante allertata da alcuni passanti. Morale della storia: Mai sottovalutare quello che si ha per abitudine e mai dare tutto per scontato.

Nonnina mette in fuga lo scippatore mordendogli un dito


Ladro fermato dalla prontezza di riflessi di un 93enne che non si è fatta derubare.

Pochi giorni fa, durante la notte, in un condominio alla periferia sud di Padova, un topo d'appartamento, un uomo sulla trentina, che aveva intenzione di rubare, si è fatto aprire la porta di casa  di un'anziana donna con un pretesto e ha tentato di strappare la catenina d'oro al collo della vecchina. Ma la donna, 93 anni, non s'è fatta intimorire e ha reagito. Prima bloccandogli la mano e poi, mordendogli un dito.

A quel punto l'uomo, un po' per il dolore, un po' per lo stupore, ha lasciato cadere la catenina  e si è allontanato in gran fretta, a mani vuote. Sul posto sono quindi intervenute le volanti della Questura che hanno raccolto la denuncia della donna, l'unica cosa rimasta da fare, poiché la nonnina, da sola,  aveva  già sventato un furto e protetto se stessa.

venerdì 3 gennaio 2020

Giornalista scopre in diretta di aver vinto alla lotteria e lascia il lavoro. Non sapeva di aver vinto solo 5000 euro

In Spagna. La giornalista Natalia Esudero mentre era in diretta con lo studio televisivo, scopre di aver vinto la lotteria. E annuncia in merito che l'indomani non sarebbe andata a lavoro.

Ha del tragicomico la vicenda accaduta alla giornalista Natalia Esudero che ha scoperto mentre era in diretta con lo studio televisivo di aver vinto la lotteria. Naturalmente è esplosa in festeggiamenti di gioia, urlando con le persone che le erano alle spalle.

Ha mostrato il biglietto vincente e poi ha urlato ai colleghi dell'emittente pubblica spagnola RTVE: "Domani non vengo a lavoro, domani Natalia non viene a lavoro". 

Annunciando di fatto di licenziarsi.  Era convinta di aver vinto il premio da 4 milioni di euro. Invece, la giornalista aveva vinto effettivamente solo 5000 euro.

Decisamente pochini per permetterle di lasciare il lavoro. Il primo premio della lotteria  natalizia spagnola deve essere condiviso poiché ogni biglietto da 200 euro è un foglio perforabile che può essere suddiviso in dieci biglietti secondari identici, che costano 20 euro ciascuno.
Morale della favola: non dire gatto se non c'è l'hai nel sacco e non licenziarsi se non si con certezza quanto si ha sul conto.

Lasciano una mancia di 2020 dollari per lanciare il "2020 tip challenge"


Una cameriera del Michigan ha ricevuto da una coppia di clienti una mancia di oltre 2000 dollari per un conto di soli 23. È  cominciata ufficialmente la sfida a lasciare una cifra equivalente a "2020".

Quando si dice finire bene l'anno. Il 30 Dicembre 2019, Danielle Franzoni, 31 enne che lavora come cameriera in un ristorante di Alpena, nel Michigan, ha ricevuto una piacevole sorpresa.

Quando è andata a prendere il conto di una coppia,  ha trovato una lauta mancia. I clienti che avrebbero dovuto pagare 23 dollari, hanno lasciato alla cameriera ben 2020 dollari, la cifra corrisponde a quella dell'anno appena iniziato.

La motivazione l'hanno spiegata i diretti interessati con un messaggio sul conto che diceva:" Happy New Year and 2020 tip challenge". La notizia è rimbalzata sui media americani, secondo cui, "questa sfida" di lasciare una mancia equivalente alle cifre che formano il nuovo anno potrebbe essere la nuova moda negli Usa.

La prima a rispondere all'invito è stata proprio Danielle, che la lasciato, questa volta da cliente, una mancia di 20 dollari e 20 centesimi,  cioè 20,20 in un ristorante.

giovedì 2 gennaio 2020

Ryan Kaji è lo youtuber più pagato al mondo


Nato in Texas nel 2011, a 8 anni è una star del web. È il più pagato al mondo grazie alle sue trasmissioni in cui mostra giochi ed esperimenti.

La sua carriera online è cominciata quando aveva solo 3 anni e ora vanta 23 milioni di iscritti al suo canale. Così anche quest'anno,  Ryan Kaji, 8 anni, è lo youtuber più pagato al mondo. 

Ryan deve la sua fama alle recensioni di giocattoli fatte scartando quelli che i genitori gli regalavano. Il cosiddetto unboxing, secondo Forbes, quest'anno gli ha fruttato 26 milioni di dollari: il doppio rispetto a
Pew Die Pie, lo youtuber con più iscritti al mondo.

Dal 2015 il canale "Ryan's Wotld" ha capitalizzati 35 miliardi di visualizzazioni. Lo introduce uno slogan che recita: "Ryan ama fare cose divertenti come esperimenti scientifici, video musicali, sfide, mestieri fai da te. E la maggior parte dei giocattoli che vengono usati per le recensioni sono ststi donati in beneficenza".

Nei video Ryan mostra i giocattoli, prova trenini, costruisce con i Lego realizza esperimenti scientifici assieme ai familiari. Così quello che era nato come "Ryan Toys Review " è diventato un  canale dedicato sulla scienza didattica.

Il polverone è nato dopo che un'associazione di consumatori, Truth in Advertising, ha segnalato alla Us Federal Trade Commission (Ftc) il fatto che era difficile distinguere quali video fossero davvero sponsorizzati dai produttori dei giocattoli messi in bella mostra.

Ruggero: il cannolo che rimane croccante per ore


Il Cnr di Palermo presenta una novità culinaria. All'interno della scorza è stata introdotta una piccola dose di glicerina che protegge il cannolo dall'acqua rilasciata dalla ricotta e lo conserva croccante.

Nella patria dei cannoli, Palermo, nasce "Ruggero" il primo cannolo capace di autoproteggersi dagli effetti della farcitura  rimanendo croccante a lungo.

Il merito si deve ad una nuova tecnica culinaria studiata ed introdotta dal Cnr di Palermo ed ha l'effetto di salvaguardare la friabilità e la croccantezza della scorza del dolce nonostante venga riempito di ricotta.

Il cannolo è un dolce tipico e versatile, infatti oltre che con la ricotta si può farcire anche con cioccolato, pistacchio o chantilly, dove l'unica raccomandazione è quella di riempire la cialda solo pochi minuti prima di essere consumato.

Questo perché il cannolo dopo qualche ora ha l'effetto di rammollire per effetto dell'acqua rilasciata. E diciamolo, un cannolo rammollito è meno buono. Per questo, il Consiglio Nazionale delle Ricerche del capoluogo siciliano guidato dal professor Mario Pagliaro, ha escogitato un metodo per tenerlo croccante: la glicerina. 

Una piccola dose di essa viene spalmata all'interno della crosta prima della farcitura, così il cannolo può rimanere croccante e gustoso anche per più di 12 ore.  La glicerina è quella sostanza naturale capace di trattenere l'acqua a lungo termine.


  1. Al nuovo cannolo è stato dato il nome Ruggero, in onore del primo re di Sicilia. Gli esperti assicurano che la variante non ha effetti sulla salute del cibo. Bisognerà verificare il sapore e se il palato gradisce l'aggiunta di glicerina.