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martedì 31 marzo 2020

Trascina il cane per farlo uscire di casa, intervengono i carabinieri

Alla fine la donna non è stata denunciata, ma questa storia ha dell'assurdo.

Con il divieto di uscire di casa, molti ne escogitato di tutti i colori pur di eludere il decreto e scendere a prendere una boccata d'aria fuori.

 Si sa, che in questo periodo, i più fortunati sono i proprietari di un cane, perché a loro, se pure per un breve periodo, quello del tempo necessario per far fare i bisogni all'amico a 4 zampe, è concesso.

 Certo, non bisogna approfittarne. E se solo fino a poco tempo fa, delle vignette di proprietari di cani che forzavano i loro animali ad uscire di casa più volte al giorno, sembravano essere solo delle barzellette che circolano sul web, a Bologna è successo per davvero.

  A Calderara del Reno, i Carabinieri hanno scoperto una donna che, sul pianerottolo di un condominio, stava trascinando a forza fuori casa il proprio cane, che non voleva uscire. La scena rasenta il maltrattamento di animali. I militari, intervenuti dopo una segnalazione, hanno riportato in casa l'animale, un cane di grossa taglia, e rimproverato la proprietaria per il comportamento.

La donna comunque non è stata denunciata, i Carabinieri hanno avuto "pietà" perché essa ha compreso di aver esagerato e si  è lamentata per il loro intervento.

 Questo episodio, comunque non è l'unico. Nei controlli dei carabinieri per verificare il rispetto del Dpcm per il contenimento del Covid-19, sono stati denunciati due uomini che, sempre con la scusa di portare a spasso il cane, da Castel Maggiore dove abitano sono stati sorpresi a Sasso Marconi, a una trentina di chilometri di distanza dalle loro abitazioni.

Paese senza infetti, si studia il sangue degli abitanti

 È diventato oggetto di studio, la resistenza al virus degli abitanti di Ferrara Erbognone. Il paese si trova in Lombardia, la regione più colpita d'Italia.

In Lombardia, la regione più colpita del Coronavirus, ci sono alcuni paesi senza contagi, fra questi, spicca Ferrara Erbognone, cittadina di poco più di 1000 abitanti nel pavese.

Per questa loro resistenza, gli abitanti sono diventati oggetto di studio dell'istituto Neurologico Mondino di Pavia. L'obiettivo è quello di esaminare il sangue per individuare la presenza di anticorpi. 

Il sindaco e medico di Ferrara Erbognone, Giovanni Fassina, ha fatto diffondere un avviso alla cittadinanza, dopo che è stata firmata una delibera di giunta al riguardo.

I residenti potranno prenotarsi fino al 2 aprile per sottoporsi a un esame metochimico in laboratorio a San azzardo.

L'ad e direttore del Mondino, Livio Tronconi, spiega: "Abbiamo scelto Ferrara Erbognone perché si tratta di una comunità in cui non si è verificato un caso di contagio da coronavirus: di conseguenza lo studio della popolazione potrebbe fornirci risultati di una certa rilevanza che poi andranno condivisi con virologia del Policlinico San Matteo e con il comitato scientifico della regione Lombardia ".

lunedì 30 marzo 2020

Sosteniamo gli agricoltori con la spesa a domicilio

 
Ecco un modo per sostenere  gli agricoltori. In un periodo in cui i mercati sono chiusi e frutta e verdura cominciano a scarseggiare anche sui banconi dei supermercati, questa  è una buona idea che viene incontro a produttori e consumatori.


Lo sappiamo, l'abbiamo constatato con mano, in questo periodo, i mercati non si fanno più. Sono vietati, sia quelli rionali che cittadini. Questo comporta dei disagi sia per i produttori, naturalmente sono intesi i piccoli produttori, che per i consumatori.
 La frutta e la verdura fresca, raccolta nell'orto di qualche fidato contadino, hanno un altro sapore. Inoltre, le condizioni climatiche avverse degli ultimi giorni, hanno ridotto la produzione, rallentandone ancor di più la filiera già fortemente compromessa dai problemi causati dall'emergenza sanitaria. Gli operatori, per ragioni di sicurezza, sono  di meno, quindi meno mani che sbrigano la merce, i trasporti sono dimezzati, di conseguenza, i prodotti cominciano a scarseggiare. tutta la filiera dell'ortofrutta , soprattutto quella delle grandi organizzazioni comincia a risentire della situazione e reagisce con rialzi generalizzati dei prezzi del 20 o 30%.  Quindi, come valida risposta alternativa, sta prendendo piede la pratica della consegna a domicilio di frutta e verdura. una bella abitudine che prima avevano solo gli intenditori, quei gruppi di acquisto promotori della filiera corta e della stagionalità, ora sta diventando più diffusa.
 D'altronde è un buon modo per aiutare i piccoli produttori che sicuramente, con quest'emergenza coronavirus, hanno avuto  perdite economiche più pesanti e i consumatori che potranno mangiare frutta e verdura fresca di ottima qualità.
 Il discorso è naturalmente estendibile a tanti altri prodotti alimentari di prima necessità, come pane, carne, formaggi e quant'altro può arrivare nelle nostre case e sostenere le piccole realtà, che maggiormente risentono della crisi.

Attenzione ai falsi buoni spesa su whattsapp: è una truffa!


La polizia lancia l'allarme. E' un esplodere di truffe attraverso le quali si possono sottrarre dati sensibili.

Non è passato nemmeno un week end di mezzo da quando il governo italiano ha annunciato di prevedere aiuti per le famiglie in difficoltà che è già partita la prima truffa online in merito.
 Lo annuncia la Polizia di Stato italiana attraverso il suo profilo twitter e mette in guardia gli utenti da un'offerta di "falsi buoni per i supermercati" veicolata attraverso il servizio di messaggistica whattsapp.
Le forze  dell'ordine fanno sapere che l'annuncio della truffa dice: "La crisi italiana porta a tutti i cittadini buoni regalo alimentari per un valore di 200 euro", il post è correlato anche da loghi, ovviamente piratati, di alcune famose marche della grande distribuzione da alcune righe di testo ( in italiano incerto, come caratteristico di queste fake).
L'invito finale del messaggio, è quello di compilare un semplice questionario ma, se "cliccate", avverte la polizia, "rischiate di fornire vostri dati sensibili".
Quindi, massima allerta se vi arrivano messaggi strani sul cellulare. Purtroppo, anche di questi periodi, ci sono malviventi che non si fermano davanti a niente.

venerdì 27 marzo 2020

Cagnolino troppo felice di avere i padroni in casa si procura una distorsione alla coda

Quello che a tanti umani può sembrare una prigionia da scontare, per gli amici a 4 zampe è invece un periodo di grande gioia. Hanno i propri padroni in casa sempre con loro.


Non tutti sono dispiaciuti di dover rimanere in casa. Per esempio, per i cani è una sorta di paradiso: possono godersi coccole tutto il giorno e frequenti seppur brevi passeggiate. Tra essi, un cagnolino è stato pervaso da una tale sensazione di felicità che si è procurato una distorsione della coda per il troppo scodinzolare. Lo ha annunciato via Twitter la sua proprietaria, Emma Smith, dove scrive che la coda del suo piccolo Rolo " ha smesso di funzionare", così ha detto il veterinario che ne ha individuato la causa in " eccessivo scuotimento". D'altronde Rolo era abituato a rimanere solo in casa dalle 9 del mattino alle 5 del pomeriggio per 4/5 giorni alla settimana, e con la compagnia di una persona che durante l'ora di pranzo lo portava a fare una breve passeggiata fuori per fare i bisogni. Ora, causa precauzioni contro il Coronavirus, la donna è sempre in casa, con il padre e la sorella. "Da quando sono a casa, vuole sempre giocare e scodinzolare, e qualche giorno fa ha iniziato a tenere la coda in mezzo alle gambe, immobile. Anche quando giochiamo e ho pensato fosse strano", racconta. Quindi Rolo è stato portato dal veterinario che ha subito individuato la causa e ha semplicemente prescritto qualche  "qualche giorno di riposo della felicità" e la coda tornerà come nuova. Allora, senza procurarsi nessuna frattura, anche noi umani dovremmo imparare ad essere felici dello stare in casa.

Airbnb offre un milione di dollari a chi inventa la casa più strana


Unique Airbnb Fund, lancia un contest dedicato ad architetti e professionisti del settore capaci di costruire alloggi creativi ma radicati nella realtà, ecosostenibili e a favore della comunità. Il budget è 100mila dollari.

Ne verranno scelte solo dieci, ma potranno vincere 100.000 dollari se riusciranno a progettare l'alloggio Airbnb più insolito che riescono ad immaginare. Per inviare c'è tempo fino al 15 Aprile 2020 e può consistere sia in una nuova idea che un progetto di ristrutturazione.

I requisiti richiesti sono l'uso di materiali riciclati, l'efficienza energetica, l'irrigazione intelligente e la riduzione degli sprechi. L'alloggio dovrà sfruttare mete di innovativi per limitare l'impatto ambientale.

Inoltre, l'alloggio dovrà avere una specifica funzionalità, tanto da offrire un beneficio non solo agli ospiti ma a tutta la comunità. Oltre a questo si richiede massima  creatività e di rimanere all'interno del budget messo a disposizione.

La giuria è composta da tre super giudici: Kristie Wolfe, una super host di Airbnb, fervente sostenitrice dell'ecosostenibilità; Billy Porter vincitore di Emmy Tony e Grammy Award e MVRDV noto studio di progettazione olandese che propone soluzioni architettoniche contemporanee in tutto il mondo.

Se vi sentite perfetti per quest'occasione, potete inviare la domanda entro il 15 Aprile sul sito ufficiale Unique Airbnb Fund. I vincitori saranno selezionati dalla giuria entro il 15 Maggio. In bocca al lupo e pensate ad una casa più che originale.

giovedì 26 marzo 2020

Anziano invalido non mangiava da giorni. I Carabinieri gli portano la spesa

 
A Modena, a causa delle misure restrittive del Covid, i parenti non possono andare a trovare il loro anziano parente. All'83 enne ci pensano i Carabinieri che gli portano la spesa a domicilio.

Un 83enne di Sassuolo, provincia di Modena, è rimasto solo in casa per giorni senza mangiare, impossibilitato a fare la spesa e senza che i parenti potessero aiutarlo a causa delle restrizioni per arginare i contagi da Coronavirus in Italia.

Il pover'uomo quindi ha pensato bene,  come estrema richiesta d'aiuto, quella di chiamare i Carabinieri. Naturalmente gli agenti hanno immediatamente colto la richiesta.

Dapprima, i militari dell'Arma si sono recati presso l'abitazione dell'anziano, e, contestato il suo stato di grave difficoltà,  di propria iniziativa si sono recati al supermercato per acquistargli generi alimentari di prima necessità e li hanno portati dove abita.

Quando l'uomo, ormai vedovo da anni, ed effettivamente viveva in stato di completo isolamento da giorni, quando ha visto i Carabinieri tornare con la spesa tra le mani tremava per la commozione.

Multati perché appartati in macchina


Denuncia e multa da capogiro; 10.000 euro per non aver rispettato il dictat di rimanere a casa.

A Milano, una coppia di amanti non ha resistito alla lontananza e contravvenendo al decreto in vigore, si soniincontrati, ma i due sono stati colti in flagrante dai Carabinieri.

Inutile negarlo, l'isolamento tra le mure domestiche, richieste dal Governo, per combattere la diffusione del Coronavirus è difficile da ottemperare.

Sicuramente mette a dura prova l'equilibrio e ha rivoluzionato le abitudini degli italiani.  Sebbene siano misure dure e rigide, sono necessarie per sconfiggere il nemico invisibile.

Ma se sono in tanti quelli che rispettano le norme del decreto del Premier Conte e da bravi cittadini limitano le uscite al minimo indispensabile (andarea lavoro, laddove non si può optare per lo smart working oppure fare la spesa), c'è chi non perde l'occasione per trasgredire e sgattaiolare all'esterno della propria abitazione.

Soprattutto in Lombardia, la regione più colpita,  non mancano esempi. È il caso di una vicenda, successa qualche giorno fa, in zona Mecenate.

Lei una 40enne tunisina, e lui, un 23enne egiziano, non ce l'hanno fatta e si sono lasciati andare ad atteggiamenti focosi all'interno dell'auto. Per caso una pattuglia dei Carabinieri ha notato la macchina.

Gli agenti hanno prontamente fermato la coppia di amanti e li ha denunciati per violazione al decreto anticoronavirus del Presidente del Consiglio.  Senza dimenticare che farsi beccare in flagrante in macchina e in un luogo pubblico fa scattare l'articolo 527 del Codice Penale, che prevede una multa dai 5000 ai 30000 euro  a testa.

Nello specifico la coppia di focosi amanti pagherà cara la loro passione,  in totale 10000 euro.

mercoledì 25 marzo 2020

Scrive sull'autocertificazione che deve andare dall'amante, denunciato.

 
Al tempo del Coronavirus succede anche questo. A Verona,  un uomo fermato al posto di blocco per i controlli anti-Coronavirus, viene denunciato perché era uscito di casa senza una motivazione valida. Sull'autocertificazione aveva scritto:"appuntamento con l'amante".

Sicuramente,quando gli agenti delle Forze dell'Ordine hanno letto là motivazione in calce sul foglio dell'autocertificazione,  avranno pensato sicuramente ad uno scherzo.

Invece, quell'uomo di Legnago, aveva scritto con serietà che era uscito di casa perché aveva un appuntamento con l'amante. Indifferibile e di assoluta necessità, secondo lui, tanto da specificarlo sul foglio.

Ma al posto di blocco non erano dello stesso parere: l'uomo è stato denunciato in basa all'articolo 650 del Codice Penale,  quello che viene applicato per chi contravviene alle misure disposte dal Governo, in questo caso quelle emesse per limitare il contagio da Coronavirus.

L'assurda vicenda è accaduta a Verona, però in tutta Italia, si sono verificati episodi del genere. Persine che hanno dichiarato di dover andare a fare la spesa e poi invece sororese  a decine di chilometri di distanza dalla propria abitazione; oppure, la storia di due giovani sorpresi a Gragnano, Napoli, appartati in macchina in atteggiamenti inequivocabili.

Invece, il Decreto parla chiaro e una seria e valida  motivazione per uscire è d'obbligo soprattutto per rispetto a tutte le vittime che l'epidemia ha portato.

Boom di intossicazioni da disinfettanti contro il Coronavirus


Il Centro Antiveleni dell'Ospedale Niguarda di Milano rivela che c'è la crescita del +65% per intossicazioni da disinfettanti.

Con l'emergenza Coronavirus e la crescita vertiginosa dell'uso dei disinfettanti per proteggersi dal rischio contagio, crescono anche le intossicazionu. Lo hanno rivelato i vari centri antiveleni sparsi per il Paese, anche perché c'è stata un'impennata degli sos, ma chi lancia effettivamente l'allarme è l'Ospedale Niguarda di Milano: all'inizio dell'emergenza le richieste di consulenza per intossicazione da disinfettanti è aumentata del 65% circa e fino al 135% nella fascia di età inferiore ai 5 anni.

Il fenomeno si può spiegare come effetto collaterale dei vari comportamenti, che possono diventare pericolosi, che le persone adottano nel tentativo di fermare il virus.

Il centro di Milano delucida: "C'è chi seguendo tutorial online e "ricette fai da te" prepara miscele di sostanze chimiche non compatibili. Oppure, chi imbeve le mascherine con quantità eccessive di disinfettanti e poi le indossa, inalando un elevato dosaggio di sostanze chimiche.

Inoltre, c'è anche chi, e sono purtroppo i casi più frequenti, riempie la casa di bottiglie di disinfettanti commerciali o preparati artigianalmente,  e li lascia, magari, in bottiglie non etichettate, alla portata dei bambini ".

In effetti, proprio i più piccoli risultano i più esposti, evidenzia il Centro Antiveleni dell'Ospedale milanese a proposito delle intossicazioni pediatriche rilevate.  Per questo occorre prestare la massima attenzione. 

martedì 24 marzo 2020

"Il curriculum della felicità". In India, nelle scuole lezioni per adulti migliori


Nelle scuole indiane s'insegna una nuova materia. Parla di come rispettare gli altri, capirli, entrare in contatto con le proprie emozioni negative e positive o come gestire la rabbia.

A Delhi,  qualche giorno fa è stata lanciata una nuovissima forma d'istruzione. In tutte le scuole pubbliche del Paese è stat introdotta una nuova materia. Ogni classe avrà ogni giorno  45 minuti di "felicità" tra le sue lezioni giornaliere.

Sotto il nome di felicità, gli indiani raggruppano tutti i corsi e lezioni che aiuteranno i giovani a capire l'importanza del rispetto degli altri, conoscere se stessi,  le loro emozioni, impareranno a meditare e scopriranno i valori  universali, oltre a capire come gestire le emozioni negative.

Gli obiettivi del nuovo programma includono lo sviluppo  della capacità di comunicare efficacemente, del pensiero critico, dell'empatia nei confronti del prossimo, la gestione dello stress e lo sviluppo di un maggiore senso di consapevolezza sociale e dei valori umani.

Il progetto è stato caldamente sostenuto dal Primo Ministro indiano Arvind Kejriwal, che ha spiegato come ci sia un'assoluta necessità  di rinnovare l'attuale sistema educativo  che non è stato in grado di produrre "Esseri Umani Buoni", ma solamente "Esseri Umani Acculturati" ed il curriculum della felicità spera sia un passo concreto in questa direzione.

D'altronde nel Paese  una volta, qualcuno ha detto che "lo scopo della nostra vita è quello di essere felici" e allora ben venga una scuola che oltre  la cultura, insegni ad esserlo!

Tamba il sarto migrante che cuce mascherine gratis per la Sardegna

 
A Valledoria,  vive un giovane sarto originario del Gambia, che cuce mascherine gratis per i sardi che ne necessitano.

In questo periodo, non si sommano le iniziative di solidarietà ed altruismo. Ognuno risponde alle varie richieste, come meglio può. Per esempio, a Valledoria, in Sardegna, Tamba un giovane sarto, emigrato dal Gambia, ha iniziato a cucire mascherine che donerà a chi ne dovesse aver bisogno.

È il giovane stesso ad annunciare la sua scelta, sul suo profilo Facebook: "Ciao a tutti, sono un ragazzo del Gambia ed abito a Valledoria. Sono un sarto, mi offro volontario per fare mascherine gratuitamente. Chi è interessato mi contatti in privato. Grazie, forza Italia".

Questa è una bella notizia che non può che raccogliere plauso. E sebbene a qualcuno può sembrare solo una piccola goccia nell'oceano, ricordamo che Madre Teresa di Calcutta diceva:"Se questa goccia non ci fosse, all'oceano mancherebbe".

lunedì 23 marzo 2020

Villa confiscata alla mafia, diventa una casa per persone con autismo.


A Roma, la villa confiscata al clan Casamonica viene trasformata in un centro per gli autistici.

Non solo una nuova e buona direzione può far rinascere le persone, ma anche le cose. Per esempio, a Romanini, la villa confiscata alla criminalità organizzata dei Casamonica diventa un centro di inclusione attiva e di sviluppo, l'immobile è stato consegnato all'Angsa del Lazio, vincitrice di un bando pubblico della regione ed ga aperto il 15 febbraio.

Che bel cambio di direzione! Da sede della malavita, spettatrice dei malaffare a spazio per la socialità, l'inclusione e l'accoglienza di persone con problemi autistici. La villa si trova in via Roccabernarda n. 16, a Romanini, periferia sud di Roma, residenza storica del clan Casamonica.

Venne dichiarata abusiva nel 2009, sgombrata nel 2013 e quindi finita sotto il Demanio e infine entrata nel patrimonio immobiliare della Regione Lazio. Ora è invece un parco della legalità, dedicato ad accogliere e valorizzare le persone con autismo. Quei terreni confiscati ospitano anche l'Ansa Lazio, l'associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, i cui assocciati ne hanno preso possesso dall'estate 2018. L'anno successivo, 2019, hanno iniziato a ristrutturare il luogo, facendo il grosso del lavoro home-made. Si sono quindi armati da muratori, carpentieri, elettricisti, andando a lavorare  nella nuova sede nei weekend e nel tempo libero, per quella che oggi, la stessa associazione definisce una vera e propria "impresa del cuore". D'altronde lo è effettivamente sotto ogni aspetto.

Pronto Soccorso chiuso: bimbo nasce con i consigli del 118

Arriva da Frattaminore, Napoli, l'esempio di come la vita è più forte del Coronavirus. Maria sta per partorire, suo marito non può portarla in ospedale, il pronto soccorso più vicino è chiuso causa Covid-19, allora la telefonata al 118. Ilaria, l'operatrice in servizio, da loro tutte le indicazioni e viene così al mondo il piccolo Lorenzo. Mamma e bimbo stanno bene.

Non c'è niente di più rigenerante, entusiasmante, forte e meraviglioso come una vita che nasce. L'evento diventa ancora più carico di significato se si pensa che è avvenuto in piena emergenza Coronavirus. La vita è talmente forte che non si ferma nemmeno davanti ad un Pronto Soccorso chiuso per una sanificazione. Così, Maria una mamma ormai pronta per partorire e il papà pronto a tutto affinché il proprio figlio nasca bene, sono i protagonisti del miracolo della vita, nell'atto della nascita. Siamo a Frattaminore, Napoli, verso le 4 del mattino, la donna comincia ad avere delle doglie fortissime. Ma, il Pronto Soccorso più vicino è chiuso per la sanificazione dopo un caso sospetto di Covid-19. Allora, il papà chiama il 118 "Mio figlio sta per nascere". Dalla centrale operativa di Pozzuoli, gli risponde Ilaria, una brava operatrice che con calma, sangue freddo ed esperienza per 10 minuto guida telefonicamente il marito e la sorella nelle manovre corrette per far nascere il bambino. Nel frattempo arriva pure l'ambulanza, ma il grosso è fatto, l'operatrice stava dando indicazioni su come tagliare il cordone ombelicale. La mamma ha pure subito espulso la placenta e ora si trova con il suo piccolo Lorenzo nel reparto di Ostetricia del San Giovanni di Dio. Entrambi stanno bene e sono tutti felici.

venerdì 20 marzo 2020

Anziano si presenta al Pronto Soccorso con una donazione di 50€ per la lotta al Corona virus. Il web si commuove


Un uomo si reca all'ospedale di Cremona con una busta contenente 50 euro. Li dona per l'emergenza Coronavirus.

A molti può sembrare pochissimo, ma il fatto che un anziano doni 50 euro, magari tirandoli su una piccola pensione con cui male a pena riesce ad arrivare a fine mese e lo fa di cuore per essere di aiuto o dimostrare affetto a chi si sta prodigando in questa estenuante battaglia contro il Coronavirus fa assumere al gesto un valore grandissimo, inestimabile! 

La commovente storia viene raccontata propria sulla pagina Facebook dell'ospedale: "Era nel parcheggio, sembrava cercare qualcuno. Poi ha consegnato un biglietto e la banconota".

Un messaggio inequivocabile quello scritto nella busta che l'anziano signore ha portato all'ospedale di Cremona:"Cinquanta euro anti virus". Cosi sono stati consegnati questi 50 €, di persona, al reparto di terapia intensiva della sua città per aiutare a contrastare l'emergenza Coronavirus.

"Lo abbiamo notato nel parcheggio dell'ospedale sembrava che fosse alla ricerca di qualcuno che potesse ascoltarlo". Fa davvero commuovere la motivazione di questo anziano che nonostante  tutto, ha sfidato i vari decreti per portare il suo contributo.

"Non c'è aggettivo che possa definire questo gesto di pura bellezza e dal valore umano inestimabile", commentano dall'ospedale.

Una storia che ha commosso tutti, dagli infermieri, ai medici, agli operatori fino alle migliaia di persone che tramite il web l'hanno conosciuta.

A qualcuno 50 euro possono sembrare pochi, una goccia nel mare, ma sono proprio le gocce, le piccole gocce che fanno la differenza.

Nuova vita per l'asinello legato ed abbandonato a Roma


Viene Amabbandonato nel quartiere Capannelle a Roma, qualcuno lo vede e posta il video su Facebook. Scatta una gara di solidarietà.

Gustavo (questo il suo nuovo nome) era stato abbandonato in una strada della periferia romana,  legato con una corda ad un'inferriata, lasciato per giorni da solo senza mangiare e bere, addirittura circondato dalle sue stesse feci. La sua fine sembrava segnata.

Fino a quando è passsta di lì Lisa Sardi, appassionata di animali e di natura che l'ha salvato portandolo via con sé.  Lisa ha una fattoria nella Riserva Naturale di Decima Malafede, immersa nel verde, la fattoria "Agricoltura Nuova",  offre 300 ettari di natura, tanti animali, la domenica visite guidate per i bambini, nell'ambito del progetto "La Fattoria Didattica"e produzioni di prodotti biologici.

Nella fattoria già ci sono una settantina di cavalli, un altro asino di nome Tino di "Principe", maialini, galline e anche qualche essere umano, amico di Lisa.

Lei stesssa racconta: "Nella nostra fattoria stavamo realizzando il marchio dei prodotti che esporteremo, avevo pensato all'immagine di un asinello e poco dopo ho ricevuto la telefonata del veterinario dell'Asl".

L'ente era stato  contattato dai Vigili del Fuoco che per primi avevano trovato l'animale e l'hanno segnalato per far seguire le profilassi di rito.

L'Asl gli ha messo il microchip e lo hanno consegnato a Lisa. Il resto è storia. Una storia di amicizia che vede un affettuosissimo e riconoscente asinello e la sua nuova amica.

giovedì 19 marzo 2020

Partiti alla ricerca del vecchio bus di "Into the wild", 5 italiani soccorsi tra i ghiacciai


Cinque escursionisti italiani hanno davvero rischiato di brutto in Alaska. Partiti alla ricerca dei luoghi di Cristopher McCandless, il protagonista del libro di Jon Krakauer, mostravano principi di congelamento. Salvi grazie alla Polizia locale.

Eppure "Into the wild", il film, aveva ben mostrato come, alla fine, la vita "selvaggia" non sia per tutti. O comunque chiede un costo davvero elevato.

Nonostante questo, 5 escursionisti italia sono partiti per l'Alaska,  alla ricerca del "142", il "bus magico" di McCandless. Li hanno raggiunti in motoslitta,  dopo che la Polizia locale, Alaska State Troopers, aveva ricevuto la chiamata d'emergenza.

I cinque italiani sono stati salvati vicino al campo che avevano montato dopo aver visitato appunto la località dell'autobus sul sentiero Stampede, vicino alla città di Healy. Sono stati trovati a 20 km dal percorso come se si fossero persi, avventurandosi troppo al di fuori dei percorsi tracciati.

Infatti, dalle 7.35 (ora in cui è partito l'allarme), sono stati tratti in salvo all'1.15. Il gruppo era dotato fi un dispositivo satellitare con cui è riuscito ad allertare il Centro delle Emergenze, le temperature si aggiravano intorno ai -10°.

Ricordiamo che McCandless raggiunse le terre d'Alaska dopo un viaggio post-laurea negli Stati Uniti, durato due anni. Il silenzio e la natura incontaminata lo ipnotizzarono. Dormiva nel vecchio bus e si nutriva di selvaggina e bacche. Lo uccise uccide lentamente un frutto selvatico velenoso nel 1970.

Poco prima di morire riuscì a scrivere su uno dei libri che leggeva: "Happiness is only real when shared", la felicità è vera solo se condivisa.  La storia è stata ripresa nel romanzo "Nelle terre estreme" di Jon Krakauer nel 1996. Mentre la profonda vicenda personale del ragazzo della Virginia è arrivata su grande schermo e le sue scene indimenticabili, fatte di ricerca estrema della libertà, grazie al famoso film di Sean Penn, Into the wild.

L'abbazia di San Galgano e vera spada nella roccia

In Toscana, Italia,  il luogo dove c'è davvero una spada conficcata nella roccia. Dal 1170 a veglia dell'Abbazia di San Galgano.

A proposito di luoghi magici e dove trovarli, quando sarà nuovamente possibile viaggiare, una tappa da fare è sicuramente quella dell'Abbazia di San Galgano in Toscana. Il luogo si trova a ridosso della Val di Amerse, a 35 km da Siena.

È un luogo incantato, immerso da paesaggi unici, dove sicuramente si respira innanzitutto spiritualità ma è anche molto interessante dal punto di vista artistico. Ad accogliere i visitatori c'è prima un'abbazia con un un'enorme chiesa senza tetto, e successivamente l'eremo di Monte Siepe, dove risiede la vera attrazione.

Infatti, si narra che San Galgano dopo tante vicissitudini,  ivi si ritirò a vita eremitica nel 1170, e come simbolo di pace infisse la sua spada dentro la roccia, dove si trova ancora oggi.  La storia vuole che con questo gesto San Galgano volle lasciare definitivamente le armi per cominciare una nuova vita di fede.

Sebbene si fosse tanto discusso sull'effettiva veridicità temporale del fatto, una ricerca fatta nel 2001, ha dimostrato che è effettivamente così. Le date coincidono, la spada d'allora è ancora lì. Quindi,  poiché nel XIV secolo, attorno alla spada è stata eretta una cappella rettangolare affrescata dal pittore senese Ambrogio Lorenzetti, non può che suscitare ammirazione a chi la va a visitare. Se credete nella favola della spada nella roccia, a San Galgano in Toscana, potete andare veramente a vederla.

mercoledì 18 marzo 2020

"Too Good To Go": troppo buono per essere buttato. L'app che combatte lo spreco alimentare


Lo spreco di cibo è un problema che accomuna diversi locali, supermercati o ristoranti. Cibo fresco e buonissimo che magari rimane invenduto. Nasce un'app volta al recupero.

Si stima che ogni anno vengano buttati via oltre 10 milioni di tonnellate di prodotti alimentari ancora edibili, per un totale di  15 miliardi di euro di sprechi (0,9% del Pil) e questo non solo per l'Italia. Nel mondo ogni anno finiscono nei rifiuti 1,3 miliardi di tonnellate di cibo.

Da questa considerazione è nata in Danimarca l'app "Too Good To Go", troppo buono da lasciare andare, un'applicazione che permette ai locali che hanno cibo invenduto a fine giornata di metterlo sull'applicazione e ai consumatori di comprarlo a prezzi notevolmente inferiori rispetto al normale prezzo di vendita.

Oggi l'app vanta  8 milioni di utenti e 9 Paesi europei in cui è attiva e funzionante,  e 11 milioni di transazioni d'acquisto già all'attivo, l'app prima di essere lanciata in Italia ha veramente sbancato il mercato e permesso a tantissime attività di ridurre gli sprechi.

Praticamente l'applicazione mette in vendita delle Magic Box, delle scatole con dentro un mix di merce di prodotti freschi rimasti invenduti e destinati ad andare buttati, spendendo il 30% in meno del prezzo di listino dei prodotti freschi.

L'idea sembra particolarmente brillante, poiché a pensarla è stato un ingegnere italiano, Eugenio Sapora.

Tokyo 2020: le medaglie sono ottenute dal riciclo di 6 milioni di smartphone


Sono medaglie "green" quelle delle prossime Olimpiadi di Tokyo. Sono state create dal riciclo di 80mila tonnellate di dispositivi elettronici. Esempio di economia circolare.

Tra qualche mese, al petto degli atleti premiati ai giochi olimpici,  vedremo scintillare 5 mila medaglie, ottenute in modo del tutto inconsueto.

Attraverso un progetto realizzato tra Aprile 2017 e Marzo 2019, il governo nipponico, ha coinvolto tutto lo Stato e raccolto 80.000 tonnellate di dispositivi elettronici, macchine fotografiche, laptop di scarto, tra cui si contano 621 milioni di smartphone,  che sono stati riciclati e da cui sono stati raccolti i metalli preziosi,  per creare tutte le medaglie per gli atleti che parteciperanno alle Olimpiadi  e alle Paralimpiadi del 2020.

In due anni di raccolta si sono riusciti a riciclare 30 kg di oro, 4 mila chili di argento e 2700 chili di bronzo. Per la realizzazione delle medaglie è stato indetto un concorso a cui hanno partecipato più di 400 designer, sia professionisti che studenti, ed è stato vinto da Jumichi Kawamishi che le ha quindi realizzate.

Mentre per la raccolta degli apparecchi elettronici usati, da buttare è stata portata avanti una grande mobilitazione  che ha coinvolto 1300 scuole, 2000 negozi di elettronica,  tutte le istituzioni locali dello stato e al contributo di Nit Docomo, il più grande operatore telefonico giapponese.

Queste medaglie vogliono simboleggiare l'energia degli atleti e il colore dell'amicizia,  inoltre, l'auspicio del Tokyo 2020 Medal Project è che questo tipo di iniziativa di riciclo possa dare l'impulso ad altre iniziative simili anche negli altri Paesi ed incoraggiare una società più sostenibile.

martedì 17 marzo 2020

Artzheimer: far riaffiorare i ricordi e le emozioni ai malati con l'arte


Un innovativo progetto made in Torino usa l'arte come veicolo per far uscire ricordi ed emozioni nei pazienti Alzheimer.

L'Associazione Asvad, che già da 30 anni, opera per dare sostegno e supportare le persone che soffrono del morbo di Alzheimer e le loro famiglie, ha pensato ad un innovativo progetto con cui far riaffiorare ricordi ed emozioni ai malati di Alzheimer.

Si chiama  Artzheimer ed è ospitata  nel percorso museale della Galleria d'Arte Moderna di Torino. Ai pazienti affetti da Alzheimer e alle loro famiglie viene fatta vedere ed introdotta una scelta di quadri presenti nella Gam, tutti con ambientazioni e tematiche in grado di rievocare ricordi ed emozioni  perdute, scene di vita familiare, situazioni casalinghe, volti, paesaggi domestici attraverso cui i malati possono sentire quello che le tele gli comunicano e  attraverso le emozioni che scaturiscono, riportare inconsciamente alla luce i ricordi cancellati dalla demenza.

I malati si lasciano guidare dalle sensazioni regalate dall'arte e dalla pittura e perdendosi nei colori e nelle pennellate, ricostruiscono la propria storia personale.  Infatti, dopo la vista, i pazienti si spostano nel laboratorio, dove possono dare libero sfogo alle emozioni e i ricordi suscitati dai quadri che hanno visto e, dove mettono su tela quello sentono. 

Il percorso è pensato in 5 incontri mensili e prevede il supporto di due psicologi  e alla fine dei cinque incontri, le "opere" realizzate dai pazienti verranno esposte al pubblico.

A Napoli il primo Vicolo della Cultura


Creato nel Rione Sanità a Napoli il primo Vicolo della Cultura. Gli artefici sono i ragazzi di Opportunity Onlus.

Una bella storia di rinascita passa per le vie di un rione, prima cupo e lo colora con la luce della legalità. È la storia di via Montesilvano alla Sanità,  a Napoli, dove i ragazzi della Opportunity Onlus, hanno trasformato un vicolo in una biblioteca a cielo aperto e rivive pure grazie  a delle bellissime opere di street art, in più, alla Onlus in questa via, è stato assegnato un bene confiscato alla criminalità organizzata, e lo ha trasformato in un centro che offre corsi per bimbi e assistenza medica e legale a chi ha necessità.

La cosa più importante è che questo vicolo grazie al lavoro dei volontari ha cambiato faccia: sono arrivate delle edicole all'aperto in cui prendere e scambiare gratuitamente i libri, sono arrivati i murales colorati con i volti dei personaggi che hanno reso grande Napoli in tutto il mondo da  Totò a Sophia Loren, passando per Massimo Troisi, Pino Daniele e Peppino De Filippo, in poche parole un Vicolo della Cultura nel Rione Sanità. 

La vosa più importante è che per questa stradina corre la voglia di cultura e legalità, dove c'erano gli interessi di un clan camorristico, ora ci sono i colori, le parole, la voce di tanti ragazzi che vogliono cambiare le cose anche attraverso l'arte e la cultura.

Il progetto risulta particolarmente vincente poiché a partire dal presidente dell'Associazione Davide D'Errico, il cui nonno Luigi D'Errico, venne ucciso dalla camorra nel 1993, tutti gli altri ragazzi,  volontari hanno voglia di riscatto e di trasformare il territorio dando spazio a chi lo vive e a chi ha voglia di cambiare, illuminati e guidati dalla cultura.

lunedì 16 marzo 2020

In Lussemburgo mezzi pubblici gratis per tutti


Il Lussemburgo è il primo paese al mondo ad adottare una rivoluzione Green per la viabilità pubblica. I mezzi pubblici sono gratis per tutti i cittadini.

Solo pochi giorni fa, ovvero dal 1 Marzo, nel Granducato di Lussemburgo, tutti i mezzi di trasporto pubblici sono gratuiti per tutte le persone che si trovano nel territorio. Si tratta di una misura totalmente unica, prima nel mondo, dettata dalle esigenze di viabilità del Paese. Infatti, il Lussemburgo ha diversi, moltissimi, problemi di traffico, dove gli spostamenti in auto vanno per la maggiore, soprattutto per il grande numero di movimenti giornalieri dei pendolari che abitano/lavorano negli stati limitrofi, come Francia, Germania e Belgio e quindi, come tanti altri stati del mondo, si trova paralizzato da ingorghi, traffico e inquinamento.

Almeno questo prima che la diffusione del Corona virus Covid-19 si espandesse anche in Europa. Comunque, il governo del piano sulla mobilità del granducato ha deciso di adottare una soluzione drastica, ma al contempo favorevole per i cittadini e utile per ridurre l'inquinamento. 

Così, dal 1 Marzo, i mezzi pubblici sono gratis per tutti. Lo stato si farà carico del mantenimento del costo della rete pubblica , che è di 500milioni di euro l'anno, prima accollato ai cittadini attraverso abbonamenti e biglietti. Sono però esclusi dal decreto i biglietti di prima classe, che resteranno a pagamento e i biglietti ferroviari per spostamento internazionali, fuori dallo stato. In questo modo, via via, andranno a scomparire dalle stazioni anche i distributori automatici dei biglietti.

Le famiglie potranno risparmiare più di 1000 euro l'anno. Si conta che attualmente già il 40% delle famiglie che risiedono lì utilizza mezzi pubblici, numero di utenti che ora non potrà che aumentare.
 Non resta che aspettare che l'allarme Coronavirus passi in fretta, e si potrà quindi tornare a viaggiare liberamente.

Salvati dalle lotte clandestine, diventano cani poliziotto


L'associazione Throw Away Dogs Project si occupa di ridare una nuova vita ai cani strappati alla criminalità organizzata.

Prima erano delle vittime usate dalla criminalità, maltrattati, sfruttati e torturati dalla violenza e dai combattimenti illegali in Canada. Ora grazie al processo rieducativo dell'Associazione Throw Away Dogs Project, sono diventati dei validissimi cani poliziotto. Si  tratta di animali salvati dalla malavita, a cui è stata data una nuova possibilità di esistere. Almeno, questo è ciò che si propongono di fare gli esperti cinofili convinti nell' intento di salvarli dai maltrattamenti in primi e magari farli poi entrare a far parte delle forze dell'ordine americani. Purtroppo, non tutti i cani ce la fanno, molti  sono così traumatizzati dalle violenze e dalle torture che hanno subito, da non riuscire a riabituarsi e cambiare comportamenti. Throw Away Dogs Project ha all'attivo già più di una ventina di cani salvati da combattimenti e situazioni violente, o abbandonati. Innanzitutto, c'è il desiderio di salvare degli animali in difficoltà e dargli una nuova possibilità, poi c'è il riscontro economico. Così facendo, le forze dell'ordine risparmiano rispetto all'acquisto di cani poliziotto di razza provenienti dagli allevamenti. Comunque, quale sia la motivazione, l'importante è che questi animali siano stati salvati, e siano ora amati e trattati con  rispetto.

venerdì 13 marzo 2020

Fra Baffo: il cane adottato dal monastero


Nel monastero francescano di Cochabamba, in Bolivia, un cagnolino trovatello è diventato poi la mascotte di tutto il paese.

Era una fredda mattinata di pioggia, quando i monaci del monastero di Cochabamba, in Bolivia, hanno notato un simpatico cagnolino vagabondare nei dintorni. Così, mossi dall'esempio del loro patrono San Francesco, famoso come il protettore degli animali, hanno deciso di adottarlo.

Il cagnolino è quindi entrato di diritto a far parte della comunità dei frati, vestendo un piccolo saio e assumendo un nome per l'occasione.  Il cagnolino è stato ribattezzato Fray Bigoton, Fra Baffo.

In realtà, Fra Baffo è simpaticissimo e il monastero adottandoli, lancia l'invito a suscitare l'emulazione da parte di tutte le comunità di chiese del paese. Ma anche quello di sensibilizzare i comuni cittadini verso l'adozione di un cane radagio.

Per propagare la loro iniziativa, i frati hanno postato sulla pagina web ufficiale del monastero, delle foto con il loro fratello a 4 zampe che indossa un saio su misura. Di fatti, Fra Baffo è diventato una star dei social, conquistando tutto il mondo grazie al suo musetto sale e pepe e la sua vitalità.

D'altronde i primi a beneficiarne sono stati proprio i frati che hanno accolto con entusiasmo l'arrivo nella loro comunità di un cane randagio e per rendere nota la sua adozione,  un monaco Kasper Mariusz Kapron, ha pubblicato le primissime foto del novello frate a 4 zampe.

Ed insieme alla diffusione delle immagini di Fra Baffo, i monaci si sono mobilitati per diffondere un messaggio social sulla loro pagina, e cioè quello di adottare, accudire animali abbandonati,  togliendoli dslla strada con tanto amore.

La casa di riposo dove gli anziani soli salvano gli animali abbandonati


Gli ospiti della Catalina Springs Memory Care, in Arizona, sono delle persone molto speciali. Sebbene anch'essi, spesso si trovino in situazioni di solitudine,  e non proprio nel fiore degli anni, spendono la loro anzianità nell'aiutare i randagi.

Forse, se due solitudini si uniscono, possono scomparire. Questa è un po' l'idea di fondo di un innovativo progetto sociale che vede coinvolti i pazienti di una casa di cura dell'Arizona, chiamati ad occuparsi degli animali randagi che nessuno aveva adottato.

Rebecca Hamilton, direttrice della Catalina  Springs Memory Care spiega: "Queste sono persone chiuse in comunità che non lavorano e qualche volta si sentono veramente sole. I nonni hanno amore da regalare e spesso non sanno a chi. Ecco perché il progetto di introdurre degli animali nel centro ha funzionato".

L'idea di collaborare con il Prime Animal Care Center (Pacc) è arrivata dopo aver notato su Facebook molte richieste di aiuto per la cura di gatti e cani abbandonati.

Come progetti pilota, il rifugui ha inviato dei gattini che avevano appena aperto gli occhi quando  si sono ritrovati  tra le mani degli anziani ospiti.

Così, gli anziani hanno avuto un compito da svolgere, particolarmente importante, considerando che con le loro cure li aiutano a crescere, prendere peso, e poi vederli giocare.

L'obiettivo del progetto è proprio quello di dar forza, far crescere degli animaletti indifesi, in modo che possano essere poi pronti per l'adozione. L'idea di unire  gli animali  trovatelli con gli anziani, sembra vincente e posotiva, speriamo che diventi modello per altre case di cura.

giovedì 12 marzo 2020

150 € per un tampone abusivo Coronavirus: i Nas scoprono i laboratori fuorilegge


Non si ferma il lavoro delle Forze dell'Ordine. I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità dei Carabinieri di Napoli e Catania hanno scoperto dei laboratori di analisi abusivi che analizzavano a pagamento tamponi per la ricerca del nuovo Coronavirus.  Per ogni test si chiedevano tra i 120 e i 150 €.

La crisi sanitaria che imperversa in Italia, come nel resto del mondo, sta smascherando colpi davvero bassissimi. L'ultimo in ordine temporale, è la scoperta di alcuni laboratori di analisi che svolgevano abusivamente e a pagamento tamponi per la ricerca del nuovo Coronavirus chiedendo cifre tra i 120 e i 150 € per ogni test.

A gettar luce su questa realtà sono stati i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione  e Sanità (Nas) diretti dal colonnello Vincenzo Maresca a Napoli, provvedendo a denunciare i responsabili all'autorità giudiziaria.

I controlli a campione dei militari dei Nas nei laboratori di analisi sono scattati nell'ambito di attività di contrasto ai fenomeni speculativi scattati per l'emergenza Coronavirus in Italia come l'aumento dei prezzi di dispositivi sanitari quali le mascherine.

Dagli accertamenti è emerso che alcuni laboratori,  approfittando della paura scatenata dal rischio contagio  in tutta Italia, avevano iniziato a vendere tamponi rino-faringei per la ricerca del virus, a volte anche a domicilio,  a causa dei pazienti che lo richiedevano.

Dopo tale scoperta, tali laboratori sono stati chiusi. Inoltre, l'Unità di Crisi a Regione Campania ha tenuto a ricordare che i centri abilitati e scientificamente affidabili sono solo quelli autorizzati dall'Istituto Superiore di Sanità,  (che in Campania, per il momento è quello dell'Ospedale Cotugno di Napoli).


3500 sterline per farsi infettare. A Londra cercano volontari per il vaccino


In Gran Bretagna si cercano 24 volontari disposti a farsi infettare da due ceppi (OC 43 e 229E) che causano sintomi respiratori simili ma meno gravi del Covid-19 per sviluppare un vaccino efficace contro il Coronavirus.

Sul sito inglese Hvivo, società che gestisce un'unità di quarantena nella zona East London, si chiede di farsi infettare da due diversi ceppi diversi simili al Covid-19 per 3500 sterline. L'annuncio è stato fatto per trovare un vaccino per curare il Coronavirus. Hvivo è tra le 20 aziende del settore pubblico, in cerca per trovare un vaccino per il nuovo Coronavirus.

Gli esperti del Queen Mary Bio Enterprises Innovation Center di Whitechapel proprietà di  Hvivo, stanno cercando 24 volontari disposti a farsi infettare non dal Covid-19,  ma da due ceppi (OC 43 e 229E) che causano sintomi respiratori simili a quelli del Covid-19  e però meno gravi.

Durante le due settimane in isolamento ai partecipanti sarà vietato ogni esercizio e contatto fisico e verrà loro imposta una dieta precisa sotto l'osservazione quotidiana dei medici.

Al termine di ogni giornata i volontari dovranno inoltre consegnare la propria biancheria usata affinché venga analizzata. Superate le due settimane di infezione, ai pazienti verrà somministrato un vaccino usato dai laboratori di Hvivo e verranno monitorati in quarantena dall'European Pharma Central Manufacturer (EPM).

C'è da dire che nonostante le molte prove, la ricerca mondiale sta ancora cercando un vaccino realmente efficace contro il Coronavirus, e sebbene, da più fronti, non mancano segnali incoraggianti, in concreto, non c'è ancora nulla di certo. Per questo, la proposta  inglese sembra più un disperato appello  per reclutare cavie.

mercoledì 11 marzo 2020

Mascherine rubate in ospedale per essere rivendute a 70 euro al mercato nero

  Rubano materiale sanitario per rivenderlo a prezzi elevatissimi; anche 70 € per ogni mascherina.
Nell'Ospedale Maggiore di Parma, qualche malintenzionato ha rubato dei prodotti

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno smascherato un'ignobile traffico di materiale sanitario. In un periodo storico in cui per gli ospedali sono utili e indispensabili mascherine e altro materiale sanitario, alcuni operatori infedeli dell'Asl di Parma sono arrivati a rubare materiale fondamentale come le mascherine dall'ospedale per poi rivenderle al mercato nero a prezzi gonfiatissimi.

Addirittura era stato allestito un bancone all'ingresso di una sala slot e lì una mascherina arrivava ad essere venduta anche a 70 € ciascuna.  Ma si potevano trovare anche guanti di lattice, prodotti per l'igiene e quant'altro di potenzialmente appetibile per la lotta al virus.

Questo è quanto hanno scoperto gli operatori delle Fiamme Gialle di Parma. Gli operatori hanno seguito le segnalazioni che indicavano la vendita di materiale sanitario in maniera illegale a prezzi decisamente superiori a quelli di mercato.

I successivi accertamenti investigativi hanno permesso di appurare che le mascherine ma anche altro materiale guanti  in lattice e disinfettanti provenivano dai magazzini dell'Ospedale Maggiore di Parma.

Le indagini hanno permesso di risalire all'artefice di tale misfatto. Si tratta di un uomo di 40 anni residente a Parma e dipendente dell'azienda sanitaria locale che si occupava di trafugare il materiale e un suo amico, un complice 58 enne residente a Torrile che invece si occupava di piazzare la refurtiva.

Boom di consegne a domicilio a causa del Coronavirus


I corrieri: "Ordinate solo prodotti essenziali".

Appello ai consumatori a nome dei corrieri e dei lavoratori della logistica, affinché si plachino le ordinazioni online. A Busto Arsizio il primo driver di Amazon contagiato.

Pochi ci avevano pensato, ma fra i tanti esposti  in prima fila al contagio da Coronavirus, ci sono i corrieri che portano a destinazione gli ordini a domicilio. 

Con l'Italia intera in isolamento forzato per le misure di contenimento del virus, aumentano gli ordini a domicilio e per i lavoratori dei trasporti sono giornate di super lavoro e sovraesposizione al contagio, così, il sindacato Filt Cgil Milano, lancia un l'allarme: "Vorremmo rivolgere un appello ai consumatori per ridurre a quanto strettamente necessario, in questi giorni, l'acquisto online ed evitare così un sovraccarico alle persone che lavorano per le consegne a domicilio oltre che un'ulteriore diffusione del virus".


I corrieri in questi giorni trasportano alimentari, merce deperibile, medicinali ma anche tutto quello che i consumatori comprano online. Spesso di tratta di consegne non indispensabili,  che potrebbero essere rimandate.

E sebbene, si cerca di operare nel massimo del rispetto delle regole, la stessa nota chiarisce: "Le precauzioni vengono prese, Amazon ha eliminato l'obbligo della firma e immesso altre procedure. I ragazzi stanno a 1,5 metri di distanza da clienti, alcuni hanno dato guanti e amuchina,  ma per chi sta fuori tutto il giorno e tocca 200 pacchi è complicato lavarsi le mani a ogni consegna".

Cerchiamo quindi di rispettare quest'ulteriore misura, o ordinare prodotti online, solo se necessari!

martedì 10 marzo 2020

Scippata ragazza con sindrome di down: nella borsa c'era solo un pezzo di pane


Bruttissimo gesto a Monfalcone, dove a essere scippata è stata una 24enne del luogo, giovane con sindrome di down.

"Ora non ha più fiducia in se stessa e fa male pensare che qualcuno abbia approfittato di lei". Dichiara la madre.

Alcuni reati sono davvero spiacevoli e lo diventano ancora di più quando colpiscono i più indifesi. È il caso dell'episodio avvenuto verso mezzogiorno a Monfalcone. Una 24enne del luogo, aveva appena acquistato un po' di pane e stava tornando a casa per quella strada a lei nota.

Qualcuno l'ha raggiunta e derubata della borsa, tra l'altro praticamente vuota. Dentro c'era solo il pezzo di pane appunto. Il gesto è particolarmente riprovevole poiché Lala è affetta da sindrome di Down. 

A rendere nota la storia è la madre della ragazza, che non solo vuole avvertire la popolazione di un fatto che "potrebbe capitare ancora". Ma rivendicare anche quali sono le conseguenze che il gesto ha prodotto sulla ragazza.

"Fino all'altro giorno passeggiava in piena autonomia, adesso, se vuole uscire di casa, ci chiede se qualcuno di noi è disposto ad accompagnarla. Quel giorno pioveva. Mia figlia è abituata a fare quotidianamente anche lunghe camminate a lungo in cui si sente particolarmente sicura. Con una mano teneva l'ombrello. Sulla schiena lo zainetto nero che evidentemente ben si mimetizzava con la giacca scura. Sull'altra spalla una borsa di quelle che vanno di moda adesso per fare la spesa. Solo nel momento in cui si è sentita toccata, si è accorta che qualcuno evidentemente la seguiva già da un po' a piedi, sullo stesso marciapiede, bici alla mano. Afferrata la borsa, ha inforcato il mezzo e s'è rapidamente volatilizzato". Riporta la donna.

La cosa più grave è che la giovane è tornata a casa sotto shock. Non ricordava nemmeno se si trattava di un uomo o di una donna.

La ragazza fa ogni giorno quel tragitto, lì la conoscono bene e tutti, quindi qualcuno le ha voluto fare del male deliberatamente, accecato dal "bottino" che pensava ci fosse nello zainetto.

Frammenti di vetro nella salsa di pomodoro


Lanciato dal Ministero della Salute un avviso per il ritiro dal mercato della salsa pronta di pomodorino datterino prodotta dal marchio Iper Montebello Spa, commercializzata  per la stessa società  della grande distribuzione.

Sul portale del Ministero della Salute dedicato agli avvisi di sicurezza è apparso  un nuovo avviso di richiamo.

Si chiede agli operatori di far sparire dagli scaffali dei negozi un prodotto potenzialmente pericoloso per la salute. Si tratta di un lotto di salsa di pomodoro venduta in bottiglie di vetro, nota come Salsa pronta di pomodorino datterino prodotta con marchio Iper Montebello Spa e commercializzata per la stessa società della grande distribuzione.

Il richiamo riguarda il lotto D304/19 della salsa di pomodorino datterino venduta in bottiglie di vetro da 330 grammi ciascuna con data di scadenza e termini minimi di conservazione fissati al 31 Ottobre 2022 e 31 Dicembre 2022.

Le bottiglie di salsa interessate sono prodotte dalla ditta Bottega di Sicilia  S.n.C nello stabilimento contrada Caprara Vittoria, in provincia di Ragusa.

Come recita l'avviso del Ministero datato 5 Marzo il richiamo si è resi necessario a causa della possibile presenza  di vetro nelle bottoglie.

Come sempre in questo caso il produttore ha già provveduto al ritiro dagli scaffali dei negozi delle confezioni invendute  ma per chi avesse già acquistato alcune bottiglie del lotto interessato è pregato di non consumare il prodotto ma di restituirlo al punto vendita.

lunedì 9 marzo 2020

Cercasi coccolatori di maialini

 Spopola sul web l'annuncio del Cotton Branch Animal Sanctuary, un rifugio per animali della Carolina del Sud. Si cercano affettuosi curatori di maialini.

Amanti degli animali fatevi avanti! A Leesville, in Carolina del Sud, il Cotton Branch Animal Sanctuary sta cercando dei volontari che possano momentaneamente prendersi cura dei maialini indifesi e  rimasti orfani prematuramente.

I piccoli suini bisognosi di coccole, sono stati strappati dalla famosa associazione, da luoghi in cui venivano sfruttati e maltrattati crudelmente.

L'organizzazione accoglie gli animali da fattorie in cui venivano maltrattati quotidianamente. Per essere scelti non sono richiesti particolari requisiti, bisogna solamente avere un'età superiore ai 6 anni e avere un'immensa passione per gli animali.

Lo scopo dell'attività promossa dal centro è di favorire la socializzazione dei maialini, in modo chd in futuro possano essere adottati da famiglie che vogliono prendersene cura.

Del resto l'obiettivo del centro è proprio quello di sensibilizzare le persone sul delicato tema dei diritti degli animali. E magari, in un periodo storico così difficile, preoccupante per il dilagare del Covid-19, dare amore e occuparsi di un animaletto, può aiutare.

Siena è la provincia più bella del mondo


Per l'Unesco la provincia toscana è la più bella al mondo. Nella lista dei siti Patrimonio dell'Umanità vanta: il centro storico di Siena, San Gimignano, Pienza e l'intera Val d'Orcia.

Chissà se gli abitanti di Siena  e provincia si rendono conto di quanto siano fortunati. Sì, fortunati ad essere nati in una zona così bella e tra le più suggestive del mondo, che passato questo difficile periodo storico caratterizzato dalle limitazioni sociali che il dilagare del Covid-19 impone, vale assolutamente la pena di essere visitata.

Parlare di turismo ora, può sembrare anacronistico, perché, giustamente, la popolazione mondiale è invitata a muoversi poco, ma finita l'emergenza, l'UNESCO ha dato chiari indicazioni su quale luoghi visitare. La provincia Sienese.
A cominciare dalle Crete Senesi, un paradiso naturale che ospita delle "gemme" di prestigio assoluto, le famose colline "morbide" che tutto il mondo sogna quando si parla della Toscana.

Basti, infatti, prendere la Strada Provinciale 438 Lauretana che da Taverne d'Arbia arriva ad Asciano per trovarsi immersi, 365 giorni l'anno, in un territorio che conquista, rilassa ed affascina.

Per poi proseguire per Leonina, Staffali, Staffolino, il Sito Transitorio, Mucigliani, San Martino in Frania, Vescona, i borghi di Santa Caterina, Menchiari, Pievina, Torre a Castello, Poggio  Pinci, Chiusure, Monte Oliveto, Trequanda. In tutte le stagioni le piazzole sono letteralmente prese d'assalto dai turisti.

Per non parlare dei cipressi di Val d'Orcia, tutto sembra pennellato da una mano superiore. Quindi non risulta difficile credere che per l'Unesco Siena e la provincia siano le più amate al mondo.

lunedì 2 marzo 2020

Le donne che parlano tanto vivono più a lungo


Un recente studio americano afferma che le donne che parlano tanto hanno un'aspettativa di vita molto più alta rispetto alle altre e agli uomini.

Che le donne siano più propense a parlare degli uomini, è cosa nota ma non tutti sanno che essere logorroiche faccia bene alla salute!

Uno studio condotto dai ricercatori dell'Albert Einstein College of Medicine e della Yeshiva University, negli Stati Uniti, studiando il numero di parole che pronunciano e come influenzani la nostra aspettativa di vita, hanno scoperto che le donne che parlano tanto, che sono più estroverse, che presentano comportamenti e idee più tollerabili, positive ed ottimiste, hanno una migliore qualità di vita, che aumenta la loro longevità.

L'indagine, diretta dal dottor Nir Barzilai, ha analizzato 250 donne di età avanzata tra 85 e i 100 anni, concentrandosi sul rapporto tra la loro personalità e la loro genetica.

L'analisi della loro personalità ha rivelato che le persone più aperte nei confronti della vita e più positive erano le donne più chiacchierone. Allo stesso risultato, con uno studio autonomo da questo, è giunto anche lo psichiatra spagnolo Luis Rojas Marscas, che nel suo libro "We are what we speak" spiega che le persone che dicono più di 15 mila parole al giorno vivono in modo più appagato e soddisfacente  e a lungo andare sono senza dubbio più sane e godono di una vita più lunga.

Le donne ne pronunciano all'incirca 20mila, e gli uomini ne arrivano a dire circa 7 mila al giorno. Secondo la ricerca le donne che parlano di più hanno livelli più alti di proteina Foxpz, conosciuta anche come la "proteina del linguaggio".

È uno studio interessante che deve tener conto anche della multi fattorialita' che impone la capacità del linguaggio.

Le prime ovaie stampate in 3D


L'esperimento condotto nella Northwestern University, negli Usa, ha restituito la fertilità ai topi.

Dai cioccolatini, alle lampade, oggi le stampanti 3D sembrano poter dar vita ad ogni cosa. E allora perché non applicare questa tecnica anche in medicina?

Beh, ci hanno pensato i ricercatori della Northwestern University, in America, che coordinati da Romile Shah e Teresa Woodriff, hanno stampato le prime ovaie 3D. Con esse hanno restituito la fertilità ai topi sterili e hanno permesso di ripristinare l'equilibrio ormonale ideale per la  riproduzione.

Naturalmente il risultato è la base per applicare la stessa tecnologia agli esseri umani. Per esempio, per restituire la fertilità alle donne che l'hanno perduta dopo la chemioterapia.

Per stampare le ovaie è stato usato "un'inchiostro" molto speciale, fatto di idrogel, un materiale a base di acqua e collagene,  compatibile con l'organismo.

Strato dopo strato, i ricercatori hanno stampato una struttura che imita quella delle ovaie: è una specie di impalcatura costellata di pori, nei quali sono state alloggiate le cellule uovo immature e i follicoli ovarici addetti a nutrirli e proteggerli.

Una volta impiantata nei topi, la struttura si è integrata con gli altri tessuti, si sono formati i vasi sanguigni e sono maturati gli ovuli.

Così, le ovaie stampate in 3D hanno ripristinato la funzione ormonale ideale per la riproduzione. Dato i risultati positivi della ricerca, il prossimo passo, sarà quello di crearne altre adattabili in struttura e dimensione ai follicoli ovarici umani.