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mercoledì 29 gennaio 2020

Sterminio di tonni grazie al sushi: pesca aumentata del 100%


I dati registrati dall'ORGP, presi dalle cinque principali organizzazioni più importanti della pesca presentano statistiche drammatiche sulla pesca del tonno. Stanno letteralmente scomparendo. Basti pensare che ogni anno vengono catturate 4 milioni di tonnellate di tonni pinna gialla e tonnetti striati.

Il tonno è uno dei tipi di pesce più usati e amati. La nostra è passione sconfinata per il tonno, lo consumiamo sotto forma di tranci, scatolette o nel sushi. Delle cifre così alte che rendono la pesca industriale insostenibile.

Anche perché mentre si pesca il tonno, si fa strage anche di altri pesci pelagici, le "catture accessorie", che si traducono in milioni e milioni di tonnellate di animali uccisi e scartati, soprattutto squali.

A gettar luce su questa mattanza dei tonni, ci ha pensato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Insitute for the Oceans and Fishes dell'Università della British Columbia, Canada, che hanno collaborato con i colleghi dell'Associazione Bloom di Parigi, del Programma per gli Affari Marini dell'Università Dalhouse (Canada), e della Scuola di Scienze Biologiche dell'Università dell'Australia Occidentale.

I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Angie Coulter, assistente di ricerca di Sea Around Us presso l'ateneo di Vancouver , hanno raccolto e analizzato i dati delle cinque principali organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) dal 1950 al 2017, che restituiscono dati agghiaccianti.

In sei decenni, le catture globali di tonno sono aumentate del mille per cento. Solo negli ultimi anni sono stati prelevati dagli oceani diversi milioni di tonnellate di questi pesci. Le due specie più cacciate sono il tonno pinna gialla e il tonno striato, la cui pesca annua è di 4 milioni di tonnellate. Sono crollate le catture di tonno rosso, non perché venga meno apprezzato, ma perché sta sparendo.

Il tonno piace così tanto,  ne consumiamo così tanto, che ora la specie si è classificata come pericolo d'estinzione. 

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