In Australia è stata approvata una legge che vieta ai minori di 16 anni: è la più restrittiva al mondo. Previste sanzioni fino a 30 milioni di euro per le aziende che non si adeguano.
Dopo un lungo dibattito in merito, l' Australia ha approvato una legge senza precedenti che vieta ai minori di 16 anni l' accesso ai social media, segnando un passo senza precedenti nella regolamentazione dell' uso di internet da parte dei giovani.
La normativa, considerata la più restrittiva a livello globale, è stata presentata come un' importante misura per proteggere la salute mentale dei ragazzi e ridurre l'impatto negativo delle piattaforme digitali.
Quest' intervento è stato necessario per contrastare i danni psicologici causati dai social media e il governo ha il dovere di fermare ciò che considera una minaccia crescente per le giovani generazioni.
La legge impone alle piattaforme dei social media l'implementazione di rigorosi sistemi di codifica dell'età, come l'uso di tecnologie biometriche o la richiesta di documenti di identità. Le aziende che non si adegueranno rischiano sanzioni fino a 50 milioni di dollari australiani, pari a circa30 milioni di euro.
Tuttavia non sono previste multe per gli utenti che violino il divieto. In Australia le statistiche ufficiali, rivelano che una buona percentuale di adolescenti tra i 14 e i 17 anni hanno dichiarato di essere entrati in contatto con contenuti dannosi attraverso i socisl media. Eppure in 140 esperti hanno messo in evidenza i possibili effetti collaterali del divieto come l' isolamento sociale e il rischio che i giovani si spostino verso ambienti digitali meno controllati.
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