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giovedì 9 gennaio 2020

Bimba apre cartolina di Natale e legge: "Siamo prigionieri stranieri in Cina, aiutateci"


A Londra, una bimba di 6 anni, Florence Widdicombe, ha aperto la cartolina comprata nella catena di supermercati Tesco e dentro vi ha trovato una richiesta d'aiuto. Nel  biglietto si chiedeva anche di contattare Peter Humprey, giornalista che è stato incarcerato proprio nella prigione di Qinjpy, citata nel  messaggio.

Per fortuna, ci sono delle storie che nonostante la loro drammaticità finiscono con un lieto fine. Questa ha dell'incredibile, un messaggio di aiuto partito carico di speranza, ma senza alcuna certezza D'ARRIVARE  e che, invece, è finito nelle mani giuste e ha infine potuto aiutare le persone che l'avevano scritto.

Il messaggio era all'intero di una cartolina di Natale, aperta da una bambina di 6 anni, Florence Widdicombe, nella periferia sud di Londra. La piccola aveva comprato il biglietto, illustrato con un gatto con un cappello di Natale, in un punto vendita del gigante britannico dei supermercati Tesco che, dopo la scoperta del messaggio, ha annunciato di avere interrotto la produzione del prodotto in Cina.

Sul messaggio c'era scritto: "Siamo dei prigionieri di Qinjpy, a Shanghai, in Cina. Costretti a lavorare contro la nostra volontà. Per favore, aiutateci ad avvertire un'organizzazione per i diritti umani ".

Inoltre,  il messaggio chiedeva anche a chi lo avesse trovato di "contattare Peter Humprey". Il padre della bambina ha cercato il nome su Google  e ha scoperto che si trattava dell'ex giornalista ed investigatore privato che era stato arrestato nell'estate del 2013 e poi condannato ad Agosto 2014 a due anni e mezzo di carcere per violazione delle leggi cinesi sulla vita privata, mentre lavorava in Cina per conto drl gruppo britannico Glad SmithKline (GSK).

Il giornalista ha scontato una parte della pena proprio nella prigione di Qinjpy ed è lui che ha firmato l'articolo  del Sunday Times che ha raccontato la storia.

Quindi il reporter si è mobilitato per contattare gli ex prigionieri  che gli hanno confermato di essere stati costretti ad impacchettare le cartoline di Tesco.

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